SICUREZZA:CANCELLIERI;RAZIONALIZZAZIONE USO E COSTI SCORTE - MISSIONI MILITARI,VERSO CALO IN AFGHANISTAN,CENTO IN LIBIA. DI PAOLA-TERZI RIFERISCONO A CAMERE, -240 MLN EURO, 6.500 UOMINI

giovedì 19 gennaio 2012

SICUREZZA:CANCELLIERI;RAZIONALIZZAZIONE USO E COSTI SCORTE
MA VALUTAZIONE RISCHI RIMESSA IN SEDE LOCALE A PREFETTI
(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Razionalizzazione delle scorte, ma
con attenta valutazione dei rischi e dei pericoli, rimessa in
sede locale al prefetto. E' quanto ha precisato il ministro
dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, rispondendo in occasione
del 'Question time' ad un'interrogazione sull'argomento.
Il ministro ha ricordato che ''con il decreto del 23 novembre
scorso sono stati apportati alcuni correttivi all'attivita'
delle scorte nella prospettiva della razionalizzazione del loro
uso e dei costi. In particolare, il decreto e' esteso anche al
terzo e al quarto livello (ndr quelli piu' bassi), mentre la
previsione era gia' in atto per i dispositivi del primo e
secondo livello''.
L'autovettura e il conducente abilitato alla guida del
veicolo di scorta, ha spiegato Cancellieri, devono essere messi
a disposizione dal destinatario della misura o
dall'amministrazione, ente o istituzione pubblico o privata
d'appartenenza. ''Soltanto in caso di comprovata impossibilita'
accertata'' l'autovettura e il conducente saranno a carico delle
forze di polizia che effettuano il servizio.
In ogni caso, ha affermato il ministro, il meccanismo sara'
''graduale e flessibile'', evitando una scadenza prefissata
valevole per tutti. Le misure si applicano a tutti i
destinatari, anche se non appartenenti a pubbliche
amministrazioni, ma sono realizzate - ha puntualizzato ancora il
ministro dell'Interno - in seguito ''ad una valutazione
particolare di rischio, in relazione a situazioni di pericolo e
a minacce potenziali o attuali''. Una periodica verifica del
grado del rischio costituisce inoltre ''ulteriore garanzia
dell'effettiva necessita' del servizio di scorta''. ''Qualsiasi
valutazione e' rimessa sempre e comunque al prefetto che resta
la massima autorita' responsabile del buongoverno della
sicurezza nella provincia'', ha concluso Cancellieri.
(ANSA).

MISSIONI MILITARI,VERSO CALO IN AFGHANISTAN,CENTO IN LIBIA
DI PAOLA-TERZI RIFERISCONO A CAMERE, -240 MLN EURO, 6.500 UOMINI
(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Duecentoquaranta milioni di euro in
meno per le 20 missioni all'estero dei militari italiani. Lo
stanziamento passa da 1.640 milioni di euro del 2011 a 1.400. Lo
prevede il decreto di rinnovo per il primo semestre 2012
illustrato oggi alle Camere dai ministri della Difesa e degli
Esteri, Giampaolo Di Paola e Giulio Terzi. Complessivamente, per
l'anno in corso, saranno 6.500 gli uomini e donne delle forze
armate nei teatri internazionali, in netto calo rispetto ai
9.250 del primo semestre 2011. Entro fine anno ci sara' la prima
riduzione del contingente in Afghanistan (4.200 unita', il piu'
numeroso), mentre 100 militari andranno a sostenere la nuova
Libia.
I 6.500 militari italiani impegnati all'estero nel 2012, ha
sottolineato Di Paola, ''rappresentano il numero piu' basso
degli ultimi anni. Prima ne avevamo oltre 12mila''. La missione
piu' calda resta naturalmente l'Afganistan. A fine anno, ha
detto il ministro della Difesa, ''ci saranno le prime riduzioni
del contingente'', nell'ambito del processo di transizione della
piena responsabilita' del Paese da Isaf alle forze di sicurezza
afghane. Il processo si concludera' nel 2014 e questa fase, ha
messo in guardia Di Paola, ''e' la piu' delicata dal punto di
vista della sicurezza: i rischi potenzialmente saranno maggiori,
la minaccia temo si manifestera' in forme violente, per questo
l'attenzione alla protezione del nostro personale deve essere
ancora maggiore''. Intanto, il presidente dell'Afghanistan Hamid
Karzai sara' a Roma la settimana prossima per firmare un accordo
bilaterale di lungo periodo con l'Italia.
E' invece in via di definizione la missione in Libia, per la
quale si prevede un impiego di 100 uomini nel corso del 2012. Di
Paola e Terzi accompagneranno - sabato prossimo - il premier
Mario Monti in una visita a Tripoli che servira' anche a
definire la collaborazione tra i due Paesi nell'ambito militare
e della sicurezza. L'Italia, ha spiegato il ministro degli
Esteri, ''ritiene essenziale puntare alla formazione delle forze
di polizia libiche, nel rispetto delle convenzioni
internazionali''. L'impegno, ha aggiunto, Di Paola, riguardera'
anche lo sminamento, la sorveglianza del territorio e la
cessione di mezzi alle forze libiche.
Quanto alle altre principali missioni, in Libano l'Italia
prendera' il comando di Unifil il prossimo 30 gennaio, quando -
alla presenza dei due ministri - si insediera' il generale Paolo
Serra. In Kosovo ci sara' un aumento del contingente nazionale
che si attestera' sulle 850 unita', con l'invio in primavera di
una riserva di circa 600 uomini per sei mesi. Di Paola ha
parlato di ''rischi potenziali di escalation della violenza nel
nord del Paese''. (ANSA).

Tua email:   Invia a: