L'INTERVENTO DI ROBERTO TOFANELLI (COBAR TOSCANA): PERCHE' NON BISOGNA TOCCARE IL DOCUMENTO DE L'AQUILA E PERCHE' IL GEN. DI PAOLO DEVE SOSTENERCI PER OTTENERE UN NUOVO E MODERNO STRUMENTO DI TUTELE
ADUNANZA PLENARIA DEGLI ORGANISMI DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Castelporziano, 25-26 ottobre 2011
TESTO DELL'INTERVENTO DEL M.C. ROBERTO TOFANELLI
Preliminarmente ribadisco che il mio pensiero è aderente a quello del mio Cobar, il Cobar Toscana: in caso di nuova proroga … dimissioni, in maniera tale da ridare ai nostri colleghi il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Inoltre il documento de L’Aquila non deve essere toccato!
Qualche delegato ha accennato al fatto che in questa assemblea plenaria siamo pochi. Qualcun altro ieri ha richiesto al Cocer di predisporre un ventaglio di proposte da porre poi a votazione da parte dei singoli delegati: sono contrario a questa ipotesi, la considero disdicevole, e spero vivamente che a nessuno venga in mente di darvi corso. Come detto, gli assenti hanno sempre torto, per carità , ma per quanto mi riguarda noi delegati presenti non siamo legittimati, in virtù delle due proroghe del X mandato, a cambiare impostazione e conclusione del documento de l’Aquila nà © a mettere a votazione alcuna proposta che vada ad inficiare l’eccezionale compromesso che fu raggiunto in assemblea. Personalmente sono venuto qui solo perchà © ho sentito in pericolo il documento “Per una moderna rappresentanza”.
Non dobbiamo dimenticarlo, a L’Aquila fummo così bravi e capaci da mettere da parte sia la smilitarizzazione che la c.d. rappresentanza forte; due temi, due proposte che erano, e probabilmente sono, tuttora molto presenti nelle idee e nelle menti di tanti delegati. Due proposte rispettabilissime, che rispetto, ma che non condivido. Eppure il compromesso, verso l’alto, fu raggiunto. Chi vuole cercare di rivedere, al ribasso, quel documento, deve mettere in conto che questa volta, forse, non saremmo più in grado di attenuare proposte che potremo definire, oltranziste forse, ma sicuramente non tanto minoritarie come qualcuno crede. Su questo credo sia necessario riflettere.
A chi ha parlato, male, del sindacato, dico che, prima di farlo si dovrebbe sciacquare, non dico la bocca, ma almeno i denti: se dal 1993 al 2002 in Italia abbiamo avuto una vera pace sociale, molto merito è di quel sindacato che ha saputo concertare, con i governi e le altre parti sociali. Chi non vuole una di queste parti, il sindacato, è perchà © non ha veramente intenzione di concertare e di far crescere il Paese. Che poi, con i delegati dei Cobar di Toscana, Emilia Romagna e Marche si è detto tante e tante volte…..se la parola sindacato può essere ritenuta fuorviante, imbarazzante, inopportuna…..chiamiamolo “MARIO”…… ma dateci un sistema di rappresentanza che abbia analoghe funzionalità !
Ritornando sulle dimissioni: credo che sarebbe la migliore risposta ad un’eventuale terza proroga ma specifico che non chiedo, io, le dimissioni del Cocer: questo per non passare come quelli che oggi inveiscono contro il nostro stesso Cocer e ne chiedono le dimissioni sperando, forse, di prendere il posto degli attuali delegati. I singoli delegati del Cocer sapranno prendere in autonomia le loro decisioni sulle eventuali dimissioni, loro sono in prima linea e risponderanno delle loro scelte, questo si, a tutti noi colleghi.
Ricordo solamente a chi oggi critica i nostri delegati Cocer che mentre loro erano in piazza con lo striscione “DIRITTI SINDACALI PER LA GUARDIA DI FINANZA”, il Cocer Carabinieri era a cena con La Russa: e la differenza non è da poco! Pensiamoci bene prima di criticare i nostri!
Di contro, cari colleghi del Cocer, non prendetela troppo sul personale quando qualche critica, corretta, vi arriva. Cercate di ascoltarli i delegati dei Cobar e dei Coir, probabilmente, stando molto sul territorio, hanno cose importanti da dirvi.
Qualcuno vorrebbe cambiare il documento “Per una moderna Rappresentanza” perchà ©, dice, la politica non ci ha ascoltato. Mi viene da rispondere: ma la politica oggi chi ascolta? Ascolta Confindustria? ascolta i sindacati? Ascolta i lavoratori? E allora perchà © dovrebbe ascoltare proprio noi? Forse ascolterà chi, tra di noi, potrà fargli discorsi “comodi”, ma non certo chi ha da fare proposte serie per una vera riforma della rappresentanza militare.
E allora io a voi ed alla politica dico: io sto qua, dietro la linea gialla, la mia posizione è questa e non cambia, è una proposta seria, ponderata, frutto di una mediazione che noi sappiamo per certi versi sofferta ma sicuramente ricercata e che si sperava potesse per questo essere condivisa al più ampio livello.
Piuttosto ed a proposito: qualcuno dimentica che le risultanze dei lavori de L’Aquila furono presentate all’allora Comandante Generale che era l’ultimo comandante generale proveniente dall’Esercito. Adesso abbiamo un nostro Comandante Generale, una fiamma gialla, un evento che i Consigli di Rappresentanza hanno richiesto, sostenuto o quantomeno apprezzato.
E’ a lui che dobbiamo chiedere di condividere i nostri lavori, è al Comandante Generale che dobbiamo chiedere di lavorare assieme perchà © possa unirsi a noi e sostenere una proposta come la nostra. Abbiamo la necessità che, Rappresentanza Militare e Comando Generale, siano fianco a fianco a lavorare affinchà © il personale della Guardia di Finanza possa avere un moderno strumento di tutela dei diritti individuali e collettivi: questo prima che qualcun altro, la politica dicevamo, faccia completamente di testa sua e non solo sul sistema di rappresentanza!
Un piccolo accenno all’Associazione Nazionale Magistrati: lo dico al Presidente del Cocer il quale mi sembrava, se non sbaglio, che in passato fosse favorevole a questa soluzione per noi. Rilevo che i magistrati non sono contrattualizzati e che non hanno vincolo gerarchico: il sistema, pertanto, non ha alcuna aderenza possibile con la nostra condizione.
Parliamoci chiaro, io penso, senza essere troppo lapalissiano, che la questione della rappresentanza e della rappresentatività dipenda sempre dalle persone: un bravo sindacalista è un bravo sindacalista, un bravo rappresentante militare è un bravo rappresentante militare e viceversa, purtroppo.
Ci sono Reparti dove non solo sarebbe inutile un sindacato, ma è superflua anche la Rappresentanza Militare: perchà © il Comandante è una persona perbene e di buon senso e i colleghi lì impiegati sono persone con la testa sulle spalle e collaborano in armonia e solidarietà . Ma sappiamo bene che la realtà della Gdf è a macchia di leopardo….o di giaguaro: in alcuni reparti la programmazione settimanale…circolari del Comando Generale……, di fatto non esiste, in altri non si applicano circolari su, ad esempio, i congedi parentali!
Cerchiamo nuovi diritti dice qualcuno, no io dico solo che vorremmo nuovi strumenti per esercitare quelli che abbiamo e, nel frattempo, lavoreremo sempre con impegno e serietà per cercare, dove non arriva la norma arriva il buon senso, di operare in favore dei colleghi.
Concludendo, ripeto:
1) no a revisioni del documento “Per una moderna Rappresentanza”, L’Aquila non si tocca!
2) in caso di proroga: dimissioni e ridiamo diritto al voto ai nostri colleghi!
3) chiedere il coinvolgimento del Comandante Generale, con le risultanze dei nostri lavori, perchà © si possa lavorare insieme a lui e a tutto il Comando Generale, affinchà © ci sostenga in modo tale che le nostre proposte possano diventare le proposte della Guardia di Finanza, alla politica.
M.C. ROBERTO TOFANELLI
Delegato Cobar Toscana