FERMATI DA GDF SPERONANO E TENTANO DI INVESTIRE AGENTI - CASO LUSI: FOLLINI, AGENTI GDF NON POTEVANO ENTRARE - DIFESA: MENO UOMINI E RITOCCO PROGRAMMI, OK NAPOLITANO
giovedì 09 febbraio 2012
FERMATI DA GDF SPERONANO E TENTANO DI INVESTIRE AGENTI
E' SUCCESSO A TARANTO, I DUE FUGGITIVI SONO STATI ARRESTATI
(ANSA) - TARANTO, 8 FEB - Hanno speronato l'auto della
guardia di finanza che li aveva fermati per un controllo sulla
statale 106 jonica e successivamente hanno cercato di investire
due militari, dileguandosi a tutta velocita'. I due fuggitivi,
che avevano abbandonato la vettura ad alcuni chilometri di
distanza, in seguito sono stati individuati e condotti in
carcere con l'accusa di tentativo di omicidio e danneggiamento.
Il 31enne Vincenzo Balzo, gia' sottoposto alla misura di
prevenzione della sorveglianza speciale, e' stato arrestato,
mentre e' stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria
Francesco Galileo, anch'egli di 31 anni, che guidava la vettura
senza aver mai conseguito la patente di guida. (ANSA).
CASO LUSI: FOLLINI, AGENTI GDF NON POTEVANO ENTRARE
MA DEPOSITI VANNO RESI PUBBLICI, SERVE LEGGE SU FINANZIAMENTO
(ANSA) - ROMA, 08 FEB - ''Quando arrivera', garantisco la
massima trasparenza e la massima celerita'''. Marco Follini,
senatore del Pd e presidente della giunta per le immunita'
parlamentari al Senato, intervistato da Repubblica, ricostruisce
la vicenda dell'arrivo dei militari della Guardia di Finanza a
Palazzo Madama per acquisire documentazione bancaria presso la
Bnl del Senato sul conto corrente intestato a Democrazia e
Liberta'.
''Dal punto di vista della forma - aggiunge Follini - ci si
e' mossi sicuramente in modo non appropriato. Ma non nego un
problema che e' anche di sostanza. Riguarda la trasparenza dei
nostri bilanci pubblici e privati, personali e politici''.
Il senatore sottolinea che ''non possiamo estendere la
garanzia e l'immunita' dell'articolo 68 della Costituzione ai
conti della politica. Ciascuno di noi deve dare conto
all'elettorato di ogni variazione del suo assetto
patrimoniale''. In sostanza, per Follini ''occorre una buona
legge sul finanziamento pubblico ai partiti che leghi le risorse
alle regole di democrazia interna delle forze politiche. E' un
passaggio ineludibile''.(ANSA).
DIFESA: MENO UOMINI E RITOCCO PROGRAMMI, OK NAPOLITANO
CONSIGLIO SUPREMO; GARANTIRE MISSIONI, ELIMINARE INEFFICIENZE
(di Massimo Nestico')
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - Meno militari, tagli anche ai
programmi di armamento piu' costosi (i contestati caccia F-35 da
soli valgono ben 15 miliardi di euro), dismissione di caserme e
siti non piu' utili, salvaguardia delle missioni internazionali,
spinta verso l'integrazione con le forze armate Ue. Il capo
dello Stato, Giorgio Napolitano, ha presieduto oggi una riunione
del Consiglio supremo di Difesa, in cui il ministro Giampaolo Di
Paola ha illustrato le linee della revisione ''ormai
ineludibile'' dello strumento militare. L'organismo ha quindi
concordato ''sulla necessita' di avviare, in tempi contenuti, la
razionalizzazione del sistema Difesa, al fine di eliminare
ridondanze e inefficienze''. Il piano potrebbe andare la
prossima settimana in Consiglio dei ministri.
Di Paola ha spiegato che il modello a 190mila militari
previsto dalla legge 331 del 2000 ''non e' piu' sostenibile''
alla luce dei tagli alle risorse (-3 miliardi di euro nel
triennio 2012-2014). Attualmente si e' gia scesi a circa 178mila
(104mila Esercito, 32mila Aeronautica e 32mila Marina). Ma
l'obiettivo e' arrivare ad una riduzione piu' consistente: si
parla di 40-50mila uomini. Come realizzare questi tagli? L'idea
sarebbe quella di spostare il personale in esubero (soprattutto
gli ultracinquantenni) verso altre amministrazioni dello Stato.
Cosi' si riequilibrerebbe anche la spesa ora fortemente
sbilanciata verso il personale (65%), rispetto a quella per
l'esercizio (10%) e l'investimento (24%).
Altro capitolo sul quale intervenire con urgenza e' quello
dei programmi. Sul tema, la nota del Consiglio e' cauta, quando
spiega che ''in questa fase potra' essere necessario rimodulare,
laddove consentito dalla possibilita' e dalla convenienza
economica di mantenere in servizio i mezzi esistenti, alcuni
significativi programmi di investimento''. Una ricognizione su
quali toccare e' stata fatta. Primo imputato e' Jsf (Joint
strike fighter): 131 caccia F-35 da acquisire fino al 2026 per
sostituire gli attuali Tornado, Amx e Av-8B. I primi sono gia'
stati ordinati dall'Italia alla poco modica cifra di 80 milioni
di euro ciascuno. Nel 2011 sono stati spesi 469 milioni per Jsf.
I supercaccia stanno a cuore al ministro, che li ha strenuamente
difesi, ma potrebbe esserci una riduzione del numero complessivo
di velivoli da ordinare (131). Qualcuno ha ipotizzato 30 in
meno. Analoghe ''rimodulazioni'' potranno riguardare altri
programmi: dagli elicotteri Nh-90 (costati 416 milioni nel 2011
per una spesa complessiva di 3,8 miliardi al 2018) ai
sommergibili U-212 (168 milioni nel 2011, 1,8 miliardi fino al
2016).
Quello che verra' salvaguardato e' l'impegno dei militari
italiani all'estero, vero fiore all'occhiello della Difesa.
Anzi, il Consiglio supremo ha ''confermato la necessita' di
proseguire nel processo gia' in corso volto a qualificare
ulteriormente i contributi garantiti alle missioni
internazionali, in modo da accrescerne l'efficacia,
contenendone, nel contempo, gli oneri''.
Ed un tassello importante alla nuova Difesa 'light' puo'
arrivare dalla collaborazione e dall'integrazione con le forze
armate degli altri partner europei. Il Consiglio propone cosi'
un'iniziativa italiana in questo settore che ''potrebbe inoltre
concorrere al consolidamento della coesione politica europea e
dare impulso al processo di integrazione economica e
istituzionale dell'Unione''. (ANSA).