PROROGA RAPPRESENTANZA MILITARE, IL GRIDO D'ALLARME INVIATO IERI PER E-MAIL AI DEPUTATI DELLE COMMISSIONI I, IV E V: ASCOLTATECI, PARLIAMO NELL'INTERESSE DEL PAESE E DEI CITTADINI ITALIANI

mercoledì 22 febbraio 2012

Di seguito, il testo dell’e-mail inviata ieri mattina ai deputati delle Commissioni I, IV e V della Camera per sollecitarne la massima attenzioni ai gravi problemi che interverrebbero in caso di approvazione dell’emendamento, da noi ritenuto dannoso, antidemocratico e irresponsabile, presentato in singolare (e preoccupante) sintonia bipartisan  dai senatori SCANU (Pd) e SALTAMARTINI (Pdl).

TESTO DELL'E-MAIL INVIATA IL 21.02.2012

 

Gentilissimo Onorevole,

 

Oggi, lunedì 20 febbraio 2012 nella discussione sul DL “mille proroghe” sarà  chiamato ad affrontare una questione che, se a prima vista potrebbe apparire di poca importanza, nella realtà  potrebbe comportare conseguenze gravi ed incontrollabili. Ci riferiamo alle modifiche, introdotte al Senato dall’emendamento 8.1 (Scanu-Saltamartini), alla normativa sulla rappresentanza militare.

Dopo un astratto ed attento esame, infatti, riteniamo che tali modifiche, seppur apportate in assoluta buona fede, siano state prodotte con un eccessiva fretta e senza la necessaria valutazione degli effetti che potrebbero comportare, in un momento delicatissimo per tutti i militari.

Dopo che i militari hanno pagato alla crisi un dazio maggiore rispetto al resto dei pubblici impiegati (pur essendo specifici), il Ministro della Difesa si accinge a varare il nuovo modello di Difesa che prevede oltre 30.000 esuberi tra il personale militare ; nel mentre il governo si accinge a predisporre (entro il 30.06.2012) un regolamento che dovrebbe armonizzare le pensioni dei militari a quelle del resto dei lavoratori (e quindi a peggiorare le condizioni). Nel frattempo, sta per scadere (30.04.2012) il X mandato della rappresentanza militare, peraltro già  prorogato 2 volte “ope legis” dal precedente Governo (il mandato sarebbe dovuto scadere il 30.05.2010)

In questa delicata situazione, con un malcontento generale che rischia di sfociare in manifestazioni di piazza e palesi richieste di sindacalizzazione, le modifiche introdotte al Senato, anzichà© rafforzare l’ organismo di rappresentanza dei militari come nelle migliori intenzioni dei Sen.ri Scanu e Saltamartini, rischiano invece di indebolirla, esponendola, inoltre, ad un serio pericolo di ulteriore delegittimazione agli occhi dei rappresentati.

Le modifiche introdotte con il citato emendamento riguardano, infatti, vari aspetti: l’introduzione di una rappresentanza da tempo attesa per il ruolo sergenti/sovrintendenti, un limite alla rieleggibilità  dei delegati per evitare un professionismo deleterio ed, infine, la proroga tecnica degli attuali organismi, per rendere praticabili tali novità .

Ora riteniamo che, per inserire la categoria dei Sergenti/Sovrintendenti senza aumentare il numero dei delegati così come disposto dall’emendamento Scanu/Saltamartini, ci sia bisogno di riscrivere completamente il regolamento di attuazione (DPR 90/2010) con inevitabili ritardi e prevedibili liti (con possibilità  di ricorsi anche alla giustizia amministrativa come già  avvenuto in passato) tra gli attuali delegati delle diverse categorie, stante l’ introduzione di una novità  difficilmente assimilabile ed innestabile sull’attuale impianto normativo di secondo livello, il quale riveste peraltro rango di Decreto Presidenziale e prevede complessi bilanciamenti numerici tra le varie categorie ad ogni livello rappresentativo sia di forza armata che interforze.

