FISCO: TRADITI DAL LUSSO, GDF SCOPRE MAXIEVASIONE 50 MLN. GRASSO, CONFISCA PER GRANDI EVASORI COME PER I BOSS - P.A: PATRONI GRIFFI, TRASFERIMENTI? OK CON BUON SENSO E DIALOGO. MODERNIZZAZIONE INCONTERA' RESISTENZE
mercoledì 18 gennaio 2012
FISCO: TRADITI DAL LUSSO, GDF SCOPRE MAXIEVASIONE 50 MLN
DENUNCIATI DUE IMPRENDITORI; SEQUESTRATI BENI PER 8 MLN
(ANSA) - TORTONA (ALESSANDRIA), 17 GEN - Traditi dal lusso,
dalle auto potenti, dallo shopping griffato e dalle vacanze
esotiche, nonostante una dichiarazione dei redditi di poche
migliaia di euro, in alcuni anni, del tutto assente, in altri.
E' cosi' che la Guardia di Finanza ha scoperto una
maxievasione fiscale da oltre 50 milioni di euro che ha portato
alla denuncia di due imprenditori, titolari e amministratori di
una societa' di capitali di Tortona (Alessandria) che opera nel
settore del commercio di automobili.
La denuncia alla Procura della Repubblica e' per i reati di
evasione fiscale e appropriazione indebita (dalle casse della
societa' e' 'sparito' un milione di euro) ma sui due evasori si
e' gia' abbattuta la scure del fisco: il Gip di Tortona ha
voluto garantire il credito dell'erario e cosi' ha disposto il
sequestro preventivo di loro beni per circa otto milioni di euro
finalizzato alla confisca nel caso non dovessero onorare il loro
debito con il fisco.
D'altra parte, le cifre in ballo sono a dir poco consistenti.
La societa', all'apparenza seria e molto attiva sul mercato, con
un fatturato di piu' di 22 milioni di euro, diverse migliaia di
autovetture vendute in Italia e all'estero, una sede legale nel
centro di Tortona e dipendenti regolarmente assunti, nascondeva
- secondo la Guardia di Finanza - un'impresa dalle scritture
contabili falsate e inattendibili che, in maniera sistematica
non ha versato le tasse (per oltre 46 milioni di euro) e ha
evaso IVA (per oltre sette milioni e mezzo).
Il meccanismo messo in campo era molto semplice: la societa'
da una parte non pagava l'IVA ai propri fornitori, dichiarando
falsamente di essere un ''esportatore abituale'' (pertanto
esente dall'applicazione dell'imposta), ma dall'altra,
riscuoteva l'IVA dai propri clienti nazionali senza versarla
allo Stato. Questo sistema consentiva all'impresa di imporsi sul
mercato con prezzi estremamente competitivi (piu' bassi del 5-19
per cento rispetto agli altri).
A insospettire le Fiamme Gialle e' stato il tenore di vita
dei due imprenditori, che si e' scoperto essere titolari di
diversi conti correnti, titoli, quote societarie, assicurazioni,
immobili e una cassetta di sicurezza con orologi e gioielli. Con
certosina pazienza e con la collaborazione di organismi
comunitari, gli 007 della Guardia di Finanza hanno cosi'
ricostruito la ragnatela di operazioni commerciali della
societa', i suoi rapporti finanziari e quelli che facevano capo
ai due imprenditori, fino a definire il reale volume d'affari
dell'azienda e i redditi dei due titolari. Questi ultimi - hanno
scoperto - fino al 2008 avevano presentato saltuarie
dichiarazioni fiscali di poche decine di migliaia di euro, ma
poi non ne avevano proprio piu' presentate.(ANSA).
