CARCERI:MALCONTENTO POLIZIA,CANCELLIERI VA AVANTI. TENSIONE CON IL MINISTRO, SINDACATI SOSTENGONO CIRILLO. SCONTRO TRA POLIZIA E GOVERNO SU DECRETO. VICECAPO CRITICA NORME, CAMERE SICUREZZA POCHE,NON DIGNITOSE
giovedì 05 gennaio 2012
CARCERI:MALCONTENTO POLIZIA,CANCELLIERI VA AVANTI
TENSIONE CON IL MINISTRO, SINDACATI SOSTENGONO CIRILLO
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Il vicecapo della polizia Francesco
Cirillo stronca, davanti al Parlamento, un provvedimento
concordato dai ministri dell'Interno e della Giustizia. Non e'
usuale, tanto che lo stesso titolare del Viminale, Annamaria
Cancellieri, e' costretta in seguito a precisare con una nota
che le norme del decreto svuotacarceri sono state messe a punto
in accordo con il Guardasigilli e con i vertici della polizia.
Una cosa sembra certa: alla polizia non piace affatto la
misura che prevede la permanenza nelle camere di sicurezza di
chi viene arrestato in flagranza di reato sino al giudizio
direttissimo senza passare dal carcere. E Cirillo,
nell'audizione informale alla commissione Giustizia del Senato,
non lo ha mandato a dire, definendo le camere ''poche'',
''inadeguate'' e ''non dignitose''. Il prefetto ha bocciato
anche i braccialetti elettronici, parlando di ''bilancio
assolutamente negativo'' della sperimentazione ed ironizzando
sui costi: ''se fossimo andati da Bulgari avremmo speso meno''.
Parole e giudizi assenti nella copia dell'intervento consegnato
da Cirillo in commissione, che risultava piu' neutro e senza
giudizi pesanti ed in cui, come ha fatto notare Severino,
''viene giudicato idoneo il numero delle camere di sicurezza''.
Ma i sindacati di polizia danno pieno sostegno a Cirillo,
dando voce al malcontento che cova tra gli agenti per il
provvedimento. ''Non abbiamo - spiega Nicola Tanzi, segretario
generale del Sap - camere di sicurezza sufficienti, non ci sono
uomini per poter controllare queste persone, rischiamo di
distogliere volanti e gazzelle dal territorio e mancano i fondi
per assicurare una permanenza dignitosa agli arrestati. Tutte
cose che il prefetto Cirillo e tutti noi conosciamo benissimo''.
Sulla stessa linea l'Anfp (Associazione nazionale funzionari di
polizia) secondo cui ''la detenzione per 48 ore nelle nostre
celle degli arrestati metterebbe in crisi il sistema di
sicurezza dei cittadini''.
Un malcontento che non pare trovare comprensione nel ministro
dell'Interno, che ha concordato insieme ai vertici della polizia
- come viene fatto notare sia da Cancellieri che da Severino -
le norme sullo svuotacarceri. ''La mia - aveva detto prima di
Natale il ministro dell'Interno parlando dell'ok dato al decreto
- non e' stata una decisione presa a cuor leggero. Ma non
potevamo non assumerci le nostre responsabilita' e fare nostra
la passione, le motivazioni e la carica di moralita' e di
umanita' che sottintendono i provvedimenti proposti da Paola
Severino''. Quanto alla camere di sicurezza, aveva aggiunto,
''certo, qualche struttura va adeguata e migliorata. Abbiamo
monitorato tutte le situazioni e, al di la' di casi limite,
siamo in grado di poter dire che in Italia le strutture gia'
funzionali e pronte a svolgere questa funzione sono la
stragrande maggioranza''. (ANSA).
