FISCO: BLITZ A MILANO CONTRO I 'FURBETTI DELLO SCONTRINO' - FISCO APRE CANTIERE, SEMPLIFICAZIONE, POI RIFORMA IRPEF - CALCIATORI IN COMPROPRIETA, FARO FISCO SU PAGAMENTI IVA

domenica 29 gennaio 2012

FISCO: BLITZ A MILANO CONTRO I 'FURBETTI DELLO SCONTRINO'
SETACCIATI 118 LOCALI. GESTORI TRANQUILLI, GIUSTO FARE CONTROLLI
(di Roberto Ritondale)
(ANSA) - MILANO, 28 GEN - Un blitz come quello messo a segno
a Cortina, durante le feste natalizie, e successivamente a Roma,
per far venire allo scoperto i 'furbetti dello scontrino'.
Questa volta il campo di azione scelto dagli ispettori
dell'Agenzia delle Entrate e' Milano, e in particolare le zone
della movida meneghina del sabato sera: i Navigli, Brera, corso
Como, corso Garibaldi, corso Vercelli.
Un blitz meno spettacolare ma sicuramente efficace che ha
permesso di controllare gli incassi della serata dei piu' noti
ristoranti del capoluogo lombardo.
Gli ispettori dell'Agenzia delle entrate e dell'Inps si sono
presentati oggi nei ristoranti prima dell'apertura, tra le 18.30
e le 19, per poi andare via al momento della chiusura, intorno
alle due di notte. Circa sette ore trascorse interamente nei
pressi delle casse: per controllare l'emissione dello scontrino
e soprattutto per poter comparare l'incasso di fine serata con
quello dei sabati precedenti.
Un centinaio - 118 secondo quanto riferito informalmente da
un ispettore - i locali al setaccio degli ispettori: discoteche,
ristoranti e bar della movida notturna. L'operazione e' stata
condotta congiuntamente con i funzionari dell'Inps e con la
polizia municipale: i primi hanno controllato la regolarita' dei
contratti di lavoro dei dipendenti dei locali, mentre i vigili
urbani hanno controllato le auto di grossa cilindrata, dei cui
proprietari saranno poi controllate le dichiarazioni dei
redditi.
''Sono arrivati prima dell'apertura e ci hanno annunciato che
resteranno qui fino all'orario di chiusura del locale'' ha detto
Alessandro Provolo, amministratore della societa' che gestisce
la birreria bavarese con cucina 'Kapuziner Platz', in via
Ascanio Sforza, zona Navigli. ''Presumo - ha aggiunto Provolo -
che vogliano confrontare gli incassi di stasera con quelli di
sabato scorso. Noi siamo tranquilli, verificheranno che
l'incasso e' in linea''.
''E' giusto che facciano i controlli per vedere chi e' in
regola'' ha detto Luca Sassi, giovane gestore del locale 'Spritz
Navigli', anch'egli alle prese con la visita degli ispettori.
''Noi siamo in regola e lo saremo sempre. E chi e' in regola -
ha concluso Sassi - non teme nessuno''.(ANSA).

FISCO APRE CANTIERE, SEMPLIFICAZIONE, POI RIFORMA IRPEF
IPOTESI: PROGRAMMARE CALO PLURIENNALE, RISORSE DA LOTTA EVASIONE
(di Corrado Chiominto)
(ANSA) - ROMA, 28 GEN - Il calo dal 23 al 20% dell'aliquota
Irpef. Oppure il suo allargamento per estendere anche a redditi
medio-bassi l'applicazione dell'aliquota ridotta. O anche il
rafforzamento di alcune detrazioni in favore di famiglie,
lavoratori e pensionati. Il governo apre il cantiere del fisco.
Nelle prossime due settimane arrivera' un decreto con
''semplificazioni'' per gli adempimenti. Poi, compatibilmente
con le risorse disponibili, l'esecutivo potrebbe mettere mano
alla maggiore imposta italiana: l'Irpef. Al momento nessuna
decisione e' stata presa e si tratta solo di valutazioni sul
tavolo dei tecnici. Ma certo, anche se i tempi non saranno
brevissimi, il nodo dovra' presto essere affrontato, visto che
bisognera' mettere mano alla delega per la riforma fiscale ora
in Parlamento.
L'idea che sembra farsi largo e' quella della restituzione
ai cittadini delle maggiori risorse dovute alla lotta
all'evasione: si punterebbe cosi' a programmare - come fece
Amato nel 2001 - un intervento di restituzione che modifichi il
prelievo Irpef nei prossimi anni, vincolandoli alla previsione
dei maggiori incassi. L'ipotesi di una riduzione la prima
aliquota Irpef - rilanciata oggi dal quotidiano La Repubblica -
e' impegnativa, richiederebbe almeno 15 miliardi. L'intervento a
cui si potrebbe lavorare - secondo fonti tecniche - potrebbe
essere meno tranchant, piu' elaborato. Riguarderebbe un
riassetto, una vera e propria riforma dell'Irpef: non (o non
solo) un intervento sull'aliquota, ma il ridisegno delle classi
di reddito dei vari scaglioni, magari con un allargamento del
primo cosi' da far rientrare piu' cittadini nella fascia meno
tassata.
A questo potrebbe accompagnarsi una ridefinizione delle
deduzioni e detrazioni Irpef, con un occhio di favore per
famiglie, lavoratori e pensionati. E' questa la richiesta che
arriva dai sindacati. ''Se si abbassa la prima aliquota Irpef
anche l'evasore gioielliere paghera' meno tasse - scrive la Cgil
via twitter - mentre intervenendo sulle detrazioni invece si e'
sicuri di aiutare chi le tasse le paga: lavoratori e
pensionati''. Piu' favorevole alle detrazioni e' anche la Uil
che pero', con il segretario confederali Domenico Proietti -
chiede soprattutto di fare un intervento ''subito per
contrastare la recessione e favorire la ripresa economica e
produttiva''
Sulle agevolazioni fiscali e' in corso un lavoro di
riorganizzazione da parte del sottosegretario all'Economia,
Vieri Ceriani che, prima di entrare nel governo, ha stilato per
conto dell'ex ministro Giulio Tremonti uno dei quattro rapporti
sulla riforma fiscale. Anche per questo ci vorra' tempo. Le
eventuali risorse che deriverebbero da questo intervento, pero',
sono gia' prenotate dalla manovra Monti: consentirebbero infatti
di ridurre l'aumento dell'Iva dal 21 al 23 che, se non ci fosse
questo lavoro di cesello sulle tax expenditures, scatterebbe a
partire da ottobre.
Certo e' invece l'intervento sulle semplificazioni. Il
decreto sarebbe in arrivo entro la seconda settimana di
febbraio. Solo alcuni giorni fa il direttore dell'Agenzia delle
Entrate aveva preannunciato un intervento e espresso il
desiderio di avere una dichiarazione di redditi di sole ''due
paginette''. Il decreto, che estenderebbe le semplificazioni
anche al settore tributario, conterrebbe, di fatto, interventi
di ''manutenzione'' del sistema fiscale, alleggerendo
adempimenti. Una razionalizzazione - come riportato oggi da Il
Sole 24 Ore - potrebbe ad esempio riguardare il debutto
dell'Imu, la nuova Ici. I comuni avranno la possibilita' di
modificare le aliquote fino al 30 giugno mentre il primo
versamento e' previsto per il 16 dello stesso mese. Cosi' il
pagamento della prima rata potrebbe rimanere quello fissato
dalla manovra Monti - 4 per mille sulla prima casa, 7,6 per
mille sugli altri immobili - per poi tener conto delle modifiche
adottate dai comuni al momento del saldo di dicembre.(ANSA).

