FISCO: SINDACI, IN OPERAZIONI DI VIGILANZA NESSUNO SCANDALO - GARANTE PRIVACY, TROPPI POTERI CONTROLLI ENTRATE. SI' A 'LENZUOLOMETRO' PER CONTROLLARE GUADAGNI AFFITTACAMERE - PRIMA UDIENZA PROCESSO MARADONA SU DEBITO DA 38 MLN

sabato 14 gennaio 2012

FISCO: SINDACI, IN OPERAZIONI DI VIGILANZA NESSUNO SCANDALO
PARLANO PRIMI CITTADINI DI CAPRI, SESTRIERE E SANTA TERESA
(ANSA) - ROMA, 13 GEN - Capri, Sestriere, santa Teresa di
Gallura, i sindaci dei tre comuni fra le principali mete
turistiche di alto rango prendono posizione in favore della
battaglia che il governo Monti sta intraprendendo contro gli
evasori fiscali e che con il blitz di Cortina ha creato non
poche polemiche. I primi cittadini intervistati dal sito dell'
Anci concordano nel sostenere che l'iniziativa e' sacrosanta ma
invitano a meno clamore evitando generalizzazioni. Sollecitano
poi strumenti adeguati per contribuire alla lotta all'evasione e
un sistema piu' efficace di recupero delle risorse sottratte al
fisco.
''Le operazioni di vigilanza - dichiara Valter Marin, sindaco
di Sestriere - sono giuste e vanno fatte perche' questo fenomeno
sia sempre piu' sottile ma, le modalita' con le quali i
controlli sono eseguiti sono altrettanto importanti:non bisogna
dimenticare che la sensibilita' dell'industria turistica e'
strettamente legata ai media e operazioni di questo tipo
potrebbero sortire un effetto boomerang tale da vanificare gli
investimenti dell'amministrazione in comunicazione e immagine
promozionale''.
Per il sindaco di Capri, Ciro Lembo, ''e' fondamentale
evitare spettacolarizzazione ma i controlli vanno fatti e qui
sull'isola vengono compiuti 365 giorni l'anno con il comune che
fornisce la massima collaborazione alla finanza''. A Capri si
lamentano per una situazione opposta a quella di Cortina: ''da
noi la societa'in house - conclude Lembo - che si occupa di
tributi ha riscontrato una evasione di 5 milioni di euro,
abbiamo sollecitato Equitalia, ma le risorse non sono state
ancora recuperate e il motivo sinceramente ancora non mi e'
chiaro''.
''Se nel corso di un'operazione - afferma, infine, Ilario
Pisciottu, sindaco di santa Teresa di Gallura - di controllo
vengono accertate responsabilita' o ipotesi di evasione il
problema non e' certo della Guardia di Finanza o dell'Agenzia
delle Entrate, ma di chi eventualmente evade il fisco. Per
questo non vedo niente di scandaloso in quello che e' successo.
Sono convinto che anche nel nostro Comune la Guardia di Finanza
sta gia' facendo i dovuti controlli, e non ci vedo niente di
anomalo''. Pisciottu afferma infine che i Comuni vanno aiutati,
''se davvero si vuole intraprendere una seria lotta all'
evasione, a cui partecipino''.
(ANSA).