FISCO: GRASSO, CONFISCA PER GRANDI EVASORI COME PER I BOSS
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - Combattere i grandi evasori con gli
stessi strumenti usati per aggredire i patrimoni illeciti dei
boss mafiosi, cioe' con il sequestro e con la confisca. E'
quello che propone il procuratore nazionale antimafia, Piero
Grasso, per il quale l'evasione fiscale rappresenta oggi ''una
emergenza'' e per questo una delle strade per combatterla
potrebbe essere anche quella di affidare il contrasto alle
direzione distrettuali antimafia.
(ANSA).
FISCO: GRASSO, CONFISCA PER GRANDI EVASORI COME PER I BOSS (2)
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''Ci sono dei collegamenti - spiega
Grasso - tra l'evasione, la corruzione e il riciclaggio; e la
stessa criminalita' organizzata, prima della fase violenta,
interviene con la corruzione''. Insomma i metodi della
criminalita' organizzata per nascondere i capitali sporchi sono
gli stessi che seguono gli evasori e i corruttori. E' di fronte
alla ''emergenza'' rappresentata oggi dall'evasione fiscale ''il
metodo piu' facile per intervenire e' utilizzare tecniche gia'
collaudate nell'aggressione dei patrimoni mafiosi: cioe' il
sequestro o la confisca per sproporzione, per l'evasione fiscale
grave, per esempio quella superiore ai 200 milioni di euro''. Ma
bisogna anche procedere alla ''unificazione delle banche dati
dell'agenzia delle entrate, guardia di finanza e magistratura'';
in modo da consentire ai pm di individuare i soldi che
provengono dalla corruzione e dai grandi evasori. (ANSA).
P.A: PATRONI GRIFFI, MOBILITA' ORA PUO' ESSER UNA RISORSA
TRASFERIMENTI? OK CON BUON SENSO E DIALOGO, MEGLIO STESSA CITTA'
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''Eccedenze del personale della
Pubblica amministrazione possono derivare da processi di
riorganizzazione, ma e' importante conoscere approfonditamente
la situazione attuale''. Lo dice il ministro della Funzione
pubblica e semplificazione, Filippo Patroni Griffi, in audizione
in commissione Affari costituzionali al Senato affrontando il
tema della mobilita' nella publica amministrazione.
Il ministro dice di aver disposto ''un monitoraggio
approfondito sul piano quantitativo e qualitativo'' e spiega che
''in tempi di crisi la mobilita' e' uno strumento che puo'
costituire una risorsa e il personale puo' essere riutilizzato
previa riqualificazione''. ''Ma va gestito - sottolinea Patroni
Griffi - con buon senso e con il dialogo: trasferire all'interno
di una stessa citta' e dal Nord al Sud non e' la stessa cosa''.
''La mobilita' - ribadisce il ministro - deve essere guidata
per costituire uno strumento di gestione delle eccedenze senza
creare difficolta' per il lavoratore e disfunzionalita' per gli
uffici''.(ANSA).
P.A: PATRONI GRIFFI, MODERNIZZAZIONE INCONTERA' RESISTENZE
CITA ROOSEVELT, OCCORRE PROVARE, RIPROVARE E CREDERCI
(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''Sulla base della mia esperienza
sono consapevole che la modernizzazione dell'amministrazione
pubblica incontra resistenze''. Lo premette il ministro della
Funzione pubblica e semplificazione, Filippo Patroni Griffi, che
nell' audizione in commissione Affari costituzionali al Senato
sulle linee programmatiche del suo ministero cita il presidente
degli Stati Uniti Roosevelt che esortava a non demordere sulla
via delle riforme: ''Roosevelt dice che 'e' buona norma adottare
un metodo e provarlo, se fallisce, e' bene ammetterlo
sinceramente e provarne un altro. Ma quel che e' piu' importante
e' provare' e, aggiungerei, crederci''.
''La riforma dell'amministrazione - osserva il ministro - e' un
percorso complesso che richiede non gia' cambiamenti continui a
seconda del ministro in carica bensi' la condivisione di
convergenze progressive che consentano di adottare misure
immediate ponendo le premesse per interventi che potranno essere
adottati nel prosieguo''. (ANSA).