CALCIATORI IN COMPROPRIETA, FARO FISCO SU PAGAMENTI IVA
(di Corrado Chiominto e Piercarlo Presutti)
(ANSA) - ROMA, 28 GEN - Faro del fisco sul mondo del calcio,
con l'obiettivo di verificare preventivamente le modalita' di
tassazione Iva sulle vendite dei calciatori e un occhio
particolare su quelli in ''comproprieta''' tra vari club. Un
tavolo si e' aperto tra il direttore delle Entrate, Attilio
Befera e i presidenti della Lega Maurizio Beretta e della
Federcalcio, Giancarlo Abete con vari incontri tecnici tenuti
nelle ultime settimane nella sede dell'Agenzia. Incontri ai
quali avrebbe partecipato anche il presidente della Lazio,
Claudio Lotito, che in passato ha ottenuto per la sua societa'
una rateizzazione da primato di un debito con il fisco.
Il tema e' certamente ''tecnico'' ma, tradotto in pratica,
risulta di grande rilevanza economica, visti gli importi
milionari delle cessioni sui quali si applica un'Iva che e' ora
del 21%, e presto salira' al 23%.
Le modalita' di applicazione della normativa fiscale per
l'acquisto dei giocatori sono da sempre un capitolo complicato.
Molte sono le voci che compongono il costo finale e talvolta
entrano in campo anche normative tributarie internazionali. Ma
l'attenzione sarebbe ora sul meccanismo di ''cessione in
compartecipazione''. Che riguarda ora molti casi. Gli ultimi
acquisti di questo tipo in ordine di tempo, ufficializzati con
tanto di comunicati, sono stati quelli di Borini, giallorosso
diviso tra Roma e Parma, ed Okaka, che invece ha fatto il
percorso inverso ed ora e' agli ordini di Donadoni. C'e' poi
Giovinco, diviso tra Parma e Juventus, che lo vorrebbe
riscattare.
Ma il nodo tecnico della ''cessione in compartecipazione'' e'
piu' complesso di quello che potrebbe apparire dalla
semplificazione giornalistica: nella realta' quella che viene
raccontata come la cessione a meta' di un calciatore e' la
sintesi di una vendita al 100% con il diritto di partecipare per
il 50% del valore della cessione agli ulteriori effetti
patrimoniali dovuti alla titolarita' del contratto (in pratica
al valore della vendita successiva).
Sul tema - secondo indiscrezioni - ci sarebbe da parte
dell'Agenzia delle Entrate una lettura diversa rispetto alle
regole finora seguite in base alle regole della Federcalcio che
sarebbero state predisposte anche in base alle indicazioni
arrivate dalla Commissione di Vigilanza della Societa' di Calcio
(Covisoc) guidata nel recente passato da un tributarista
internazionale di calibro, Victor Uckmar.
La filosofia del confronto, secondo quanto si e' appreso, e'
quella di fare una verifica preventiva che consenta di guidare i
club ad applicare la normativa Iva seguendo criteri condivisi.
Ma certo per le societa' di calcio e' probabile che in futuro
le nuove modalita' non siano indolori, a ''costo zero'', ma
comportino un aggravio d'imposizione, anche se ovviamente ogni
cessione e' un caso a se'. Di certo e' che, in base al
protocollo firmato lo scorso dicembre tra Federazione ed Agenzia
delle Entrate, quest'ultima entro il prossimo 31 maggio dovra'
completare e rendere noti i risultati dei controlli fatti sulle
dichiarazioni dei redditi 2009-2010 e sui versamenti delle
principali imposte delle societa' sportive
professionistiche.(ANSA).




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