CARCERI: SCONTRO TRA POLIZIA E GOVERNO SU DECRETO
VICECAPO CRITICA NORME, SEVERINO 'LE ABBIAMO CONCORDATE INSIEME'
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Sul decreto legge varato dal governo
prima di Natale per alleggerire la presenza dei detenuti nelle
carceri, scontro a sorpresa tra le forze di polizia e il
governo. Il vice capo della polizia Francesco Cirillo, davanti
alla Commissione Giustizia del Senato, dove da oggi e'
cominciato l'iter del provvedimento, attacca una delle norme
principali del dl: quella che prevede che siano rinchiusi nelle
camere di sicurezza di questure e comandi gli arrestati in
flagranza per i reati meno gravi sino alla convalida o sino al
processo per direttissima senza passare dal carcere. Una misura
che eviterebbe le cosiddette ''porte girevoli'', l'ingresso in
carcere di circa 21mila persone all'anno che oggi restano in
cella per non piu' di tre giorni. Ma che il vice di Manganelli
fa a pezzi: sono ''poche'' le camere di sicurezza, hanno un
costo ''molto alto'', non garantiscono la ''dignita''' di chi e'
obbligato a soggiornarvi e polizia e carabinieri non sono
organizzati ne' attrezzati per la custodia degli arrestati;
conclusione: ''i detenuti stanno meglio nelle carceri''. Parole
che sorprendono e provocano la reazione stizzita del ministro
della Giustizia Paola Severino: quelle norme sono state
''concordate totalmente'' con il Viminale e con i vertici della
polizia. Una tesi che nel tardo pomeriggio viene pienamente
confermata dal ministro Anna Maria Cancellieri, che usa le
stesse parole della collega, sconfessando cosi' di fatto il vice
capo della polizia.
Immaginata come un'audizione di routine - doveva essere
inizialmente ''informale'', cioe' non pubblica, e breve, mentre
si e' dilatata a tutta la mattinata - quella di Cirillo, ha
invece l'effetto di scuotere la Commissione Giustizia. Le
affermazioni del ''numero due'' della polizia, che parla in
veste di vice direttore generale della Pubblica sicurezza, e
dunque a nome di tutte le forze dell'ordine, sono pietre: le
camere di sicurezza agibili sono 1057, ma quasi tutte inadeguate
ai nuovi scopi, visto che non garantiscono i requisiti
''indispensabili per la dignita' delle persone: non e'assicurata
l'ora d'aria, non c'e' il bagno interno ne' e' prevista la
divisione tra uomini e donne". E adattarle costa troppo: a
Torino per ristrutturarne cinque sono stati spesi 450mila euro;
e poi occorrerebbero maggiori stanziamenti per vitto e pulizia,
visto che i fondi l'anno scorso si sono fermati a 300mila euro,
oltre che piu' uomini per polizia e carabinieri, i cui organici
sono fermi al 1989. Una battuta polemica anche sui braccialetti
elettronici:''se fossimo andati da Bulgari avremmo speso meno''
Tagliente la replica del ministro Severino, al suo arrivo in
Commissione: le norme in discussione sono state ''totalmente
concordate con il ministero dell'Interno, in piena condivisione
con i vertici di Polizia''. Le stesse parole che Cancellieri
affida piu' tardi a un comunicato in cui fa presente che si e'
arrivati a una decisione condivisa ''dopo aver valutato sia le
condizioni delle infrastrutture sia l'aggravio di lavoro per le
Forze di polizia che si sono fatte carico responsabilmente di
questo ulteriore compito''.
Intanto, il relatore del provvedimento Alberto Maritati (Pd)
annuncia che presentera' un emendamento per dare la possibilita'
alla polizia di decidere se l'arrestato in flagranza debba
essere condotto in camera di sicurezza o in carcere o in
alternativa agli arresti domiciliari. La Commissione intende
comunque approfondire la questione e martedi' prossimo
ascoltera' il capo del Dap Franco Ionta; solo se la capigruppo
calendarizzasse per il 17 gennaio il provvedimento in aula,
concluderebbe i suoi lavori la prossima settimana. ''Altrimenti,
non vedo perche' dovremmo correre'' dice il presidente Filippo
Berselli. Critico sul ricorso alle camere di sicurezza Luigi Li
Gotti (Idv), che teme per il rispetto dei diritti dei detenuti.
Mentre il ministro Severino al termine dei lavori parla di
''interventi costruttivi'' che porteranno ad ''arricchire'' il
testo del decreto. Sostegno a Cirilo e' arrivato, infine, dai
sindacati di polizia, secondo i quali lo 'svuotacarceri'
metterebbe in crisi il sistema di sicurezza distogliendo agenti
dal controllo del territorio. (ANSA).