FISCO: GARANTE PRIVACY, TROPPI POTERI CONTROLLI ENTRATE
SI' A 'LENZUOLOMETRO' PER CONTROLLARE GUADAGNI AFFITTACAMERE
(di Manuela Tulli)
(ANSA) - ROMA, 13 GEN - L'evasione fiscale e' un'emergenza
nazionale e solo in quest'ottica possono essere giustificati i
poteri attualmente in capo all'amministrazione finanziaria.
Cosi' il Garante della Privacy, Francesco Pizzetti, torna a
parlare di lotta all'evasione. ''Stiamo consentendo all'Agenzia
delle Entrate di avere e incrociare informazioni molto al di la'
delle normali funzioni di un soggetto incaricato del controllo
ai fini fiscali'', ha detto oggi.
L'Agenzia incassa invece l'ok della Corte di Cassazione sul
'lenzuolometro'. I magistrati hanno infatti dato ragione
all'amministrazione che, a giudicare dalla quantita' abbondante
di lenzuola, coperte e asciugamani acquistati da un
affittacamere dai guadagni ''irrisori'', era andata a fondo
utilizzando l'accertamento induttivo.
Tornando invece ai controlli fiscali di questi giorni, che
hanno sollevato anche qualche polemica, il Garante aveva detto
la sua qualche giorno fa proprio da Cortina, la localita'
setacciata alla vigilia di San Silvestro dagli 007 del Fisco.
Pizzetti in quel caso aveva detto che oggi l'evasione va
combattuta come e' stato fatto per il terrorismo anni fa. E
quindi anche con mezzi straordinari. Oggi ha ribadito che tutto
questo e' ''accettabile'' solo in nome della lotta all'evasione
fiscale, ma quando il risultato sara' stato raggiunto bisognera'
pensare al ''rientro da una forma di controllo cosi' incisiva''.
Tante gia' le informazioni a disposizione degli uomini del
Fisco. ''L'Agenzia delle Entrate - dice Pizzetti - ha un
grandissimo numero di informazioni da tempo'', notizie
''aumentate negli ultimi anni'', soprattutto ''dal 2009 al
2011'', con provvedimenti dettati dall' ''emergenza'', e che le
hanno permesso di conoscere le intestazioni delle utenze, ma
anche dei conti correnti bancari e dei contratti assicurativi.
Ora pero', con il decreto Salva-Italia, mette in evidenza
Pizzetti, ''si e' fatto un salto di qualita' molto forte'': si
e' passati da un controllo statico, le notizie sulle
intestazioni dei conti correnti, a uno ''dinamico'', visto che
riguarda i ''movimenti dei conti bancari''. ''E' la differenza -
spiega con un esempio il Garante - che passa tra sapere che sono
proprietario di un'automobile e sapere che uso ne faccio''.
Tutto questo, dice, ''implica un controllo sui comportamenti,
segno dall'assoluta emergenza che rappresenta la lotta
all'evasione fiscale e accettabile solo nella consapevolezza che
si tratta di un'assoluta priorita'''. Ora pero' l'auspicio
dell'Autorita' garante ''e' che il successo nella lotta
all'evasione fiscale possa consentire il rientro da una forma di
controllo cosi' incisiva''. Insomma, che una volta raggiunto il
risultato, il legislatore ridefinisca la questione, tornando ''a
forme piu' accettabili'' di raccolta dati da parte della Agenzia
delle Entrate. (ANSA).

FISCO: SI' A LENZUOLOMETRO PER CAPIRE GUADAGNI AFFITTACAMERE
ORDINANZA CORTE CASSAZIONE, ACQUISTI ESAGERATI RISPETTO A RICAVI
(ANSA) - ROMA, 13 GEN - Se l'affittacamere compra una
montagna di lenzuola e poi dichiara corrispettivi irrisori, e'
legittimo che il Fisco possa avere qualche sospetto sulla
fedelta' del contribuente. Insomma per combattere l'evasione
fiscale, ok anche al 'lenzuolometro'. A dare il placet e' la
Corte di Cassazione, secondo quanto riferisce Fiscoggi.it, la
rivista on line dell'Agenzia delle Entrate. Con un ordinanza di
fine 2011 ''ha stabilito che e' legittimo l'accertamento
induttivo a carico dell'affittacamere, basato sull'acquisto di
biancheria (lenzuola e coperte), poiche' inerente l'esercizio di
impresa''.
Il contribuente, nel corso del giudizio, aveva sostenuto che
acquistava questi beni (biancheria, coperte, asciugamani, e
simili) non per la propria attivita' d'impresa ma ''per conto e
nell'interesse dei proprietari degli immobili'', di cui egli era
gestore. ''Ma la Cassazione - si legge su Fiscooggi - ha
ritenuto poco credibile questa versione, proprio perche'
contraddetta da inconfutabili circostanze contabili e di fatto,
considerato che tutti gli elementi di prova deponevano senza
equivoco per un notevole avviamento dell'attivita' d'impresa, in
contrasto con l'irrisorieta' dei corrispettivi dichiarati''.
''Si puo' quindi concludere affermando che dopo il
'farinometro', il 'tovagliometro' e il 'bottigliometro' - rileva
il giornale delle Entrate riferendosi ad analoghe pronunce della
magistratura registrate nel passato - la Corte suprema e' venuta
a occuparsi anche del 'lenzuolometro', dichiarando ancora una
volta legittimo il metodo indiretto di controllo dei ricavi
dell'impresa''. (ANSA).

