ECCO IL PROGETTO ETP (EFFICIENZA, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE) ITALIA 2012 PER INDURRE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI AL MIGLIORAMENTO CONTINUO NELL'INTERESSE ESCLUSIVO DEI CITTADINI

giovedì 16 febbraio 2012

ECCO IL “PROGETTO ETP ITALIA 2012”: EFFICIENZA, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE PER INDURRE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI AL MIGLIORAMENTO CONTINUO NELL’INTERESSE ESCLUSIVO DEI CITTADINI


Pubblichiamo in allegato il “Progetto ETP Italia 2.0” e di seguito la premessa del documento. Nei prossimi giorni, le istruzioni per segnalare sperimentazioni da avviare a livello nazionale o locale.

GIUSEPPE FORTUNA

Condirettore del sito internet

www.ficiesse.it

  

PREMESSA

del Progetto Etp Italia 2012

 (Versione febbraio 2012) 

Il Progetto Efficienza Trasparenza e Partecipazione Italia 2012 ha la finalità  di individuare un percorso semplice, rapido e che parta dal basso per indurre qualunque organizzazione pubblica a raggiungere standard di produttività , qualità  e controllo dei costi pari o superiori a quelli dei più paesi più evoluti. 

Il Progetto è, quindi, nel contempo, un metodo e una visione. 

Un metodo, perché indica come gruppi di cittadini organizzati, determinati e coesi possano, in tempi rapidi, sulla base della legislazione vigente e utilizzando tecnologie disponibili, ottenere da chiunque sia investito di responsabilità  pubbliche risultati di immediato, diretto e tangibile miglioramento e a costi decrescenti per la collettività. 

Una visione, perché gli strumenti e le tecnologie da utilizzare vengono collocati in una prospettiva di evoluzione coordinata e coerente valorizzando esperienze in parte già  attuate nel nostro paese, in parte in via di attuazione in altre democrazie avanzate. 

Il Progetto si sviluppa in due fasi. 

La prima fase è quella del presente Documento di impianto, che può essere definita FASE DELLA CONOSCENZA e che spiega, in modo il più possibile discorsivo e atecnico, le teorie, le logiche, le motivazioni, i tempi, i modi e i passi che riteniamo si debbano compiere per indurre il cambiamento auspicato, indicando nel contempo l’ampia strumentazione normativa introdotta in un arco ormai ventennale nel nostro ordinamento, a partire dalla legge 241 del 1990 fino alla recente legge 150 del 2009 e alla costituzione di Civit e degli OIV, organismi indipendenti di valutazione. Un processo di innovazione legislativa, peraltro, che è ancora in pieno svolgimento e che proponiamo possa portare all’istituzione, come spiegheremo nel paragrafo …, di nuove figure, da eleggere a livello territoriale e nazionale, che interpretino gli interessi dei cittadini e dei territori nei momenti dell’acquisizione e dell’analisi dei dati sui fenomeni socio-economici di interesse, degli esiti dell’azione amministrativa attesi, della coerente determinazione degli obiettivi da parte delle organizzazioni pubbliche e della valutazione dei risultati conseguiti dai diversi livelli della dirigenza pubblica. 

La seconda fase o FASE DELLE SPERIMENTAZIONI, partirà  entro il primo trimestre del 2012 con una prima serie di attuazioni, dove però siano presenti quelli che noi definiamo i tre presupposti  minimi del Progetto ETP, che sono: 

1) un territorio esattamente individuato, non importa se grande, medio, piccolo o piccolissimo;

2) l’esistenza, in quel medesimo territorio, di una o più organizzazioni civiche composte da persone coese, determinate, preparate alle logiche del Progetto e con un po’ di tempo da mettere a disposizione; 

3) una esattamente individuata e fortemente sentita esigenza di miglioramento, un cambiamento, cioè, avvertito in quell’ambito territoriale come desiderabile e urgente. 

Il Progetto si rivolge cioè a cinque categorie di soggetti: 

le organizzazioni civiche, formate da cittadini attivi di cittadini, legittimate alle nuove forme di protagonismo nella gestione della cosa pubblica dalla riformulazione, avvenuta nel 2001, dell’ultimo comma dell’articolo 118 della Costituzione per il quale <<Stato, Regioni, Città  metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività  di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà >>; organizzazioni civiche, quindi, alle quali il Progetto intende dare contenuti, metodo e spunti per concrete realizzazioni; 

le organizzazioni pubbliche, intese per tali le strutture che impiegano, a qualunque titolo, risorse pubbliche per fornire servizi divisibili o indivisibili ai cittadini e quindi: pubbliche amministrazioni centrali e territoriali, autorità  deputate a garantire la funzione giustizia, enti pubblici economici, aziende di produzione di servizi di pubblica utilità ; organizzazioni pubbliche, quindi, alle quali il Progetto mira a dare spunti di autoanalisi critica e opportunità  di ripensamento o di perfezionamento dei sistemi interni di pianificazione, programmazione, di reportistica e controllo anche riportando alcune esperienza concretamente realizzate in una grande organizzazione pubblica diffusa capillarmente nel territorio nazionale e caratterizzata da una grande varietà  di compiti e di impieghi (la Guardia di finanza) e una piccola organizzazione pubblica fortemente accentrata e con una dirigenza giovane e di alto mlivello culturale e professionale (Autorità  Garante per la protezione dei dati personali con sede unica a Roma); 

