FORMAZIONE AL "PROGETTO TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE PER LA NUOVA ITALIA": OPEN GOVERNEMENT, IL CONCETTO PIU' IMPORTANTE DA COMPRENDERE (da wikipedia.it)

lunedì 12 dicembre 2011

Nell’ambito del “Progetto Trasparenza e Partecipazione per la nuova Italia”, il cui documento d’impianto sta per essere diffuso, cominciamo da oggi a fornire il principale materiale di conoscenza sulle tematiche d'avanguardia che costituiscono l'habitat culturale e scientifico nel quale il Progetto TeP si muove.

 

Iniziamo riportando, di seguito, dall’enciclopedia libera “Wikipedia”, tre voci fondamentali: quelle di open data, e-government e specialmente di open governement.

 

Lo scopo, e l’auspicio, è che cominci a crearsi, nel mondo dell’associazionismo e delle organizzazioni civiche come Ficiesse e Comitato Articolo 52, la necessaria conoscenza di temi e mondi che, grazie alle nuove tecnologie e al superamento delle tradizionali ideologie e talvolta falsi dualismi (capitalismo/comunismo, destra/sinistra, laici/cattolici, soltanto per citarne alcune), aprono il campo a quello che è forse il più importante spartiacque sociale e culturale dei nostri tempi: quello tra egoismo e solidarietà , tra il lavorare e impegnarsi soltanto per sà© stessi o anche (se non specialmente) per la collettività .

 

GIUSEPPE FORTUNA

Segretario generale Ficiesse

Presidente Comitato Articolo 52

 

 

OPEN GOVERNMENT

(Da http://it.wikipedia.org/wiki/Open_government)

 

 

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Con l’espressione “Open Government” - letteralmente “governo aperto” - si intende un nuovo concetto di Governance a livello centrale e locale, basato su modelli, strumenti e tecnologie che consentono alle amministrazioni di essere “aperte” e “trasparenti” nei confronti dei cittadini. In particolare l'Open government prevede che tutte le attività  dei governi e delle amministrazioni dello stato debbano essere aperte e disponibili, al fine di favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull’operato.

Il primo concetto l’apertura fa riferimento alla capacità  di enti e istituzioni pubbliche di ridefinire le modalità  di approccio e relazione con i cittadini e le comunità  locali (rispetto agli schemi burocratici tradizionali) nella direzione di forme di interazione basate su bidirezionalità , condivisione e partecipazione ai processi decisionali dell’amministrazione, attuabili mediante i nuovi strumenti digitali. Secondo il concetto di trasparenza, le amministrazioni sono chiamate a consentire, stimolare e facilitare i cittadini nelle attività  di controllo continuo dei processi decisionali all’interno delle istituzioni, a tutti i livelli amministrativi e attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. La “trasparenza” di un’amministrazione è connessa alla libertà  di accesso ai dati e alle informazioni amministrative da parte dei cittadini, nonchà© alla condivisione di documenti, saperi e conoscenze tra istituzioni e comunità  locale.

In entrambi i casi apertura e trasparenza le nuove tecnologie della comunicazione rappresentano gli elementi abilitanti dell’Open Government, che rendono il processo di rincofigurazione di modelli, strumenti e tecnologie all’interno delle amministrazioni effettivamente sostenibile, tanto dal punto di vista tecnico- operativo quanto di quello degli investimenti da affrontare.

L’Open Government, dunque, rappresenta un modello di amministrazione che chiama gli enti e le istituzioni pubbliche a ripensare gli schemi operativi e i processi decisionali consolidati, in particolare dal punto di vista delle modalità  e degli strumenti attraverso i quali si espleta la relazione con il cittadino. Un modello “open” all’interno delle amministrazioni pubbliche centrali e locali, difatti, si contraddistingue per forme di discussione e collaborazione con i cittadini, così come per azioni di comunicazione aperta e trasparente nei confronti della comunità  locale. In una logica di Open Government le amministrazioni mettono al centro la comunicazione e la collaborazione con i cittadini, sono aperte al dialogo e al confronto diretto e partecipato con i privati e quindi focalizzano i processi decisionali sulle effettive esigenze e necessità  delle comunità  locali. Centralità  del cittadino, amministrazione partecipata e collaborativa, insieme a trasparenza, apertura dei dati e delle informazioni e alla loro condivisione attraverso le nuove tecnologie digitali ( Internet e il Web in primo piano) quindi, sono i tratti distintivi dell'Open Government.

L'origine della dottrina viene fatta risalire ai concetti filosofici dell'Illuminismo, e in particolare alle tesi politiche di Montesquieu e Antonio Genovesi. Attualmente l'Open Government ha avuto una larga diffusione nei paesi anglosassoni, in Canada e in Australia; e si va affermando anche in Europa.

