L'INTERVENTO DI GAETANO INSINNA (COBAR LOMBARDIA): QUESTI SONO TEMPI DI SCELTE, AFFRONTIAMO CON DECISIONE GLI IMPEGNI SUPERANDO LE ANTICHE DEBOLEZZE

venerdì 28 ottobre 2011

ASSISE DEL 25/26 OTTOBRE 2011

DELLA RAPRESENTANZA MILITARE DELLA GUARDIA DI FINANZA

                                                      

 

DOCUMENTO DEL DELEGATO CO.BA.R. LOMBARDIA, CAT. “B”

M.A. INSINNA GAETANO.

 

“LE RAGIONI DI UNA SCELTA PER LA TUTELA DEI FINANZIERI”

 

Signor Presidente, signori Delegati,

 

La storia ci insegna che dalla storia gli uomini non imparano niente, con questa constatazione Hegel ammoniva i suoi predecessori e gli stessi contemporanei che non mettevano a frutto nà© si sentivano stimolati a trarre spunto dal passato per migliorarsi e ridurre gli errori o, quantomeno, tentare di limitare le ricadute.

 

In un mio notiziario Cobar, successivo all’Assise aquilana, esordii affermando: “Mala tempora currunt!” ed oggi quell’esclamazione è, purtroppo, ancora attuale.

 

Stiamo attraversando momenti brutti e difficili in cui ci è dato toccare con mano e pagare lo scotto, non senza apprensione, per essere testimoni dell’ignobile scenario di una nazione grama oltrechà© irrisa dalla stampa estera.

 

Partecipi di una tragedia che viviamo a nostre spese, stiamo subendo anche l’onta degli sperperi, consapevoli che i buchi lasciati saranno ricolmati con altri pesanti sacrifici.

 

Per fotografare l’attuale situazione dobbiamo far ricorso al famoso adagio napoletano: cornuti e mazziati, purtroppo correttamente calzante sul groppone di un popolo che, alla luce di tutti gli scandali emersi, deve subire l’oltraggio di sentirsi tradito dagli stessi rappresentanti eletti, oltrechà© mazziati per effetto dei nuovi balzelli da sopportare.

 

La favola del rimboccarsi le maniche non è di questi ultimi tempi, fu già  di tanti rappresentanti governativi che si sono avvicendati nell’ultimo trentennio ed anche di un segretario sindacale quando, tardivamente, si rese conto che, ormai, i buoi erano già  scappati. Nonostante i molteplici rimbocchi oggi non navighiamo in buone acque. Rimboccate le maniche e rimasti a braccia nude siamo costretti a subire le conseguenze determinate dall’altrui gozzovigliare.

 

Nel generale collasso in cui siamo piombati non una parola di sottomissione, non un gesto di resa, nà© il ravvedimento per i riconosciuti errori o la promessa di un risarcimento mediante rinunzia alle laute prebende parlamentari percepite, ci è toccato, invece, di sentire sproloqui, minacce e perfino rivendicazioni per asseriti meriti dei quali, francamente, non abbiamo contezza.

 

D’altronde la Rappresentanza militare si deve occupare del rancio! O no? Perchà© mai dovemmo tutelare gli interessi collettivi dei colleghi? Tanto ci pensano i politici a tutelarci e, a volte, anche ad insultarci! Tanto noi siamo tutti dei fannulloni raccomandati e panzoni!

 

La dottrina ha variamente definito gli interessi collettivi, cercando di individuare i caratteri e di stabilire quando si è in presenza di un interesse collettivo e quando, invece, non sussista questa posizione. Corasaniti definisce gli interessi collettivi come le omogenee pretese dei componenti di una classe di persone, nell’ambito di una collettività  più ampia o della stessa collettività  generale, a che un determinato bene, avente rilevanza sociale, non sia esposto a pregiudizio.

 

La baldanzosa improntitudine sfoderata da questi signori della politica è sintomatica delle menti bacate. Ad oggi si contano tangenti milionarie, senza aver calcolato il maggior danno costituito da tutti quei milioni riconosciuti per gli importi dei lavori triplicati e corrisposti sempre a quegli stessi imprenditori che grati, e con vero spirito altruistico, finanziavano i partiti per conservarci questa democrazia.

 

Loro credono di ammaliarci ricordando che la nostra è una democrazia, certamente dimentichi che questo termine trae origine dal greco e letteralmente significa comando del popolo, nel nostro caso questo comando è stato ricondotto alla sola espressione del voto perchà© tutto il resto diventa patrimonio esclusivo degli eletti che dispongono uti domino della cosa pubblica.

 

Rilanciando il documento aquilano e le considerazioni formalmente espresse in questa sede dal Cobar Lombardia, concludo dicendo che è l’ora delle scelte serie, concrete e responsabili. Bisogna decidere di affrontare gli impegni, anche quelli superiori alle nostre debolezze. Si deve, tutti, guardare lontano verso obiettivi specifici, realistici e misurabili.

 

Chiedo, pertanto, un serio dibattito propositivo ed auspico, in questo difficile momento, una chiara presa di posizione sul rispetto che la classe politica deve alla dignità  di ogni finanziere per non umiliarlo e spegnerne l’entusiasmo.

 

Nella fortuna o nella pena, nella gloria o nella sciagura, ognuno di noi riceverà  esattamente ciò che si merita. Viva la Guardia di Finanza. Viva l’Italia.

 

Grazie del tempo che mi avete concesso e buon lavoro a tutti.

 

Roma, 26 ottobre 2011.

 

                                                                                               

M.A. GAETANO INSINNA

Delegato Co.Ba.R. Lombardia

 


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