FISCO: PROCURATORE BOLOGNA, IN AUMENTO SEGNALAZIONI ANONIME. APPROFONDITE SOLO SE CON INDICAZIONI PRECISE E RISCONTRABILI - P.A.:PASSERA,CON PAGAMENTI BOT E CDP PAREGGIO 2013 A RISCHIO - MANTOVANO-CROSETTO,MENO SICUREZZA CON SVUOTACARCERI

mercoledì 25 gennaio 2012



FISCO: PROCURATORE BOLOGNA, IN AUMENTO SEGNALAZIONI ANONIME
APPROFONDITE SOLO SE CON INDICAZIONI PRECISE E RISCONTRABILI
(ANSA) - BOLOGNA, 24 GEN - ''Negli ultimi due mesi sono
decisamente aumentate a Bologna le segnalazioni anonime''
relative a questioni fiscali. Lo ha confermato all'ANSA il
Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini che in un
convegno di qualche mese fa aveva definito l'evasione fiscale
''un flagello sociale''.
Cosa puo' fare la magistratura con queste segnalazioni, visto
che il codice vieta l'utilizzo degli anonimi? ''Non possono
essere utilizzati in sede di processo - ha risposto Giovannini -
ne' l'anonimo puo' essere sufficiente per iscrivere una persona
sul registro degli indagati o per fare una perquisizione. Quindi
gli anonimi generici vengono subito archiviati. Quelli che
forniscono indicazioni precise, puntuali e riscontrabili
documentalmente vengono ovviamente approfonditi''. (ANSA).

P.A.:PASSERA,CON PAGAMENTI BOT E CDP PAREGGIO 2013 A RISCHIO
CON NUOVI TITOLI DI STATO SI EMETTEREBBE NUOVO DEBITO
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - Utilizzare la Cdp per pagare i debiti
della p.a. con le imprese ''potrebbe essere una soluzione non
compatibile non gli obiettivi di pareggio di bilancio che ci
siamo dati in Europa''. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo,
Corrado Passera, evidenziando le criticita' anche dell'ipotesi
di utilizzare allo stesso fine titoli di Stato. ''Emettere nuovi
titoli per pagare lo scaduto - ha spiegato - e' per definizione
emettere debito pubblico. Dobbiamo trovare il modo per ripagare
senza mettere in discussione il pareggio nel 2013''.(ANSA).

CARCERI: MANTOVANO-CROSETTO,MENO SICUREZZA CON SVUOTACARCERI
INTERROGAZIONE A MINISTRI INTERNO E GIUSTIZIA
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - E' calato il livello di sicurezza nel
primo mese di applicazione del cosiddetto decreto svuotacarceri.
Lo rilevano i deputati Alfredo Mantovano e Guido Crosetto (Pdl),
che hanno presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno,
Annamaria Cancellieri, e al ministro della Giustizia, Paola
Severino.
Nei primi 30 giorni di applicazione delle nuove misure, in
particolare quella che reintroduce le camere di sicurezza per i
gli arrestati in flagranza di reato, c'e' stato, secondo i due
parlamentari, ''un calo del numero degli arresti in flagranza,
preferendosi al loro posto la denuncia a piede libero; quindi,
un corrispondente calo del livello di sicurezza, derivante dalla
permanenza in liberta' di persone che, nel contesto normativo
antecedente, sarebbero state tratte in arresto; a cio' si
aggiunge il disagio nel dover comunque organizzare ex novo il
servizio delle camere di sicurezza, distogliendo risorse umane e
finanziarie dai compiti propri delle forze di polizia, in un
momento in cui i tagli impongono l'uso piu' razionale delle
risorse medesime''.
Per questo Mantovano e Crosetto chiedono ai due ministri
informazioni con riferimento: al confronto fra il numero degli
arrestati in flagranza nel primo mese di applicazione e il
numero degli arrestati nel mese precedente; al numero delle
camere di sicurezza oggi disponibili e alle condizioni nelle
quali si trovano; alle spese finora sostenute per tale
allestimento e a quelle che si prevede debbano sostenersi per la
piena funzionalita' del nuovo sistema; al numero di unita' di
Polizia di Stato e di Carabinieri impegnati quotidianamente per
la sorveglianza e per la funzionalita' delle camere di sicurezza,
dal momento dell'entrata in vigore del decreto, e ai compiti dai
quali per tale impiego sono stati sottratti. (ANSA).