 

PANORAMICA GENERALE

In tempi recenti grande spinta propulsiva all'affermarsi sul piano internazionale dell'Open Government è stata data della diramazione, da parte del Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama nel dicembre 2009, della Direttiva sull’Open government incentrata sui principi di Trasparenza, Partecipazione e Collaborazione, nella quale si legge testualmente:

 

« Fin dove possibile e sottostando alle sole restrizioni valide, le agenzie devono pubblicare le informazioni on line utilizzando un formato aperto (open) che possa cioè essere recuperato, soggetto ad azioni di download, indicizzato e ricercato attraverso le applicazioni di ricerca web più comunemente utilizzate. Per formato open si intende un formato indipendente rispetto alla piattaforma, leggibile dall’elaboratore e reso disponibile al pubblico senza che sia impedito il riuso dell’informazione veicolata. »

   

Alla Direttiva sopra citata è stato dato un seguito "tangibile" attraverso il sito pubblico Data.gov, lanciato nel maggio 2009 dal "Chief Information Officer" (CIO) dell'amministrazione pubblica statunitense Vivek Kundra. Il sito raccoglie in un unico portale tutte le informazioni rese disponibili dagli enti statunitensi in formato aperto (open data) al fine di renderle disponibili ai cittadine e alle imprese statunitensi incrementando la trasparenza e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder alla vita pubblica.

 

LA PRATICA AMMINISTRATIVA

Sono passati ormai dieci anni dalla raccomandazione n. 19/2001 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che con essa ha inteso incentivare la concreta apertura degli enti e delle istituzioni delle nazioni europee verso le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione1 quali concreti strumenti di cambiamento nell’ottica della trasparenza e del dialogo con il cittadino. A questo intervento hanno fatto seguito altre iniziative a livello internazionale, in base alle quali i governi centrali e locali hanno introdotto con varia efficacia l'uso dell'informatica e delle tecnologie all’interno dei loro modelli operativi e processi decisionali. Tuttavia, si è mantenuto pressochà© inalterato il modello organizzativo e burocratico legato ad una modalità  tradizionale e consolidata di gestione dei dati, delle informazioni e dei servizi al cittadino. Una modalità  incentrata su un rapporto sostanzialmente asimmetrico, nel quale il cittadino è un attore “esterno” all’Amministrazione, che (nella migliore delle ipotesi) “eroga” servizi “verso” la sua utenza. Al contrario, in un contesto caratterizzato da un nuovo e più fluido rapporto tra il cittadino e le amministrazioni, le istituzioni pubbliche sono chiamate proprio a ristabilire il contatto con i cittadini e a rispondere loro attraverso nuovi strumenti e modelli. Di recente, un impulso decisivo al dibattito sull’Open Government e alla diffusione mondiale di questo nuovo modello culturale è stato fornito dall’Amministrazione USA, che ha tradotto il concetto in un vero e proprio sistema amministrativo. Si tratta del Memorandum “Open Government Directive” dell’8/12/2009, provvedimento che codifica i principi della filosofia “open” all’interno delle istituzioni e delle amministrazioni, prescrive compiti, processi e modelli organizzativi che gli enti pubblici sono chiamati a seguire nel rispetto della Direttiva. Tre sono i principi “open” ispiratori della dottrina, che gli enti pubblici americani devono rispettare: -

  • Trasparenza: le istituzioni sono chiamate a fornire ai cittadini dati e informazioni sulle decisioni prese e sul proprio operato. L’obiettivo del modello “open” USA è quello di creare un sistema di fiducia all’interno della comunità  locale nei confronti dell’operato e delle scelte compiute dagli Enti americani;
  • Partecipazione: l’intelligenza collettiva e la collaborazione tra istituzioni e cittadini nei processi decisionali rappresenta uno dei nodi centrali del modello americano. In questo caso la finalità  da perseguire è il miglioramento della qualità  delle scelte politico-amministrative degli enti pubblici, attraverso la proposta di interventi che siano effettivamente legati alle esigenze e necessità  dei cittadini;
  • Collaborazione: nel modello “open” d’oltreoceano le istituzioni non sono intese come strutture a se stanti, ma soggetti inseriti all’interno di una rete collaborativa e partecipata composta da enti pubblici, organizzazioni no-profit e comunità  di cittadini.

Sull’esempio americano molti Paesi si sono avvicinati al modello Open Government, avviando il processo di cambiamento dello scenario pubblico, verso una maggiore efficienza amministrativa, trasparenza e vicinanza con i cittadini. Di recente anche l'Organizzazione delle Nazioni Unite è intervenuta al riguardo: attraverso il rapporto 2010 sullo stato dell’e-Government nel mondo ha raccomandato l’adozione di modelli amministativi “open”.

