COCER, IL PARTITO DEI MILITARI (PDM) ACCUSA: "CON UN EMENDAMENTO SI VUOLE PRIVARE I SOLDATI DEL DIRITTO DI VOTO"

giovedì 09 febbraio 2012

 
 
COCER, IL PARTITO DEI MILITARI (PDM) ACCUSA: "CON UN EMENDAMENTO SI VUOLE PRIVARE I SOLDATI DEL DIRITTO DI VOTO"

Un gruppo di parlamentari sta tentando di far prorogare il mandato dei Consigli della rappresentanza militare per la terza volta consecutiva. Se la loro iniziativa avrà  successo, 350.000 cittadini in divisa saranno privati del diritto di poter eleggere liberamente i propri rappresentanti e quindi di poter esercitare il diritto democratico del voto. "Ci domandiamo cosa possa aver spinto i senatori Scanu, Amati, Crisafulli, Del Vecchio, Gasbarri, Negri, Pinotti, Granaiola, De Luca - tutti del PD – a decidere di unirsi a queli del PdL e CN -Grande Sud-SI-PID-Il Buongoverno (Totaro, Saltamartini, D’ambrosio Lettieri, Carrara, Piscitelli e Fleres) nel perorare l’antidemocratica proroga del Cocer” denuncia Luca Marco Comellini.

L’emendamento targato PD a prima firma del senatore Scanu dimostra inequivocabilmente che al Senato non vi è lo stesso senso del diritto e dei diritti che nelle Commissioni della Camera, con i voti dei radicali, del PD, della Lega e dell’UDCpPT , ha permesso di bocciare gli emendamenti volti a prorogare il mandato del Cocer. Quindi ci domandiamo con preoccupazione, come anche si domandano le migliaia di militari che in queste ore stanno inviando a tutti i senatori duri messaggi di protesta, se il Partito democratico sia diventato il partito della negazione del diritto e dei diritti. Interpellata da Tiscali su questo argomento la senatrice Silvana Amati ha sostenuto che l’iniziatica di sostenere la proroga “è una decisione di gruppo”.

“Una cosa è certa Scanu e gli altri senatori dovranno spiegare
le motivazioni del loro gesto e non crediamo - se ve ne sono – che queste potranno reggere di fronte alla negazione di un diritto democratico come lo è quello di voto”, dice il segretario del Pdm. Senza considerare poi che se il loro emendamento o quelli di altri dovessero essere accolti imporrebbero ai carabinieri l’onta di dover essere rappresentati anche da chi è stato condannato a 9 mesi di reclusione militare per aver aggredito un carabiniere che “aveva trovato il coraggio di denunciare i suoi stessi colleghi infedeli e agli altri militari il peso di dover sopportare indagati e faccendieri pronti a negare il diritto per favorire gli interessi personali e non quelli del personale”, conclude Comellini.

Il processo di integrazione dei militari nella società  civile è in pericolo. Non possono esistere ragioni che giustificano la violazione del diritto di 350.000 militari di poter eleggere i nuovi membri della rappresentanza militare già  prorogati per due anni. Gli emendamenti attualmente dibattuti fra i due partiti maggiormente rappresentativi al Senato PD e PDL tendono a introdurre ulteriori limitazioni alla libertà  di ciascun militare di poter rappresentare gli interessi della sua categoria. Ritengo inaccettabile considerare non eleggibile nella Rappresentanza Militare il militare che ricopre una carica elettiva o di governo negli organi rappresentativi dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni con popolazione superiore ai 15.000“, ha rievato il delegato Cocer Michele Fornicola.

09 febbraio 2012
 
http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/12/02/09/ancora-cocer.html?cronaca

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