IN ITALIA FA SCANDALO CIO' CHE OVUNQUE E' NORMALE. PERCHE' CENTOMILA UOMINI TRA MILITARI E CIVILI MANTENGONO INALTERATA L'EVASIONE? (Lettera al Fatto Quotidiano)

mercoledì 11 gennaio 2012


Il Fatto Quotidiano – 8 gennaio 2012

IN ITALIA FA SCANDALO CIà’ CHE OVUNQUE àˆ NORMALE

Su internet, ieri, era possibile leggere le affermazioni che avrebbe pronunciato, in merito al blitz delle Entrate, il capitano comandante della G. di F. di Cortina: “come Guardia di Finanza non ci sogneremmo mai di “sguinzagliare” i nostri uomini, che peraltro sono solo 22, nei negozi dalle 8 alle 24 nei giorni a cavallo di San Silvestro.
Già  c’è la crisi, già  non si muove un euro, se poi ci si deve metter noi a intralciare l’importante lavoro di questi giorni.
”Questa, secondo me, è la vera notizia che si cela dentro il polverone suscitato da una tipologia di controllo “sul territorio” che, in Italia, avrebbe dovuto costituire, da sempre, il paradigma della normalità  e che, invece, fa notizia solo perchà©, da sempre, sostanzialmente, non viene attuata, salvo il noto, sacrosanto input di Befera, che ha finalmente deciso di “colpire ”. Onore a lui.
Il capitano, come si conviene, ha smentito di avere pronunciato l’incauta frase e non ho elementi per contestarlo, tuttavia vorrei evidenziare alcuni significativi dati di fatto. In primo luogo, oggi, su la Repubblica, il generale della G.diF. Buratti ha sostenuto che il Corpo ha effettuato nell’anno 42.000 controlli. Sono molti? Considerato che i finanzieri in Italia sono circa 65.000, sono armati e dispongono di aerei, navi, elicotteri e di altri ingenti mezzi mobili, come mai in un anno sarebbero stati effettuati meno di 0,65 controlli a testa, e perchà© questi militari, posti a “presidio del territorio” non sono riusciti ad impedire che in tutta Italia, non solo a Cortina, da decenni, sfreccino bolidi, volino aerei, risplendano navi, il tutto riferibile a “quasi nullatenenti” o a società  in perdita o in situazione di mera sussistenza?
L’Italia dispone di 30.000 impiegati civili delle Entrate, dotati della competenza per materia e delle professionalità  necessarie (sono loro i titolari dell’azione di accertamento tributario) ma quasi del tutto sprovvisti di mezzi e colpiti annualmente dai continui tagli lineari al “pubblico impiego improduttivo”, nonchà© di 65.000 militari che, pur essendo dotati di mezzi e risorse ingenti, li usano come affermato dal generale Buratti, producendo poco più di mezzo controllo annuo a testa. Non vi pare singolare che quasi centomila uomini tra militari e civili, tra loro quasi del tutto scoordinati e rigorosamente separati, riescano a “mantenere” inalterata la montagna indecente di evasione che soffoca il paese?
Chi scrive è un funzionario civile delle dogane in pensione ed ex segretario nazionale della Cisl - Finanze, che fu “promosso” a diverso e più alto incarico sindacale, quando, verso la fine degli anni ’90, si batteva per meglio definire, coordinare e razionalizzare il rapporto tra dipendenti civili e dipendenti militari dell’amministrazione finanziaria.

Glauco Campanozzi
Rudi Menin


 

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