CARCERI:V.CAPO POLIZIA,CAMERE SICUREZZA POCHE,NON DIGNITOSE
SONO 1057, i DETENUTI STANNO MEGLIO NEI PENITENZIARI
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Sono troppo ''poche'', 1057 in tutto,
e non garantiscono la dignita' di chi vi dovrebbe essere
rinchiuso le camere di sicurezza, che in base al dl del governo
sull'emergenza carceri dovrebbero ospitare chi viene arrestato
in flagranza di reato sino al giudizio direttissimo senza
passare dal carcere. Lo ha sostenuto il vice capo della polizia
Francesco Cirillo nel corso della sua audizione davanti alla
Commissione Giustizia del Senato. Proprio per questo, ha detto,
''i detenuti stanno meglio nelle carceri''.(SEGUE).
CARCERI:V.CAPO POLIZIA, CAMERE SICUREZZA POCHE,NON DIGNITOSE (2)
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Delle complessive 1057 camere di
sicurezza, 658 sono a disposizione dei carabinieri, 327 della
polizia e 72 della Guardia di finanza, ha spiegato Cirillo, che
ha parlato alla Commissione in veste di vice direttore generale
della Pubblica sicurezza, a nome di polizia e carabinieri. Ma
tutte sono inadeguate ai nuovi scopi che si vorrebbero loro
attribuire: non ci sono servizi igienici, non c'e' separazione
tra uomini e donne e non sono organizzate in modo da consentire
l'ora d'aria. Insomma, mancano i requisiti minimi per assicurare
''la dignita''' dei detenuti.
E adeguarle costa troppo: a Torino per ristrutturarne cinque
sono stati spesi 450mila euro; e poi occorrerebbero maggiori
stanziamenti per vitto e pulizia, visto che i fondi l'anno
scorso si sono fermati a 300mila euro.
Ma non e' tutto: non siamo ne' addestrati ne' organizzati per
questo tipo di lavoro, ha sostenuto Cirillo, ricordando che la
detenzione e' un compito della polizia penitenziaria, mentre
polizia e carabinieri nascono per agire nelle strade. E che
bisogna anche tener presenti i numeri del personale di polizia
(107.000) e carabinieri (114.000), che hanno un organico ''fermo
al 1989''. (ANSA).
CARCERI: CANCELLIERI, VALUTATO AGGRAVIO PER FORZE POLIZIA
'CHE SI SONO FATTE CARICO DI ULTERIORE COMPITO'
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Quelle del cosiddetto decreto
svuotacarceri ''sono norme concordate tra il ministero della
Giustizia, il ministero dell'Interno e i vertici delle forze di
polizia. Una decisione condivisa avvenuta dopo aver valutato sia
le condizioni delle infrastrutture sia l'aggravio di lavoro per
le Forze di polizia che si sono fatte carico responsabilmente di
questo ulteriore compito''. Lo afferma il ministro dell'Interno,
Annamaria Cancellieri. (ANSA).
CARCERI:V.CAPO POLIZIA,E'EMERGENZA,FAREMO NOSTRO DOVERE
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - ''Le forze di polizia compiranno fino
in fondo il loro dovere; c'e' l'assoluta disponibilita' a fare
tutto cio' che governo e parlamento ci chiederanno''. Lo ha
voluto assicurare il vice capo della polizia Francesco Cirillo
al termine della sua audizione davanti alla Commissione
Giustizia del Senato.
''Il momento e' emergenziale - ha aggiunto Cirillo -
Comprendiamo bene che bisogna dare una mano alle altre
istituzioni''. (ANSA).
CARCERI:SAPPE,DETENZIONE IN CAMERE POLIZIA PREVISTA DA LEGGE
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - "Non so su quali basi il vice capo
della polizia, Francesco Cirillo, abbia detto oggi che i
detenuti stanno meglio nelle carceri che, come peraltro gia'
previsto dalle leggi, presso le camere di sicurezza delle Forze
di Polizia che operano gli arresti. Evidentemente non ha
conoscenza diretta della grave emergenza penitenziaria, peraltro
decretata da due anni dal Governo": lo afferma Donato Capece,
segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
Sappe.