FISCO: PRIMA UDIENZA PROCESSO MARADONA SU DEBITO DA 38 MLN
DAVANTI A NUOVO COLLEGIO. LEGALE EX PIBE, RICHIESTE INFONDATE
(ANSA) - NAPOLI, 13 GEN - E' iniziato oggi, a Napoli, il
secondo tempo del match che vede contrapposti l'ex campione
argentino Diego Armando Maradona e il Fisco italiano che al
''pibe de oro'', accusato di evasione, chiede il pagamento di 38
milioni di euro.
Il contenzioso fiscale inizia daccapo davanti a un nuovo
collegio giudicante della Commissione Tributaria di Napoli
poiche' - spiega il legale di Maradona, avvocato Angelo Pisani,
- ''uno dei giudici del precedente collegio era il padre di un
avvocato di Equitalia, quindi incompatibile nelle controversie
di tale societa'''.
''Sono in grado di dimostrare l'infondatezza delle richieste
del Fisco - ha detto in una nota il legale di Maradona,
l'avvocato Angelo Pisani, esperto in contenzioso della
riscossione e professore di processo tributario all'Universita'
partenopee di Napoli - che poggiano su una sequela
impressionante di anomalie e irregolarita' commesse negli anni
dalle varie societa' di riscossione poi confluite in Equitalia
Sud''.
Pisani rileva che, anche oggi, il fisco italiano ed Equitalia
''non hanno fornito prova della esistenza della cartella e di
aver interrotto la palese ed insanabile prescrizione di un
credito degli anni '85-'86 oramai estinto''. Pisani, inoltre,
accusa Equitalia ''di aver vessato Maradona, oramai testimonial
e chiaro esempio per la quantita' del addebito, dei metodi
vessatori della riscossione, con le cosiddette 'cartelle pazze',
condite di interessi, sanzioni e spese a dir poco usurai anche
se ammessi da vecchie leggi sbagliate ed oramai abrogate''.
Per il legale del campione ''Se Maradona, nel 1988, avesse
ricevuto una regolare notifica della originaria cartella
esattoriale, di cui a tutt'oggi non esiste ancora prova cartacea
dell'esistenza, avrebbe potuto esercitare ogni diritto di difesa
e dimostrare che la pretesa del fisco non era legittima, cosi'
come sono riusciti a dimostrare per casi analoghi, la vecchia
societa' Calcio Napoli, oltre che i compagni di squadra del
'pibe de oro' Careca e Alemao''.
Per Pisani, la societa' di riscossione Equitalia,
''nonostante le violazioni nella procedura di riscossione e
nonostante la prescrizione, sia decennale che comunque
quinquennale per sanzioni ed interessi, gia' maturata a far data
dal 1999, e cioe' prima della notifica di ulteriori avvisi di
mora, ha continuato a pretendere da Maradona oltre 38 milioni di
euro senza mai specificare il perche' voglia incassare tale
somma visto che l'originaria somma richiesta dal Fisco era di 8
milioni''. (ANSA).

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