INCONTRO DEL MINISTRO DELLA DIFESA CON I COCER, IL RESOCONTO DI FERDINANDO CHINàˆ: POCHE ANTICIPAZIONI SU PENSIONI, ESUBERI E NUOVO MODELLO DI DIFESA. NULLA SUI DIRITTI

giovedì 15 dicembre 2011

Di seguito, il resoconto che abbiamo ricevuto da Ferdinando Chinè in merito all’incontro di ieri tra i Cocer e il nuovo ministro della Difesa Di Paola.

Eccoci qua, nel mezzo di una crisi europea, con l’ennesima Manovra Finanziaria ed un Governo Tecnico che cerca le parole per giustificare il proprio operato.

Dopo l’incontro di domenica 4 Dicembre tra in Consiglio dei Ministri e le Rappresentanze Militari, dopo l’approvazione della Manovra, ecco arrivare la decisione del Ministro della Difesa, Ammiraglio di Paola, di incontrare il (13.12.2011) CoCeR Interforze per un punto sulla situazione.

Il Ministro avevamo già  avuto modo di conoscerlo all’inizio del Mandato, quando era Capo di SMD. Al primo incontro di benvenuto, si presentò convinto e senza peli sulla lingua, modello Marchionne, a distanza di cinque anni l’atteggiamento non è cambiato. E’ stato chiaro sin dall’esordio, due sono le questioni dirimenti, il Nuovo Modello di Difesa e la Previdenza.

Nel primo caso le risorse finanziarie a disposizione non permettono di sostenere l’attuale Modello, occorre ristrutturarlo, rivitalizzarlo e purtroppo ciò può avvenire solo in senso restrittivo. Il surplus di personale non è più sostenibile, occorre rivedere l’attuale dislocazione delle risorse basandole su un nuovo rapporto di spesa, 50% per il personale, 25% sul funzionamento, 25% investimento, contro le attuali risorse che assorbono ben il 75% per gli stipendi del personale.  

Per quanto riguarda la Previdenza un primo passo avanti è stato fatto dal Governo rispetto la prima bozza di Manovra. Sono state raccolte le istanze dell’incontro precedente delle Rappresentanze/Sindacati e per il momento il Comparto Difesa e Sicurezza non è stato inserito nella riforma pensionistica. Un apposito Decreto concertato tra Ministero del Tesoro e Funzione Pubblica entro il mese di Giugno dovrà  occuparsi della materia. Si tenterà  di fare un ulteriore passo in avanti inserendo il Ministero della Difesa affinchà© non resti solo una questione economica. 

Successivamente hanno preso la parola i Delegati ricordando alcune questioni ancora in sospeso come la Previdenza Complementare, i Fondi Pensioni mai attivati e la mancata armonizzazione del TFS a TFR. Per il momento è cambiato solo il calcolo del TFS in favore del TFR in modo restrittivo, senza dare i vantaggi del TFR come la possibilità  di prendere un anticipo. Inoltre non sono state definite tutte le voci che fanno cumulo nel TFS/TFR.

Per quanto riguarda il Nuovo Modello di Difesa i delegati hanno chiesto al Ministro le modalità  con cui avverrà  la ristrutturazione, se attraverso un esodo fisiologico oppure in modo forzato. E’ evidente che se la ristrutturazione avvenisse partendo dalla situazione finanziaria, piuttosto che dal ruolo strategico che si intende dare alle FF.AA., la componente umana sarà  quella più penalizzata. Inoltre i tempi per la realizzazione sono molto importanti, una cosa è una riforma secca in cinque anni ed un’altra una ristrutturazione fisiologica con un transitorio di dieci anni.  

E’ ovvio che a fronte di cambiamenti epocali occorre sostanziare immediatamente il “Ruolo Negoziale” che  peraltro è previsto sulla norma della specificità . In assenza di queste revisioni i pericoli di subire passivamente ogni cambiamento ci sono tutti. La componente COCER AM e GDF ha ribadito la richiesta di un Sindacato, un organismo autonomo che esca dal ruolo ibrido tra la concertazione e la contrattazione, pena la confusione dei ruoli e dell’attività  di tutela della Rappresentanza.

A queste importanti tematiche il Ministro non ha dato risposte, ha cercato di garantire che in merito agli esuberi non sarà  fatta “macelleria sociale”. Allo stesso tempo è evidente che esiste un esubero di marescialli ed ufficiali e che lo strumento militare non può essere uno “stipendificio”.  Ha aggiunto che i militari restano comunque dei cittadini italiani e non possono essere esenti dai sacrifici richiesti al nostro paese.  

Il sottoscritto, in conclusione dell’incontro, ha rivolto al Ministro un accorato appello affinchà© quelle parole di vicinanza si traducessero in un Comunicato Stampa volto a rasserenare gli animi dei colleghi. In mancanza di dati concreti, di capire quale Modello sarà  attuato, quanti gli esuberi, quali le soluzioni e con quale età  si potrà  andare in pensione, un Comunicato del Ministro, che nessuno sarà  lasciato a piedi o con forti penalizzazioni, sarebbe molto utile a tutti. Non dimentichiamo che l’effetto anticasta sta facendo il giro, quotidianamente i mass-media gridano allo scandalo nelle FF.AA., arginiamo taluni ritornelli prima che sia troppo tardi ed a pagare siano sempre i soliti.

Ahimè, il Comunicato non è arrivato ed ho paura non arriverà  mai (chi ha il morto se lo pianga).    

 

FERDINANDO CHINàˆ

Delegato Cocer A.M.

 

 


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