L'ITALIA DI CUI ABBIAMO BISOGNO - di Eliseo Taverna
L’ITALIA DI CUI ABBIAMO BISOGNO – di Eliseo Taverna
“La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società  è il dubbio che sia inutile vivere onestamente, nel rispetto degli altri e con una naturale propensione a perseguire gl’interessi collettivi”.
E’ proprio il caso di dire chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Oggi, come non mai, c’è una rincorsa spasmodica da parte di molti cittadini nell’individuare le cosiddette caste da sbattere in prima pagina; storie di abusi, di corruzione, di storture, di malfunzionamento degli apparati pubblici, di evasione fiscale, di politiche clientelari e d’interessi di pochi a danno di molti. Tutto ci scandalizza e ci stizzisce profondamente.
Casta della politica, della chiesa, dei banchieri, dei petrolieri, degli industriali, dei sindacati, dei notai, dei commercialisti, dei prefetti, dei generali . Insomma, solo oggi in troppi scoprono che la nostra cara Italia è compromessa ed imbrigliata da una pletora di lobby che ne orientano l’andamento sociale, economico e politico.
à ˆ troppo facile e semplicistico, però, gridare allo scandalo, strapparsi i capelli, additare taluni o tal altri solo nel momento in cui il sistema collassa, facendo finta di essersi risvegliati all’improvviso da un mondo dorato, tipico delle fiabe.
La verità  è un’altra, purtroppo, ed emerge nella sua totale drammaticità  .
Nella nostra società  in molti hanno sempre utilizzato mezzi e mezzucci per raggiungere obiettivi personali o interessi di nicchia, per arricchirsi illecitamente o far arricchire altri o per soddisfare le propria bramosia di potere, noncuranti certamente dell’interesse generale. Mentre tutto questo avveniva, in troppi hanno fatto finta di non sapere, non vedere o tollerare, come se il problema non riguardasse loro. L’altruismo, il senso comune e l’interesse generale hanno lasciato spazio all’egoismo, all’indifferenza, all’aridità  ed all’avidità  .
Ne è un chiaro esempio quello che è sempre accaduto in occasione di tutte le tornate elettorali, dove in molti tra i cittadini comuni hanno fatto la rincorsa per avvicinare ed accattivarsi questo o quel personaggio ritenuto, ovviamente, un potente più o meno senza scrupoli o avvezzo ad elargire benevolenze e clientele al momento opportuno. E’ proprio il caso di dire, quindi, che ognuno ha la classe politica che si sceglie e che probabilmente si merita.
I molteplici grilli parlanti, quindi, non possono permettersi di rivendicare il diritto di lamentarsi perchà © il sistema è ormai al collasso. Lo è anche per colpa loro. Anche se in modo passivo, infatti, in molti hanno fatto parte di questo sistema perverso. Era chiaro che tutto questo avrebbe avuto un prezzo da pagare e che prima o poi saremmo stati tutti chiamati a saldare un conto molto salato.
Ai comportamenti, alle azioni ed alle scelte fatte o non fatte in questi anni - che costituiscono le cause che oggi ci hanno condotto verso questa condizione drammatica che stiamo vivendo - dobbiamo necessariamente dare un senso ed una spiegazione. Le cose non capitano mai per caso.
I segnali di un crollo etico e morale ed ora anche economico erano già  nell’aria da moltissimi anni. Oggi, hanno soltanto raggiunto l’apice e manifestato un’insidiosa pericolosità  sociale.
Un noto scrittore sosteneva che se da giovane non lotti come un leone per cambiare le cose che non vanno sei un uomo senza cuore e se invece da persona matura non lotti con la saggezza di quell’età  per cambiare le cose che non vanno sei un uomo senza cervello.
Ecco, è del tutto evidente che in molti nella nostra società  si sono volutamente dimenticati di fare - per parecchi anni - sia l’una, sia l’altra cosa. Anzi, hanno quasi sempre agito al contrario.
Le cause di questo decadimento sociale sono ben note da tempo. In un numero di persone estremamente eccessivo, purtroppo, amano l’arte dell’arrangiarsi. Di mercenari pronti a tutto per ottenere un favore o un po’di potere ne esistono fin troppi. Arrampicatori sociali senza scrupoli, che avendo anche il “dono” della doppia personalità  , (una sorta di Dott. Jekyll e Mr Hyde), riescono a farla franca ed a fare i propri comodi a danno della collettività  . Per molti anni, purtroppo, abbiamo convissuto nell’indifferenza generalizzata, con un modello di società  totalmente inadeguato, con un senso dello Stato, del bene comune e della coesione sociale completamente alterati.