"Peraltro, mi stupisce la sua presa di posizione - aggiunge -
visto che la norma inserita nel decreto legge 211 del 22.12.2011
non fa altro che ribadire una disposizione, da tempo
impropriamente disattesa, del codice di procedura penale".
Capece sottolinea che "gia' oggi l'articolo 558 del Codice di
procedura penale prevede che gli ufficiali o gli agenti di
polizia giudiziaria che hanno eseguito l'arresto in flagranza o
che hanno avuto in consegna l'arrestato lo conducono
direttamente davanti al giudice del dibattimento per la
convalida dell'arresto e il contestuale giudizio, sulla base
della imputazione formulata dal pubblico ministero. La diffusa
inosservanza di questa previsione ha di fatto determinato il
grave problema del sovraffollamento penitenziario, peraltro
aggravato dalla presenza di circa il 42% dei detenuti presenti
che sono in attesa di giudizio".
"Ogni anno - prosegue - circa 20 mila persone entrano ed
escono dagli istituti penitenziari nell'arco di tre giorni. Un
recente studio del Dap sul fenomeno delle detenzioni brevi (fino
a 7 giorni) e brevissime (fino a 3 giorni) ha recentemente
evidenziato che il fenomeno, nel periodo 2008-2011, ha avuto un
ruolo fondamentale nel determinare il peggioramento delle
condizioni di vita negli Istituti di pena, e quindi delle
condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari, e il problema
del sovraffollamento. Quindi, ben vengano le norme introdotte
dal decreto legge del Governo. Anzi, il nostro auspicio e' che
presto il decreto si converta in legge, perche' la situazione
delle carceri e' incandescente. E tutti devono fare la propria
parte, non sempre e solo la polizia penitenziaria". (ANSA).
CARCERI: OSAPP, SU CAMERE DI SICUREZZA STERILE POLEMICA
CHI NON E' DETENUTO NON DEVE ANDARE IN CARCERE
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - ''Comprendiamo le difficolta' dei
colleghi delle forze di polizia che operano sul territorio,
rispetto all'utilizzo per gli arrestati delle camere di
sicurezza di questure e comandi fino alle udienze di convalida
nei tribunali, ma non si puo' continuare ad andare in carcere
senza ordine dell'autorita' giudiziaria''. E' quanto dichiara in
una nota Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp,
l'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, che
definisce ''sterile'' la polemica di queste ore.
''Gli arrestati - sottolinea il sindacalista - non sono
tecnicamente detenuti e dopo l'udienza possono essere lasciati
liberi come accade assai spesso, per cui non appare di nessuna
utilita' sottoporli al grave stress dell'immatricolazione in
carcere, della visita medica pre-carcerazione e della
individuazione di una cella idonea, sicuramente non vuota,che in
piu' occasioni ha significato farli dormire per terra per una o
due notti''.
''Come sindacato della polizia penitenziaria abbiamo
giudicato insoddisfacenti e parziali le misure adottate dal
ministro della Giustizia Paola Severino per contrastare il
sovraffollamento penitenziario - conclude Beneduci - ma quella
riguardante le camere di sicurezza non e' destinata a
deflazionare il sistema bensi' a garantire fino alla fine i
diritti dei cittadini''.(ANSA).
CARCERI: COISP, NO A CAMERE SICUREZZA SURROGATI DELLE CELLE
(ANSA) - VENEZIA, 4 GEN - ''I detenuti stanno meglio nelle
carceri: come dare torto al vice capo della Polizia Francesco
Cirillo?'' E' la battuta di Franco Maccari, segretario generale
del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia, all'audizione di
Francesco Cirillo davanti alla commissione giustizia del Senato.
''Il Vice Capo della Polizia - sottolinea Maccari - ha
sostenuto che le 'camere di sicurezza' sono troppo poche, 1057
in tutto, e non garantiscono la dignita' di chi vi dovrebbe
essere rinchiuso. Noi a questo aggiungiamo che non ci sarebbero
le condizioni affinche' queste camere di sicurezza diventino, se
pur per breve tempo e qualora se ne presentino le condizioni,
dei surrogati delle carceri''. Per il Coisp, mancano uomini,
mezzi, non esistono telecamere.
