FISCO: COPPIA VERONESE DENUNCIA 6 EURO, MA NE EVADE MLN - FRODE MILIONARIA ALL'INPS. SOLDI FINIVANO A SOCIETA' CHE HA COME ACRONIMO INPS - FISCO:CGIA,IN 10 ANNI SCOPERTI 350MILA EVASORI E LAVORO NERO - UIL, SU PRIMA CASA RISCHIO STANGATA 136-340 EURO

venerdì 25 novembre 2011

FISCO: COPPIA VERONESE DENUNCIA 6 EURO, MA NE EVADE MLN
COMMERCIANTI BOVINI 'SCOPERTI'PER VENDITA TERRENO DA 65 MLN EURO
(ANSA) - VENEZIA, 24 NOV - Commercianti di bovini, due
coniugi veronesi avevano disponibilita' finanziarie all'estero
fino a 200 milioni di euro all'anno, ma forse l'ingordigia di
mettere in cassa altri milioni dalla vendita di 180 ettari di
terreno, passato da agricolo ad edificabile con un aumento di
valore di 22 milioni, li ha fatti ''riemergere'' e sulla loro
strada di evasori totali hanno trovato la Guardia di Finanza.
Fatti due conti, adesso dovranno rispondere tra imposte non
versate e sanzioni per circa 60 milioni di euro.
Le fiamme gialle del Gico di Venezia avevano messo gli occhi
sulla vendita, tra Cortellazzo ed Eraclea Mare, nel veneziano,
di un terreno grande come 200 campi da calcio per circa 65
milioni andato a un fondo immobiliare chiuso italiano. Gli
investigatori erano convinti inizialmente di dover scavare sul
fronte di una possibile ''infiltrazione'' della criminalita'
organizzata, invece si sono trovati di fronte a un piccolo
tassello di una vorticosa e complicata vicenda di fiscalita'
internazionale, attraverso societa' in paradisi fiscali, tesa a
trarre il massimo del profitto e a mantenere l'assoluto vuoto
alla casella ''imposte versate'' all'erario.
Dietro a tutto, secondo quanto accertato della Guardia di
finanza nel quadro di una inchiesta condotta dalla procura di
Verona, due coniugi di 68 anni dal tenore di vita non
particolarmente segnato da lussi ma dalla notevole capacita' di
muovere e rastrellare denaro.
L'operazione della vendita del terreno, di proprieta' dei due
dagli anni '80, al fondo immobiliare in cambio di quote dello
stesso - circa l'80%, pari a 52 milioni di euro prontamente
sequestrati - si e' rivelata come un ''grimaldello'' per i
finanzieri che, approfittando di un ''passaggio'' nel registro
della Camera di Commercio di Verona di atti riconducibili a una
delle due societa' lussemburghesi - dietro alle quali si celava
il marito, G.M. - hanno messo in luce il meccanismo della totale
sottrazione dei due coniugi dall'obbligo delle imposte per
tantissimi anni. Societa' che fino al 1996 avevano sede in
Italia e poi avevano cominciato a girare come trottole in Paesi
considerati paradisi fiscali e che forse, dopo il ''transito''
veronese per qualche giorno, erano pronte per altre sedi estere
e altri nomi.
Tra le curiosita', il fatto che il comune di Eraclea si era
mosso per riscuotere le imposte comunali sul terreno ma dal
Lussemburgo aveva ricevuto risposta che non c'era traccia della
societa' interessata.
In realta', nel 2010 e 2011 - quest'ultima a indagine gia'
avviata - i due, forse nella speranza di poter usufruire di un
eventuale ipotetico condono tombale, al fisco si erano fatti
vivi con le dichiarazioni dei redditi: lui aveva dichiarato
prima 4 e poi 5 euro, lei 1 e poi un sonoro 0. ''Un elemento di
colore - e' stato ricordato in conferenza stampa, alla presenza
del gen. Marcello Ravaioli - ma pur sempre un segno della loro
presenza come persone soggette a redditi''; e proprio questo ha
fatto pensare a una loro speranza di un condono. Un niente,
comunque, sul piano investigativo per l'operazione ''Arpagone'',
dal nome del protagonista dell'Avaro di Moliere mosso
dall'ingordigia.
Smessa la ''macchina'' investigativa, adesso comincia l'iter
per le riscossioni e alla cassa mandano redditi personali omessi
per 26 milioni di euro, pari a imposte non versate per 11 mln;
mentre sul fronte societario c'e' la contestazione della omessa
fatturazione per 130 mln, l'omessa dichiarazione di plusvalenze
legate al terreno per 21 mln, un'evasione dell'Iva e dell'Ires,
per un totale di 32 mln. (ANSA).