NASSIRIYA: I SETTE ARRESTATI SAREBBERO ESTRANEI A STRAGE
'RESPONSABILI TUTTI GIA' IDENTIFICATI E DECEDUTI'
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - Non sarebbero coinvolte nella strage
di Nassiriya del 12 novembre 2003 le sette persone arrestate
nelle ultime ore in Iraq. E' quanto si apprende da fonti
qualificate, secondo cui i responsabili dell'attentato sono
stati gia' individuati in seguito agli accertamenti dei
carabinieri del Ros e sono tutti deceduti.
Per la strage di Nassiriya - in cui morirono 19 italiani (12
appartenenti all'Arma dei Carabinieri, 5 militari dell'Esercito,
2 civili) e 8 iracheni - le indagini condotte dal Ros e dalla
procura di Roma consentirono di individuare la componente che
aveva organizzato e diretto l'attentato contro la base
Maestrale. In particolare fu accertata la diretta
responsabilita' dell'allora leader di Al Qaida in Iraq Abu
Mussab Al Zarqawi; del suo luogotenente Haraz Abdelaziz Mahmoud
Saio (alias Abu Omar Al Kurdi), che avrebbe organizzato la
strage; di Haji Tanther, che insieme ad Al Kurdi avrebbe
materialmente preparato il camion bomba e poi sarebbe rimasto
sul posto a guardare l'esplosione; dei due terroristi suicidi a
bordo del veicolo, Abu Zubeir Al Saudi e Bellil Belgacem
(quest'ultimo identificato anche attraverso esame del Dna).
Tutti e cinque sono deceduti e l'inchiesta della procura di Roma
e' stata quindi archiviata.
Uno scenario nuovo si e' aperto ieri, con la notizia diffusa
dall'agenzia irachena Aswat al Iraq secondo cui sette persone
sono state arrestate dopo aver ''confessato di avere appoggiato
e assistito'' il terrorista suicida: quest'ultimo viene
identificato nel marocchino Abal Qassem Abal Leil, un nome
finora inedito, anche se potrebbe trattarsi di uno pseudonimo.
Le indagini condotte dai carabinieri del Ros nel corso di
ripetute missioni in Iraq avevano consentito di escludere la
partecipazione di elementi locali, perche' non esisteva a
Nassiriya alcuna cellula di Al Qaida, tanto che i sopralluoghi
sul posto erano stati effettuati dalla stessa componente sunnita
proveniente da Baghdad che aveva poi portato a compimento la
strage. Secondo gli inquirenti, l'attentato contro la Base
Maestrale era stato deciso dall'organizzazione terroristica di
Al Zarqawi, dopo che questa aveva aderito ad Al Qaida con la
denominazione di ''Tanzim Qaidatu Al Jihad Fi Bilad Al
Rafidain'' (Organizzazione della base del jihad nella terra dei
due fiumi).
Al Zarqawi, in Iraq, era considerato il leader di riferimento
per la Jihad e l'organizzazione che rappresentava era
subordinata al Consiglio della Shura, organo supremo religioso
composto da 6-9 membri che valutava, legittimandole, le
operazioni militari proposte dallo stesso Al Zarqawi. Anche i
componenti della Shura sono stati identificati nel corso delle
missioni del Ros in Iraq: pure loro risultano deceduti nel corso
di azioni antiterrorismo delle Forze armate statunitensi.
(ANSA).


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