-  gli organi della funzione legislativa, nazionali e territoriali, affinché proseguano, con produzioni normative coerenti, l’opera iniziata con la legge 241 del 1990 e approdata da ultimo alla legge 150 del 2009 e alla costituzione di Civit e degli OIV; 

i componenti dei Nuclei ETP Italia 2.0, cioè le strutture appositamente costituite per condurre le singole sperimentazioni sul territorio attraverso i passi e con le procedure che saranno indicate nella seconda fase (detta, appunto, “delle sperimentazioni”). 

Il Documento d’impianto del Progetto Etp si compone, conseguentemente, di sei parti: 

la prima ha carattere didascalico e illustra le dinamiche di funzionamento di qualunque organizzazione pubblica, individuando i diversi portatori di interessi (stakeholders) che devono avere ruolo e molta maggiore rilevanza per riuscire a indurre efficienza, produttività  e qualità  nelle strutture pubbliche considerate; 

la seconda si sostanzia in una analitica ricognizione delle norme di legge e interne agli apparati pubblici attualmente in vigore che obbligano le organizzazioni pubbliche alla trasparenza e consentono, già  oggi, forme di partecipazione delle organizzazioni civiche alla gestione della cosa pubblica; 

la terza, anch’essa didascalica, illustra le caratteristiche della «gestione per obiettivi» (management by objectives), che è il metodo scelto dal legislatore italiano per indurre la cultura della misurazione e del miglioramento della performance nelle strutture pubbliche, con l’individuazione delle principali regole da rispettare e degli errori da evitare; 

la quarta parte fa il punto sul forte impatto che possono (e debbono) avere sul miglioramento delle performances pubbliche le nuove tecnologie, riprendendo pedissequamente dall’enciclopedia libera “Wikipedia”, concetti, come quelli di e-governement, open data, open government e big society, sui quali si fondano esperienze d’avanguardia avviate negli ultimissimi anni in alcune democrazie tra le più avanzate; 

la quinta si concentra su quella che riteniamo essere la principale causa dell’attuale insoddisfacente funzionamento delle organizzazioni pubbliche italiane, con un cenno alla proposta di istituzione di nuove figure elettive che abbiamo chiamato i “prefetti dei cittadini”; 

la sesta e ultima parte è dedicata all’impostazione metodologica delle sperimentazioni che saranno avviate sul territorio a partire dal primo trimestre 2012 e alle modalità  di costituzione e di funzionamento dei”Nuclei di Progetto Tep” che saranno incaricati di seguirle e di dirigerle.

I passaggi che riteniamo rappresentino “concetti chiave” che è necessario assolutamente comprendere e memorizzare sono evidenziati in giallo e affiancati dalla casella

Concetto

chiave n…

I contenuti del Progetto non vengono dal nulla, ma sono il risultato di un percorso condotto da chi scrive in un lungo arco temporale, con realizzazioni attuate, tra l’altro: 

-   tra il 1993 e il 1999, nel Corpo della Guardia di finanza; 

tra il 1997 e il 1998, nell’ambito del Progetto di Funzione Pubblica denominato “Cambia P.A.”, nell’ambito del quale la Guardia di finanza fu incaricata di condurre il progetto-pilota relativo al controllo di gestione e chi scrive lo condusse in qualità  di capo-progetto; 

tra il 2003 e il 2008, nell’Autorità  Garante per la protezione dei dati personali nell’ambito del Progetto per la realizzazione del “Sistema informativo direzionale” e, successivamente, per il monitoraggio mensile delle attività  di produzione. 

Invitiamo chiunque ritenga di poter proporre, purché sussistano i tre “presupposti minimi Etp”, l’effettuazione di specifiche sperimentazioni a mettersi in contatto con l’Associazione Ficiesse o con il Comitato Articolo 52: 

attraverso e-mail da inviare a info@ficiesse.it o info@articolo52.it;

telefonando ai numeri 06.4742965 (anche fax) e 340.2993001;

scrivendo all’Associazione Ficiesse o al Comitato Articolo 52, via Palestro n. 78, 00185 Roma.

 

GIUSEPPE FORTUNA

Segretario generale Ficiesse

Presidente Comitato Articolo 52

 

 


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