''Nei giorni scorsi - continua Maccari - abbiamo inviato una
lettera al Ministro dell'Interno evidenziando per l'ennesima
volta i gravi problemi che colpiranno i poliziotti a seguito del
decreto, gia' pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e, pertanto,
operativo. E' necessario adeguare tutto il sistema giustizia
alle nuove norme, non solo scaricare sulle Forze dell'Ordine gli
arrestati in attesa del processo''. Il Coisp non cerca lo
scontro a tutti i costi, conclude, ''ma una ragionevole
soluzione che tenga in considerazione le esigenze di tutti.
Soprattutto di chi e' chiamato, in fase preventiva e repressiva,
a garantire operativamente la sicurezza dell'intera comunita'''.
(ANSA).
CARCERI: SAP, DA VICECAPO POLIZIA STESSI DUBBI NOSTRI
INSUFFICIENTI CAMERE SICUREZZA, FONDI E AGENTI
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - ''Il vicecapo della polizia Francesco
Cirillo ha espresso con chiarezza e puntualita' tutti i dubbi e
le perplessita' che avevamo esposto anche noi nelle settimane
scorse all'indomani dell'annuncio di un disegno di legge, quello
sull'emergenza carceri, che prevede la detenzione degli
arrestati presso i posti di polizia fino all'udienza per
direttissima''. Lo afferma Nicola Tanzi, segretario generale del
sindacato di polizia Sap.
''Non abbiamo - spiega Tanzi - camere di sicurezza
sufficienti, non ci sono uomini per poter controllare queste
persone, rischiamo di distogliere volanti e gazzelle dal
territorio e mancano i fondi per assicurare una permanenza
dignitosa agli arrestati. Tutte cose che il prefetto Cirillo e
tutti noi conosciamo benissimo. Ci auguriamo - conclude - un
ripensamento sulla norma in questione o comunque una soluzione
alternativa che alleggerisca il sistema penitenziario senza
bloccare il sistema sicurezza''. (ANSA).
CARCERI: ANFP, CON CAMERE SICUREZZA SISTEMA IN CRISI
'115 VOLANTI POLIZIA IN MENO OGNI GIORNO A PRESIDIO TERRITORIO'
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - ''La detenzione per 48 ore nelle
nostre celle di sicurezza degli arrestati metterebbe in crisi il
sistema di sicurezza dei cittadini''. Lo segnala il segretario
dell'Anfp (Associazione nazionale funzionari di polizia), Enzo
Letizia.
''Infatti - stima Letizia - i 21.000 detenuti coinvolti nel
cosiddetto fenomeno delle porte girevoli incidono mediamente per
soli 115 posti giornalieri; e' quindi evidente quanto sia
risibile il recupero dei posti letti in carcere. Mentre questo
significherebbe privare, di norma, il territorio di un servizio
per 24 ore di 115 volanti della Polizia di stato e/o delle
gazzelle dei Carabinieri essendo necessari almeno due operatori
per 4 turni di 6 ore per sorvegliare un arrestato fino
all'udienza per direttissima''. E', esemplifica il segretario
dell'Anfp, ''come se privassimo in modo casuale del servizio di
controllo del territorio e del contrasto della criminalita'
diffusa un'area abitata da 6 a 10 milioni di italiani''.
Inoltre, prosegue Letizia, ''e' evidente che il ministro
Severino non conosce le nostre celle di sicurezza assolutamente
inidonee per spazio e condizioni igieniche a garantire un
trattamento dignitoso della persona, tanto che esse sono prive
di un bagno. Infine - aggiunge - i nostri uffici non sono in
grado di assicurare pasti caldi, assistenza sanitaria ed un
letto pulito. Mentre gli istituti carcerari ne hanno la piena
capacita' essendo questi servizi tra le loro funzioni
primarie''. (ANSA).