 

TRATTI DISTINTIVI DELL'OPEN GOVERNMENT

L'Open government fa propri alcuni principi e prassi già  in uso presso la pubblica amministrazione, declinandoli attraverso una accezione più contemporanea e riconsiderando il ruolo della partecipazione dei cittadini e della comunicazione pubblica ai tempi di internet. In particolare:

  • Il livello culturale e organizzativo: al centro degli enti e delle istituzioni ci sono i cittadini e il dialogo con la comunità  locale, non le procedure amministrative o gli schemi burocratici. In questo senso, il modello gerarchico e top down che ancora oggi contraddistingue in parte gli enti pubblici, nei confronti del cittadino, viene sostituito da un modello orizzontale e partecipativo, in cui il processo decisionale è il risultato del dialogo e della collaborazione tra istituzioni e privati;
  • Il livello tecnico e operativo: processi decisionali e attività  amministrative sono incentrati sulle effettive esigenze della comunità  di cittadini, sulla comunicazione e sulla collaborazione con essi. Questo passaggio al modello di “governo aperto” attraverso la rete, dal punto di vista operativo, pone una serie di questioni tecniche a cui gli enti e le istituzioni sono chiamate a prestare attenzione;
  • Il livello giuridico: l’adozione di un modello di Open Government, basato sui concetti di “apertura” e “trasparenza”, è fondato soprattutto sull’utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione e informazione ( Internet e il Web in testa) in luogo degli strumenti più tradizionali e “analogici”. Questo modello amministrativo chiama le istituzioni pubbliche a muoversi su un nuovo terreno, dal punto di vista giuridico e normativo, con questioni, problematiche e regolamentazioni differenti rispetto a quelle con le quali si sono storicamente districati.

 

DALL’E-GOVERNMENT ALL’OPEN GOVERNMENT

Per certi aspetti l’Open government può essere considerato l’evoluzione dell’e-Government, cioè il processo iniziato alla fine degli anni 90 che ha visto la pubblica amministrazione dotarsi per la prima volta in maniera sistematica e strutturata di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT). L’evoluzione dei paradigmi organizzativi e dottrinali che sono stati tipici dell’’e-Government hanno necessariamente dovuto fare i conti con una costante evoluzione delle tecnologie - e in particolar modo di internet - che ha portato al web 2.0 e, negli ultimi anni, al fenomeno dei social network.

 

OPEN GOVERNMENT E OPEN DATA

L’Open data, cioè la pubblicazione su internet dei dati prodotti dagli enti governativi in formato aperto e riutilizzabili da cittadini, imprese e altre pubbliche amministrazioni è diventato uno degli aspetti più caratterizzanti dell’Open government. I dati aperti infatti, non solo fanno proprie tutte le caratteristiche dell’Open government, ma grazie anche alle dinamiche della rete e allo sviluppo di applicazioni che li riutilizzano in maniera creativa diventano volano di sviluppo economico. Attraverso questo processo al classico ruolo del decisore pubblico visto come erogatore di servizi, viene aggiunta una nuova funzione di facilitatore e garante del processo di innovazione.

L’apertura dei dati pubblici quindi risponde a molteplici finalità :

  • rendere l'amministrazione trasparente, attraverso la diffusione delle informazioni relative al suo funzionamento (ad esempio quelle relative alla spesa pubblica);
  • migliorare la qualità  della vita dei cittadini attraverso nuovi servizi più aderenti alle esigenze degli utenti;
  • nella Società  dell'informazione la possibilità  di accesso ai dati aperti diventa volano di sviluppo economico (economia immateriale) attraverso il riuso dei dati in maniera creativa (a questo proposito si pensi ad esempio al mercato in crescita alle applicazioni per piattaforme mobile)
  • incentivare pratiche di "civic hacking"

 

L'OPEN GOVERNMENT IN ITALIA

Al momento non si registrano iniziative governative che prevedano l'utilizzo della dottrina dell'Open government. Nonostante questo non manca in Italia un dibattito sul tema, sostenuto per lo più da liberi pensatori e professionisti legati al mondo della pubblica amministrazione. Il CiVIT - Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità  delle amministrazioni pubbliche è stata la prima Commissione istituita dal governo ad utilizzare il termine Open Government in una Delibera[1] italiana.

 

VOCI CORRELATE

 

COLLEGAMENTI ESTERNI

  • Amministrare 2.0 iniziativa italiana che promuove l'adozione di logiche del web 2.0 e dell'Open government nella pubblica amministrazione italiana

 

NOTE

  1. ^ DELIBERA N. 105/2010 – Linee guida per la predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità  (articolo 13, comma 6, lettera e, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150)

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