IL GELO DELLA GDF SULLO ZAR BEFERA. L'UOMO SIMBOLO DELLA LOTTA ALL'EVASIONE HA UN NEMICO IN CASA (Europa)
mercoledì 01 febbraio 2012
Europa – 1 febbraio 2012
IL GELO DELLA FINANZA SULLO ZAR BEFERA
I blitz modello Cortina sono troppo spettacolari: l’uomo simbolo della lotta all’evasione ha un nemico in casa
Dopo i blitz di Cortina, Roma e Milano, il capo dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia, Attilio Befera, si è presentato da sceriffo della lotta all’evasione ai parlamentari della commissione finanze della camera, per una audizione programmata da tempo. Lì si è fregiato degli 11,5 miliardi di euro incassati nel 2011, assicurando che l’impegno quest’anno verrà  rafforzato, e ha lanciato il nuovo redditometro. In un’intervista a Repubblica ha anche anticipato che gli interventi delle ultime settimane al Centro-Nord non solo continueranno ma si estenderanno anche al Sud, soprattutto nei mesi estivi. Fin qui tutto bene.
Durante l’audizione, però, Befera ha anche fatto riferimento a una «fortissima collaborazione» della sua Agenzia con la Guardia di finanza. «I nostri rapporti sono ottimi e in piena e continua collaborazione. Facciamo controlli su territorio separati per aumentare l’effetto deterrenza, che è lo scopo principale di queste operazioni». Una dichiarazione apparentemente scontata, non dovuta, che finisce per suonare come una giustificazione preventiva. E infatti qualcosa sotto c’è: interpellati da Europa, ambienti delle Fiamme gialle confermano una certa freddezza fra le due strutture deputate a inseguire chi nasconde i propri redditi allo stato.
L’indiscrezione viene confermata da un’altra audizione, tenuta qualche giorno fa davanti alla commissione vigilanza sull’anagrafe tributaria. La settimana scorsa il generale della Guardia di finanza, Bruno Buratti, ha criticato indirettamente il metodo Befera per stanare gli evasori. Prima di tutto, ha voluto marcare la differenza con la strategia delle ganasce fiscali di Equitalia, che nell’ultimo anno ha provocato le proteste di tanti cittadini e piccole imprese che si sono visti pignorare auto e case per piccole pendenze con il Fisco. Per Buratti invece occorre anche tener conto della solvibilità  del contribuente e della crisi economica prima di partire alla carica. «Esiste», dichiara il generale, «la cosiddetta evasione diffusa o di massa, realizzata dall’ampia platea delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi». In questo ambito, «Ã¨ possibile rinvenire contribuenti che non ottemperano agli obblighi tributari anche in ragione di contingenti difficoltà  economico-finanziarie».
Insomma, c’è anche chi evade per sopravvivere e bisogna tenerne conto. Lo sanno bene anche quei politici del Pdl che in questi anni hanno sempre criticato le scelte del tandem Tremonti-Befera, da Guido Crosetto a Osvaldo Napoli. Secondo loro, parte del calo di consensi che ha subito il partito di Berlusconi è colpa proprio dell’implacabile Equitalia, così come pensata e disegnata dall’ex ministro dell’economia.
Il generale Buratti, sempre nell’audizione, ha criticato poi un’altra caratteristica dell’azione dell’Agenzia, e cioè la spettacolarizzazione delle operazioni secondo il principio “colpirne uno per educarne cento”. «Riteniamo che un’eccessiva esposizione mediatica dei nostri interventi non sia di ausilio ma anzi costituisca nocumento alle attività  operative – sottolinea l’ufficiale –. Abbiamo raccomandato ai reparti di adottare moduli operativi sempre improntati a sobrietà  , discrezione e rispetto della privacy dei contribuenti». Argomento, questo, su cui lo stesso Befera ieri sembra aver accusato il colpo, visto che ha tenuto a precisare che il suo ente «non ha mai avuto la volontà  di spettacolarizzare» e «non vuole sparare nel mucchio».
Di conseguenza, ha anche smentito gran parte dell’intervista fatta a Repubblica: due pagine, dove viene fuori come una sorta di giustiziere degli evasori. Peccato per lui che invece il quotidiano abbia confermato parola per parola le sue risposte, confermando l’uso dei media come parte della strategia anti-evasione di Befera.
Gianni Del Vecchio