Senza dimenticare che con il nuovo codice dell’ordinamento militare D. Lgs. 66/2010 le categorie dei militari sono state riscritte e formalizzate all’art. 627 in Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa e, quindi, appare chiaro come sorgerebbe immediata la protesta e la richiesta da parte dell’attuale categoria “C truppa” di vedersi, anch’essa, riconosciuta una separazione tra graduati e militari di truppa. Una rivendicazione che sembrerebbe addirittura trovare una giustificazione giuridica superiore a quella dei Sovrintendenti ruolo che l’attuale art. 627 del Codice ricomprende nell’unica categoria “sottufficiali”.

L’applicazione di questa nuova regola, pertanto, si presenta molto difficoltosa, almeno in tempi brevi (il termine fissato per l’elezione del nuovo Consiglio Centrale di Rappresentanza- COCER-  dall’ emendamento è il 15.07.2010), dando luogo a tensioni tra le categorie ed inevitabili ritardi nel rinnovo dei consigli, cosa di cui veramente non si sente il bisogno, visti i pressanti e dirompenti  argomenti di dibattito reale nel mondo militare.

La proposta di limitare poi il limite dei mandati rappresentativi a massimo tre nell’arco della vita lavorativa, pur non trovando concettualmente la nostra condivisione, potrebbe però essere inquadrata in un più ampio ed approfondito dibattito che si ritiene di dover però rinviare in occasione dell’effettiva esplicazione di quel ruolo negoziale (previsto dalla Legge 183/2010) che tutta la rappresentanza aspetta da oltre un anno.

Al contrario, l’attuale intervento emendativo dei senatori Scanu e Saltamartini riconoscerebbe (probabilmente) la rieleggibilità  immediata agli attuali delegati anche oltre l’attuale  limite dei due mandati consecutivi e, paradossalmente, avrebbe l’effetto di delegittimare ancora di più il COCER in carica ad alimentare la voglia di un sindacato libero.

Si propone pertanto di procedere con un emendamento che sicuramente potrebbe contemperare le reali istanze presenti in campo, rinviando a sedi più opportune (Commissione Difesa) e in tempi meno compressi, un più ampio sulle dibattito proposte di riforma di uno strumento rappresentativo che , più che un piccolo restyling, ha bisogno di sostanziali aggiornamenti, anche prendendo ad esempio le esperienze di altri Paesi europei (che non possono essere presi a modello solo quando si parla di operatività  e tagli agli organici e non in tema di diritti dei militari) .

Come vede Onorevole si può ancora rimediare, rinviando al XII mandato (quindi non al prossimo ma al successivo tra quattro anni da oggi) l’inserimento della categoria Sergenti/Sovrintendenti, introducendo, con una norma transitoria, la presenza obbligatoria di un delegato dello stesso ruolo in tutte le sezioni del COCER del prossimo XI mandato (OFFRENDO AL RUOLO UNA PIENA ED IMMEDIATA RAPPRESENTATIVITA’ SENZA AUMENTARE LA SPESA PUBBLICA ED IL NUMERO DEI DELEGATI) ed, infine, riportando alla possibilità  di rielezione dei delegati alla situazione preesistente: ovvero 2 mandati consecutivi alternati da uno di ineleggibilità  (magari con un numero massimo di 4  mandati complessivi). Il tutto in attesa dell’auspicato dibattito parlamentare per una vera riforma della rappresentanza.

Se fosse d’accordo si potrebbe procedere in tal senso in maniera bipartisan, senza offrire in siffatta maniera modo di aprire contenziosi, provocare tensioni inutili e, peggio, prorogare nei fatti sino a tempi indefiniti l’attuale mandato rappresentativo, visto che è già  stato oggetto di due proroghe di stampo “bulgaro”.

Vi chiediamo solo di riflettere e spendere 10 minuti per valutare oggi queste proposte nell’interesse di tutti i militari e senza nessun interesse personale.

Siamo a disposizione per ogni chiarimento o approfondimento.

 Grazie in anticipo.

 

 

Emilio Ammiraglia (Presidente Associazione Solidarietà  Diritto e Progresso - ASSODIPRO), Guido Bottacchiari (Presidente Sezione Cocer Aeronautica Militare), Giuseppe Fortuna (Presidente Comitato Articolo 52- Militari tra la Gente), Antonella Manotti (Direttore de' Il Nuovo Giornale dei Militari), Gianluca Taccalozzi (Presidente Direttivo nazionale Organizzazione civica Finanzieri Cittadini e Solidarietà  - FICIESSE)


Tua email:   Invia a: