MOSCA MOSCHINI VOLA IN ALTO, DA VISCO AL POSTO DI LA RUSSA (ItaliaOggi)
mercoledì 16 novembre 2011
ItaliaOggi – 15 nov. 11
Mosca Moschini pedalava con Prodi, in Accademia era con Parisi, da capitano comandava Padoa Schioppa
Il consigliere militare del Quirinale è pronto per la Difesa
MOSCA MOSCHINI VOLA IN ALTO DA VISCO AL POSTO DI LA RUSSA
di Emilio Gioventù
Dopo Ignazio La Russa, un super-generale. Rolando Mosca Moschini è in predicato di essere il futuro ministro della Difesa nel governo Monti. Stellette potenti, potentissime, quelle di Mosca Moschini. Basterebbe dire che dal 2006 è consigliere militare del Quirinale, ovvero siede al fianco del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel consiglio supremo di Difesa: la sua parola in questi anni sui fatti militari è valsa più di la Russa e dello stesso presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Basterebbe per descrivere chi è Mosca Moschini, ma non basta perchà © dietro al generalissimo c'è soprattutto un pezzo di storia recente della politica italiana. Un potere di governo al quale Mosca Moschini è stato ed è ancora legatissimo. Per lavoro e per hobby. Qualche esempio? Pedalava in bicicletta con il presidente del consiglio, Romano Prodi. Fu capocorso alla Nunziatella di Arturo Parisi, ministro della Difesa in quel governo guidato proprio dal professore bolognese. In qualità  di capitano dava ordini a Tommaso Padoa Schioppa, quando questi era tenente di complemento. Trovò sollievo sotto i rami dell'Ulivo all'ombra di Vincenzo Visco che si battè con tutte le forze per proprlo come comandante generale della Guardia di Finanza. Ci riuscì, visto che Mosca Moschini comandò le fiamme gialle dal 1997 al 2001. Insomma, grazie ad amicizie e rapporti professionali, il generale è diventato man mano una sorta di centro di gravità  permanente intorno al quale, con dovuta discrezione e zero pubblicità  , si sono alternati ruoli chiave della difesa italiana. E per la camera di Mosca Moschini fondamentale è stata la nomina nel 2001 a capo di stato maggiore della Difesa. Nomina che lo portò nel 2004 a diventare prima membro e poi comandante del comitato militare dell'Unione europea. Un crescendo di medaglie al merito che, come detto, hanno portato Mosca Moschini dritto dritto, dal novembre 2006, nelle più rappresentative stanze del Quirinale. Consigliere, molto ascoltato, del presidente. Insomma, il super-generale ha attraversato gli anni della politica ulivista accumulando medaglie e onorificenze. Negli anni dei governi Berlusconi non è stato relegato in qualche circolo ufficiali con una promozione dorata, anzi il governo di centrodestra di allora non soltanto lo ha confermato al comando della Difesa, ma lo ha anche spinto e sostenuto al vertice dell'esercito europeo. Per colpa dello spread e della crisi, con Mosca Moschini a Palazzo Chigi torneranno forse i sapori di una volta, ovvero di quegli esecutivi declinati dai vari Visco, Prodi e Parisi con i quali Mosca Moschini vanta e non nasconde fedele amicizia e collaborazione.
Mosca Moschini pedalava con Prodi, in Accademia era con Parisi, da capitano comandava Padoa Schioppa
Il consigliere militare del Quirinale è pronto per la Difesa
MOSCA MOSCHINI VOLA IN ALTO DA VISCO AL POSTO DI LA RUSSA
di Emilio Gioventù
Dopo Ignazio La Russa, un super-generale. Rolando Mosca Moschini è in predicato di essere il futuro ministro della Difesa nel governo Monti. Stellette potenti, potentissime, quelle di Mosca Moschini. Basterebbe dire che dal 2006 è consigliere militare del Quirinale, ovvero siede al fianco del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel consiglio supremo di Difesa: la sua parola in questi anni sui fatti militari è valsa più di la Russa e dello stesso presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Basterebbe per descrivere chi è Mosca Moschini, ma non basta perchà © dietro al generalissimo c'è soprattutto un pezzo di storia recente della politica italiana. Un potere di governo al quale Mosca Moschini è stato ed è ancora legatissimo. Per lavoro e per hobby. Qualche esempio? Pedalava in bicicletta con il presidente del consiglio, Romano Prodi. Fu capocorso alla Nunziatella di Arturo Parisi, ministro della Difesa in quel governo guidato proprio dal professore bolognese. In qualità  di capitano dava ordini a Tommaso Padoa Schioppa, quando questi era tenente di complemento. Trovò sollievo sotto i rami dell'Ulivo all'ombra di Vincenzo Visco che si battè con tutte le forze per proprlo come comandante generale della Guardia di Finanza. Ci riuscì, visto che Mosca Moschini comandò le fiamme gialle dal 1997 al 2001. Insomma, grazie ad amicizie e rapporti professionali, il generale è diventato man mano una sorta di centro di gravità  permanente intorno al quale, con dovuta discrezione e zero pubblicità  , si sono alternati ruoli chiave della difesa italiana. E per la camera di Mosca Moschini fondamentale è stata la nomina nel 2001 a capo di stato maggiore della Difesa. Nomina che lo portò nel 2004 a diventare prima membro e poi comandante del comitato militare dell'Unione europea. Un crescendo di medaglie al merito che, come detto, hanno portato Mosca Moschini dritto dritto, dal novembre 2006, nelle più rappresentative stanze del Quirinale. Consigliere, molto ascoltato, del presidente. Insomma, il super-generale ha attraversato gli anni della politica ulivista accumulando medaglie e onorificenze. Negli anni dei governi Berlusconi non è stato relegato in qualche circolo ufficiali con una promozione dorata, anzi il governo di centrodestra di allora non soltanto lo ha confermato al comando della Difesa, ma lo ha anche spinto e sostenuto al vertice dell'esercito europeo. Per colpa dello spread e della crisi, con Mosca Moschini a Palazzo Chigi torneranno forse i sapori di una volta, ovvero di quegli esecutivi declinati dai vari Visco, Prodi e Parisi con i quali Mosca Moschini vanta e non nasconde fedele amicizia e collaborazione.