LA PROPOSTA DEL PROF. DI TANNO ALLA COMMISSIONE FINANZE DEL SENATO: "ACCORPARE LA GUARDIA DI FINANZA ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE"

giovedì 05 gennaio 2012

LA PROPOSTA DEL PROF. DI TANNO ALLA COMMISSIONE FINANZE DEL SENATO: “ACCORPARE LA GUARDIA DI FINANZA ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE”


Legislatura 16º - 6ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 314 del 15/12/2011

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale: audizione di esperti   

 
            Prosegue l'indagine conoscitiva rinviata nella seduta di ieri.

Il presidente BALDASSARRI congeda il professor Vitaletti e introduce l’audizione del professor Di Tanno.
 
Il professor DI TANNO, facendo riferimento alla documentazione (http://www.ficiesse.it/public/1694_DI%20TANNO%20-%20intervento.pdf) scritta consegnata, svolge preliminarmente una serie di considerazioni circa la struttura produttiva dell’economia italiana e le caratteristiche del sistema tributario: sottolinea, in riferimento a quest’ultimo, lo squilibrio sulle imposte sul reddito, lo scarso contributo della componente patrimoniale, l’elevata evasione fiscale e la modesta azione repressiva e di tutoraggio dell’amministrazione finanziaria. Enuncia quindi le motivazioni di fondo dell’opportunità  di una revisione del sistema fiscale, con gli obiettivi collegati di riequilibrare il prelievo tra le varie imposte e di rendere ordinaria l’azione di contrasto all’evasione fiscale; ritiene, peraltro, inopportuna una radicale trasformazione dell’impianto complessivo, insistendo, viceversa, sulla necessità  di interventi selettivi e di adeguamento della funzionalità  dell’amministrazione finanziaria agli obiettivi citati. In particolare, sottolinea le ragioni che militano a favore di un accorpamento della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate. Focalizza poi il proprio intervento in materia di fiscalità  di impresa ritenendo decisiva un’azione di identificazione per dimensioni dei soggetti d’imposta, sottolineando come l’attuale sistema, basato sostanzialmente sulle scritture contabili e sulla tassazione dei redditi d’impresa per "competenza", si adatta pienamente solo alle imprese medio-grandi. Specifica, inoltre, che la questione dimensionale rileva anche per le attività  che il sistema tributario riunisce sotto la categoria di redditi di lavoro autonomo. Dopo aver insistito sulla scarsa adeguatezza di terminologie non immediatamente riprodotte dalla normativa tributaria (come piccola e media impresa o lavoro autonomo) puntualizza come anche nel complesso dei titolari di partite IVA esistono differenze dimensionali meritevoli di una differenziata disciplina in termini fiscali. Motiva quindi analiticamente le ragioni che consiglierebbero una normativa tributaria differenziata per categorie di contribuenti con fatturato superiore a 5 milioni di euro (per qualunque soggetto impositivo, sia impresa che professionista) rispetto a contribuenti con fatturato inferiore a tale cifra. L’oratore si sofferma poi analiticamente sulla questione della numerosità  delle società  di capitali, descrivendo il fenomeno dell’abuso dello strumento societario e rilevando come il loro numero (seicentomila società  di capitali operanti in Italia) appare sproporzionato rispetto alla struttura economica. La proliferazione delle società  di comodo e le intestazioni fittizie risponde, invece, a convenienze di carattere tributario, ma presenta numerosi elementi di criticità  anche per la difficoltà  di incrociare i redditi dichiarati e la consistenza patrimoniale dei soci. Dopo aver illustrato le possibilità  di repressione del fenomeno delle società  di comodo, illustra ulteriori proposte al fine di far prevalere la sostanza reddituale e patrimoniale sulla forma rivestita da tali soggetti.
 
Il senatore LANNUTTI (IdV) chiede una valutazione delle misure adottate dal governo Monti sui "capitali scudati", nonchà© una valutazione dell’ipotesi di introdurre un generalizzato contrasto di interesse tra acquirente e fornitore, attraverso un’ampia deduzione delle spese effettuate dalle famiglie. Chiede infine un ulteriore chiarimento in tema di tributo ecologico.
 
Il sentore BARBOLINI (PD) ritiene che la differenziazione dimensionale proposta dall’audito, della quale apprezza le motivazioni e gli obiettivi, dovrebbe prevedere ulteriori scaglioni, soprattutto per quanto riguarda i contribuenti al di sotto dei 5 milioni di fatturato.
 
Il senatore MUSI (PD) giudica positivamente l’esigenza di integrare in un unico soggetto l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza, ma ritiene, peraltro, eccessive le misure proposte dall’oratore per ridurre il fenomeno delle società  di comodo, soprattutto per quanto riguarda la confisca dei beni intestati alle società  e utilizzati dai soci, in caso di comprovati comportamenti elusivi.
 
Il presidente BALDASSARRI (Per il Terzo Polo:ApI-FLI) chiede un’ulteriore specificazione della proposta di integrazione tra Guardia di finanza e Agenzia delle entrate, nonchà© di chiarire quale modello dell’amministrazione finanziaria si attaglia meglio alle linee di riforma, partendo dall’attuale organizzazione in agenzia.
 
Il professor DI TANNO risponde ai quesiti osservando che le misure impositive relative ai capitali "scudati" previste dal decreto-legge n. 201, presentano caratteristiche tecniche adeguate e appaiono ampiamente condivisibili. Ritiene, infatti, legittima la pretesa dell’erario rispetto al mantenimento del regime di anonimato e riservatezza garantito dalla disciplina vigente, osservando, viceversa, che le nuove misure non intaccano il patto originariamente sancito con i contribuenti di non sottoporre ad accertamento le annualità  precedenti a quelle in cui è stata varata la disciplina dello scudo fiscale. Ritiene peraltro legittimo riflettere sull’adeguatezza dell’aliquota d’imposta sui capitali scudati tale da non incorrere in nuovo contenzioso. Per quanto riguarda il contrasto di interessi, esprime perplessità  per l’introduzione di una generalizzata deduzione forfetaria, che avrebbe quale esito non raccomandabile il superamento di fatto dell’attuale sistema della tassazione con ritenuta alla fonte da parte dei sostituiti di imposta sulla generalità  dei contribuenti titolari di redditi da lavoro dipendente e assimilato. Riepiloga poi analiticamente le ragioni della proposta di differenziazione del regime impositivo tra classi di contribuenti e risponde poi al quesito circa la riorganizzazione e ammodernamento dell’Agenzia delle entrate. In particolare, ritiene che il modello agenzia, pur perfettibile e migliorabile, costituisca un impianto organizzativo più aderente all’evoluzione del sistema economico rispetto alla struttura ministeriale e che il progressivo coordinamento e integrazione tra Agenzia delle entrate, Anagrafe tributaria ed Equitalia rappresenti un percorso da giudicare positivamente.
 
Il presidente BALDASSARRI dichiara conclusa l'audizione e avverte che i documenti acquisiti nel corso della seduta saranno consultabili sulla pagina web della Commissione.
 
Il PRESIDENTE informa inoltre che l’audizione del professor Uckmar prevista oggi, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in titolo, d’intesa con l’audito, è rinviata ad altra seduta.
 
            La Commissione prende atto.
 
            Il seguito dell’indagine conoscitiva è quindi rinviato.
 
 
            La seduta termina alle ore 16,45.

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