Questa è la nostra Italia. Certamente con grandi intelligenze e con eccezionali risorse, ma con un popolo con un’accentuata propensione all’egoismo e particolarmente predisposto e dedito agli inciuci.
Una Italia dove si va dalla mamma che cuce nella gonna della propria figlia i bigliettini con le tracce dei compiti in classe, al genitore che aggredisce il preside perchà © hanno rimproverato il proprio figlio (maleducato) in modo troppo incisivo, al funzionario o al pubblico ufficiale disonesto che prende la mazzetta o a quello più “onesto” che si accontenta solo delle giuste amicizie e per questo si limita a non vedere o a non darsi da fare, ai politici che troppo spesso anzichà © agire nell’interesse generale pensano esclusivamente a quello personale o di pochi prescelti, al cittadino che quotidianamente - noncurante del decoro della città  - porta il suo cane a fare i propri bisogni sui marciapiedi o nei parchi pubblici, a coloro che svolgendo un’attività  autonoma, commerciale o professionale rilevante evadono quotidianamente le tasse per il gusto di diventare sempre più ricchi,dichiarando a fine anno guadagni più bassi dei loro dipendenti. Il paradosso, poi, è che in troppi considerano queste persone - che in altre società  verrebbero isolate e considerate come parassiti - come soggetti scaltri, svegli e capaci di raggiungere il successo economico o sociale.
In poche parole“persone che hanno saputo fare”. Quante volte l’abbiamo sentito ripetere con atteggiamenti di profonda ammirazione.
E’ evidente che nessuno sogna una società  perfetta e scevra da alcune debolezze, immaginarla sarebbe un’utopia. Ma una comunità  ove la stragrande maggioranza delle persone basi il suo vivere quotidiano su azioni che non danneggino l’interesse generale, finalizzate esclusivamente al bene comune ed all’attuazione di comportamenti etici, va assolutamente ricercata e pretesa. Questa è la normalità  , non quella che abbiamo vissuto fino ad oggi. L’alternativa, altrimenti, continuerà  ad essere quella che è sotto gli occhi di tutti, ovvero una dissoluzione totale dei principi cardine che sorreggono ogni società  civile.
L’Italia di cui abbiamo bisogno, quindi, à © un’altra ed ognuno dovrà  impegnarsi per far sì che ciò avvenga.
Un’Italia dove si restituisca agli insegnanti il diritto di recuperare la propria autorità  per formare le nuove generazioni, bene prezioso del nostro futuro; i genitori insegnino ai propri figli il rispetto del bene comune, ad essere meno furbi ed a crescere con una cultura della legalità  ; i funzionari ed i dipendenti pubblici recuperino una maggiore etica ed un senso dello Stato; la corruzione e l’evasione fiscale siano considerate come un dramma sociale da perseguire - giorno per giorno - con le massime energie e senza tregua; il cittadino che abbia bisogno di una visita medica in una struttura pubblica non debba pietirla a chicchessia, attendere mesi e mesi per ottenerla o doversi rivolgere allo stesso medico che privatamente lo accontenta, già  dal giorno dopo la richiesta, ovviamente dietro lauto compenso (magari in nero); non si tolleri che politici o amministratori indiziati o condannati per gravi reati continuino a svolgere il proprio incarico; ci sia un profondo rispetto per quei magistrati e per quegl’appartenenti alle forze dell’ordine che operano correttamente ed onestamente nell’interesse della collettività  ; alle associazioni dei consumatori ed alle organizzazioni civiche siano riconosciuti maggiori strumenti per poter monitorare, vigilare e denunciare l’inefficienza dei servizi erogati ai cittadini, da parte dello Stato e degli Enti locali.
Una cosa è certa: l’inclinazione verso l’evasione fiscale e la mancanza di rispetto delle leggi è fondamentalmente uguale in tutti i popoli, ma in una società  dove chi amministra il bene comune dà  segnali generalizzati di un forte decadimento dei valori morali ed etici induce, nel tempo, anche le persone per bene ad avere gli stessi comportamenti. Ecco perchà © è fondamentale educare ed orientare, con azioni incisive e costanti, tutta la nostra collettività  alla cultura della legalità  reprimendo, poi, senza indugi e con severità  gli abusi commessi.
Chiunque ha a cuore il bene della nostra cara Italia, quindi, dovrà  mettercela tutta per avere una società  migliore ma quest’auspicio, probabilmente, una volta superato questo difficilissimo momento dove a pagare il conto più salato sarà  principalmente la classe media e medio - bassa, resterà  solo una chimera.
La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società  è il dubbio che sia inutile vivere onestamente, nel rispetto degli altri e con una propensione a perseguire gl’interessi collettivi.
ELISEO TAVERNA
Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza
Segretario Nazionale Organizzazione Civica Ficiesse
e.taverna@ficiesse.it