CARCERI: PD, SI TENGA CONTO DIFFICILI CONDIZIONI STRUTTURALI
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - ''Confermiamo a nome del Partito
democratico il nostro plauso all'iniziativa del governo e del
ministro Severino che hanno messo tra le prime emergenze da
risolvere nel Paese la devastante situazione delle nostre
carceri''. A dirlo sono Emanuele Fiano e Andrea Orlando,
Responsabili Sicurezza e Giustizia del PD.
''Sin dal primo momento - affermano pero' - abbiamo segnalato
al ministro che nel decreto licenziato dal governo l'utilizzo
delle camere di sicurezza delle forze dell'ordine per la
detenzione temporanea degli arrestati in flagranza per reati
minori avrebbe presentato problemi significativi, incidendo in
modo diverso nei differenti contesti del Paese. Per questo sulla
scorta di quanto ipotizzato dal ministro Severino riteniamo
utile far si' che la norma tenga conto delle difficili
condizioni strutturali e delle carenze di organico di molte
realta' italiane, introducendo elementi di sperimentalita' e
operando sui meccanismi e sui tempi della custodia cautelare''.
''E' evidente - concludono - che norme tanto significative
non potranno che nascere da una piena collaborazione tra la
volonta' espressa dal governo nel testo del decreto e
l'attivita' parlamentare di conversione in legge''.
(ANSA).
CARCERI:PAPA(PDL),OPERATORI SANNO CAMERE SICUREZZA INAGIBILI
BRACCIALETTO ELETTRONICO?NO A SPERIMENTARE DA CASTELLI E ANM
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - ''Tutti gli operatori del settore
sanno che da tempo le camere di sicurezza sono sostanzialmente
inagibili, e secondo parametri di garanzia e di civilta'
probabilmente agibili non sono mai state. Va poi ricordata
l'inopportunita' sotto il profilo delle garanzie del far
permanere il soggetto fermato nella disponibilita' degli stessi
organi di polizia, che hanno effettuato l'arresto. Il tema delle
camere di sicurezza dovrebbe essere affrontato non solo sotto il
profilo burocratico della loro idoneita', ma piuttosto sotto
quello ben piu' delicato del rispetto delle garanzie e della
dignita' delle persone fermate o arrestate, che per il Codice e
per la Costituzione devono arrivare davanti al giudice nel
massimo rispetto dei propri diritti e della dignita' umana''. Lo
afferma il deputato del Pdl Alfonso Papa, agli arresti
domiciliari per l'inchiesta sulla P4 e tornato in liberta' il 23
dicembre scorso.
''Quanto ai braccialetti elettronici - prosegue - va
semplicemente ricordato che l'Italia e' l'unico Paese
occidentale che non pratica strumenti di controllo a distanza
semplicemente perche' una vera sperimentazione non e' mai stata
possibile, sin dai tempi del guardasigilli Castelli, a causa
della ferma opposizione dell'Associazione Nazionale Magistrati e
delle forze di polizia''. (ANSA).
CARCERI:MANTOVANO,GOVERNO TORNI INDIETRO SU CAMERE SICUREZZA
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Il Governo faccia marcia indietro
sulle camere da sicurezza da utilizzare per svuotare i carceri.
Lo chiede Alfredo Mantovano (Pdl), commentando l'audizione del
vicecapo della Polizia, Francesco Cirillo, al Senato.
''Al fine di far diminuire la popolazione penitenziaria -
osserva Mantovano - il governo tecnico ha varato un decreto
legge che, in modo sorprendente, ha ripristinato le camere di
sicurezza, chiuse e superate da circa 20 anni. Ha mantenuto tale
posizione, nonostante le considerazioni critiche espresse da
piu' parti, sindacali e politiche: considerazioni fondate
sull'assenza di garanzie per gli arrestati e sul costringere
poliziotti e carabinieri a trascurare i loro compiti per fare
dell'altro (garantire vitto, sicurezza e assistenza sanitaria
agli ospiti delle 'camere')''. Oggi, aggiunge, ''un tecnico
qualificato come il vicecapo della Polizia esprime nella sede
parlamentare propria valutazioni 'tecniche' in linea con le
critiche politiche. E' sufficiente per convincere i 'tecnici'
del governo che non tutto cio' che loro fanno e' sempre perfetto
e non soggetto a revisione?''. (ANSA).