FRODE MILIONARIA ALL'INPS, ARRESTATI DUE AVVOCATI ROMANI
SOLDI FINIVANO A SOCIETA' CHE HA COME ACRONIMO INPS
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Soldi recuperati dalle curatele
fallimentari che invece di essere restituiti all'Inps finivano
ad una societa' che ha lo stesso acronimo dell'istituto di
previdenza sociale. Con le accuse di peculato ed interesse
privato del curatore negli atti del fallimenti sono stati
arrestati dalla guardia di finanza due avvocati romani, Gianluca
Cesari e Francesco Scardaccioni. L'ammontare della frode e' di
due milioni e 700mila euro.
Gli accertamenti degli uomini del nucleo speciale di polizia
valutaria delle fiamme gialle sono partiti a grazie ad una
segnalazione dell'Unita' di informazione finanziaria (Uif) a
proposito di movimenti sospetti su un conto corrente aperto a
San Marino. Gli investigatori, coordinati dal procuratore
aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesci, hanno cosi'
scoperto che Cesari, in qualita' di curatore fallimentare, dopo
aver ottenuto l'autorizzazione al pagamento all'Inps da parte
del giudice delegato destinava la maggior parte delle somme,
dapprima di alcune decine di migliaia di euro l'ultima di 2
milioni e 350mila euro, ad una societa', 'Insegnamento nella
partecipazione sindacale', il cui acronimo e' Inps,
appositamente costituita per incassare le somme. Il ruolo di
Scardaccioni, tramite la falsa identita' di Francesco De Giura,
era quello di recuperare materialmente i soldi. Questi venivano
poi trasferiti su un conto corrente sammarinese. Nell'emettere
le ordinanze di custodia cautelare, il gip Simonetta
D'Alessandro ha anche disposto il sequestro di cinque immobili
riconducibili ai due indagati, di una Bmw e di numerosi conti
correnti intestati agli arrestati.(ANSA).

FISCO:CGIA,IN 10 ANNI SCOPERTI 350MILA EVASORI E LAVORO NERO
GDF RECUPERA 232,5 MLD EURO DA 2001: 63 MLN AL GIORNO
(ANSA) - VENEZIA, 24 NOV - Sono quasi 350.000 i lavoratori in
nero e gli evasori totali e paratotali scoperti dalla Guardia
di Finanza tra il 2001 eil 2010. Un esercito, quello degli
''infedeli'' al fisco, secondo la Cgia di Mestre, che supera di
poco il numero di abitanti presenti in una media citta'.
L'imponibile recuperato dal contrasto all'evasione, invece, si
aggira attorno ai 232,5 mld di euro. Un importo che e'
leggermente superiore al Pil prodotto da due Regioni come il
Piemonte e la Toscana.
La crescita dell'imponibile recuperato e' stata esponenziale.
In termini assoluti si e' passati dai 15,28 mld accertati nel
2001 ai 49,24 mld ''recuperati'' nel 2010 (pari al + 222%
registrato in questo intervallo di tempo).
''Se facciamo una media molto trilussiana - dichiara Giuseppe
Bortolussi della Cgia - possiamo dire che in questi ultimi 10
anni sono venuti a 'galla' mediamente oltre 63 milioni di euro
al giorno''. (ANSA).

FISCO:CGIA,IN 10 ANNI SCOPERTI 350MILA EVASORI E LAVORO NERO (2)
(ANSA) - VENEZIA, 24 NOV - ''Non e' un caso che l'imponibile
accertato abbia assunto dimensioni rilevanti negli ultimi 4 anni
- sottolinea Bortolussi -. Il merito va alla politica adottata
dall'Amministrazione finanziaria che ha intensificato in maniera
encomiabile l'azione contro i grandi evasori e coloro che sono
completamente sconosciuti al fisco''.
''Se verra' introdotta la cosiddetta patrimoniale - aggiunge
-, a pagare non saranno, ancora una volta, solo coloro che sono
conosciuti al fisco, mentre chi e' un evasore totale la fara'
franca ancora una volta? Quindi, non e' meglio potenziare
l'attivita' di contrasto alla grande evasione che in questi
ultimi anni ha dato ottimi risultati?''.
Nel periodo 2001/2011 sono state scoperte 81.770 persone
''appartenenti'' alla categoria degli evasori totali e
paratotali (contribuenti che hanno occultato oltre il 50% del
loro giro d'affari) e altri 267.355 che svolgevano un' attivita'
completamente o parzialmente in nero.
''Pur riconoscendo il risultato ottenuto - prosegue
Bortolussi - il lavoro da fare e' ancora molto. Non dobbiamo
dimenticare che le stime elaborate dall'Istat ci dicono che in
Italia l'imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno
attorno ai 250/275 miliardi di euro. Nel 2010, come dicevamo, ne
sono stati recuperati 49,24 mld., vale a dire poco meno del 20%
del totale stimato''. Secondo Bortolussi, poi, le riscossioni
effettive, ''seppur in forte aumento negli ultimi anni, si
aggirano attorno al 10-12% dell'imponibile accertato. Un
risultato ancora contenuto che va assolutamente migliorato''.
(ANSA).


FISCO: UIL, SU PRIMA CASA RISCHIO STANGATA 136-340 EURO
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Con le misure allo studio del governo
si rischia una stangata sulla prima casa mediamente da 136 a 340
euro a famiglia. E' quanto stima la Uil, che ha realizzato una
simulazione sugli effetti dell'introduzione della nuova tassa
sulla casa (Imu) e sui servizi (Res), e sulla semplice
reintroduzione della sola Ici sulla prima casa nelle 104 citta'
capoluogo di provincia.
L'indagine ha preso a campione il costo annuo delle possibili
imposte riferito ad un appartamento di 80 mq, categoria A/2
(abitazione civile) o A/3 (abitazione economica e popolare),
analizzandone le rendite catastali rapportate a 5 vani e siti in
zona censuaria semiperiferica. Il calcolo e' stato fatto
elaborando le nuove imposte sia con l'attuale percentuale di
rivalutazione catastale (5%), sia con una rivalutazione delle
rendite del 15%. Per l'Imu la simulazione prevede l'aliquota
ordinaria del 6,6 per mille e le detrazioni per la prima casa.
Mentre per la Res si e' presa in considerazione l'aliquota del 2
per mille. ''Sono tutte queste ipotesi concrete - spiega
Guglielmo Loy segretario confederale Uil - che sono aperte nel
'dossier fisco' del nuovo Governo Monti''. (ANSA).

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