ESCORT: ANM CONTRO PROCURATORE BARI, LESA INDIPENDENZA PM. CON ALIQUOTA GDF CONTROLLAVA INDAGINI SOSTITUTI, PREOCCUPANTE
sabato 14 gennaio 2012
ESCORT: ANM CONTRO PROCURATORE BARI, LESA INDIPENDENZA PM
CON ALIQUOTA GDF CONTROLLAVA INDAGINI SOSTITUTI, PREOCCUPANTE
(ANSA) - ROMA, 13 GEN - Dagli atti del Csm sul capo della
procura di Bari Antonio Laudati, accusato dal pm Pino Scelsi di
aver rallentato l'indagine sulle escort che Gianpaolo Tarantini
portava nelle residenze di Silvio Berlusconi, ''sembra emergere
un modello di rapporti tra il Procuratore i sostituti non in
linea con la salvaguardia del principio di indipendenza di tutti
i magistrati''. Lo sostiene l'Anm, che ''stigmatizza''
soprattutto l'istituzione dell'aliquota della Gdf per il
''controllo incrociato delle indagini'' dei sostituti. (segue).
ESCORT: ANM CONTRO PROCURATORE BARI, LESA INDIPENDENZA PM (2)
(ANSA) - ROMA, 13 GEN - Il duro atto di accusa nei confronti
di Laudati e' contenuto in un documento del sindacato delle
toghe che arriva a un mese esatto di distanza dall'archiviazione
del fascicolo da parte del Csm; archiviazione sulle cui
motivazioni il plenum si era diviso, con la maggioranza che
aveva escluso l'esistenza di riscontri alle accuse di Scelsi e
la minoranza che aveva invece accusato il procuratore di aver
interferito nell'inchiesta e per la quale la chiusura era
imposta solo dal fatto che il Csm deve fermarsi quando c'e'
materia per un possibile intervento disciplinare.
La lettura di quegli atti ''desta preoccupazione'' sottolinea
l'Anm, che sottolinea come ''il principio di indipendenza
interna del pubblico ministero e' un valore desumibile
direttamente dalla Costituzione che deve essere difeso e
salvaguardato per un corretto ed efficiente esercizio
dell'azione penale''.
Allarma il sindacato delle toghe percio' la creazione
dell'aliquota della Gdf ''all'interno della segreteria del
procuratore'',che ha avuto ''l'effetto di derogare
surrettiziamente alle regole di assegnazione e trattazione dei
procedimenti, di svilire il ruolo del singolo magistrato di
direzione delle indagini e di ledere l'immagine del singolo
magistrato nella percezione della stessa polizia giudiziaria''.
E ''altrettanto preoccupanti'', scrive ancora l'Anm, ''sono
tutti i comportamenti che si traducano in inammissibili
interferenze sugli organi giudicanti''.
Il principio di autonomia e di indipendenza del pm e quello
di terzieta' del giudice sono ''fondamentali per il corretto
esercizio della giurisdizione nell'interesse dei cittadini e si
tengono reciprocamente, per cui ogni interferenza indebita di un
organo sull'altro rischia di minare la credibilita' del sistema
giudiziario nel suo complesso.Cosi' come, per altro verso,
preoccupante - sottolinea ancora l'Anm - e' il mancato
coordinamento tra i sostituti in presenza di indagini
collegate''. (ANSA).