PIENAMENTE CONDIVISIBILI GLI ORDINI DEL GIORNO FIANO (PD), RADICALI E LEGA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI: FINE DELLE PROROGHE. IL GOVERNO SI IMPEGNA A NON ANDARE IN NESSUN CASO OLTRE IL 15 LUGLIO PER L'OPERATIVITà € DEI NUOVI COCER
giovedì 23 febbraio 2012
PIENAMENTE CONDIVISIBILI GLI ORDINI DEL GIORNO FIANO (PD), RADICALI E LEGA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI: FINE DELLE PROROGHE. IL GOVERNO SI IMPEGNA A NON ANDARE IN NESSUN CASO OLTRE IL 15 LUGLIO PER L’OPERATIVITà € DEI NUOVI COCER
Presentati alla Camera ed accolti dal Governo alcuni ordini del giorno relativi alla rappresentanza militare con riferimento all'ormai famoso (e famigerato) emendamento 8.1. Scanu/Saltamartini.
Si evidenziano in particolare le posizioni di PD (FIANO), RADICALI (TURCO + ALTRI) e LEGA (Chiappori + altri) che invitano il Governo a non permettere ulteriori proroghe tecniche ed a rispettare il termine del 15.07.2012 per l’elezione del nuoco COCER.
Si evidenziano in particolare le posizioni di PD (FIANO), RADICALI (TURCO + ALTRI) e LEGA (Chiappori + altri) che invitano il Governo a non permettere ulteriori proroghe tecniche ed a rispettare il termine del 15.07.2012 per l’elezione del nuoco COCER.
Di seguito, i testi.
PROPONENTE ON. FIANO (PD)
La Camera,
con riferimento alla disposizione di cui all'articolo 8, comma 1, lettera c-ter), capoverso comma 1-bis, e condividendo il senso di quanto indicato al comma 1, lettera 0a) che è volto a rendere il sistema della rappresentanza militare più rispondente al principio della rappresentatività  del personale militare prevedendo che negli organismi centrali e intermedi sia assicurata anche la presenza di rappresentati dei ruoli dei marescialli e degli ispettori, dei sergenti e sovraintendenti e del personale graduato e di truppa,
impegna il Governo
ad intendere il termine per la conclusione del rinnovo dei consigli di rappresentanza previsto per il 15 luglio 2012 come termine perentorio anche qualora le azioni previste all'articolo 8, comma 1, lettera 0a) non dovessero essere completate entro un tempo utile all'espletamento dei procedimenti elettorali.
9/4865-B/4. Fiano.
9/4865-B/4. Fiano.
PROPONENTI TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, ZAMPARUTTI (RADICALI)
  La Camera,
premesso che:
l'attuale mandato dei Consigli della rappresentanza militare è in carica, senza soluzione di continuità  , dalla primavera del 2006 ed ha goduto complessivamente di due anni di proroga risultando essere, in tal modo il mandato elettivo più lungo dopo quello del Presidente della Repubblica;
l'articolo 3, comma 7, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197, ha stabilito la proroga dei Consigli della Rappresentanza militare fino al 31 luglio del 2011, e poi nuovamente con il decreto- legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, i medesimi Consigli sono stati prorogati fino al 30 aprile 2012;
ogni volta la notizia della proroga del mandato degli attuali delegati Cocer, Coir e Cobar, ha suscitato forti proteste nel personale delle Forze armate, dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della guardia di finanza, che hanno visto nell'atto d'imperio esercitato dal Governo una effettiva preclusione dell'esercizio di un diritto/dovere, quale è quello di poter esprimere, tramite il proprio voto, il consenso o il dissenso verso l'operato degli attuali rappresentanti in carica;
le modifiche apportate al testo del decreto-legge in esame dal Senato hanno nuovamente prorogato il mandato dei delegati della rappresentanza militare in carica ed hanno introdotto un limite all'esercizio democratico del diritto di elettorato passivo che non potrà  essere svolto per più di tre volte nell'arco dell'intera carriera militare;
inoltre l'inserimento della categoria dei sergenti/sovrintendenti, è stato un atto che, seppure atteso e pienamente condivisibile in linea di principio, ha rappresentato per alcuni il «cavallo di Troia» per rispondere alle suppliche di coloro che vogliono continuare a perseguire nella cura degli interessi personali e non di quelli del personale, come ampiamente narrato in numerosi atti di sindacato ispettivo e da fonti di stampa a carattere nazionale, ove sono citate inchieste delle autorità  giudiziarie, provvedimenti giudiziari restrittivi della libertà  personale e, da ultimo, sentenze di condanna alla reclusione militare a carico di alcuni soggetti che ricoprono il ruolo di delegati della rappresentanza militare;
l'inserimento della nuova categoria di rappresentanti, inoltre, comporterà  inevitabilmente una variazione degli equilibri di ogni livello di rappresentanza, e di ogni singolo Consiglio, anche dal punto di vista del numero complessivo dei delegati con conseguente aumento della spesa annua. Rispondendo all'atto di sindacato ispettivo n. 4-04614 in Ministro della difesa ha quantificato in euro 5.257.925,00 gli oneri annui per la corresponsione delle indennità  di missione ai membri dei Consigli delle rappresentanze militari (di cui euro 1.235.000 per spesare le trasferte di circa 60 delegati del Cocer);
appare quindi indispensabile che, al fine di dare attuazione alle modifiche introdotte all'articolo 1476, commi 2 e 3, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, il Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, emani, entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, uno o più decreti ministeriali che avranno effetto dal successivo rinnovo dei consigli di rappresentanza militare;
l'articolo 4, comma 98, della legge 12 novembre 2011, n. 183, dispone che «Il personale appartenente alle amministrazioni statali di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, in occasione delle missioni all'interno del territorio nazionale fuori della sede ordinaria di impiego per motivi di servizio, è tenuto a fruire, per il vitto e l'alloggio, delle apposite strutture delle amministrazioni di appartenenza [...]»;
il decreto-legge in conversione, così come modificato dal Senato, stabilisce alla data del 15 luglio 2012 il termine entro il quale devono concludersi i procedimenti di rinnovo dei Consigli della rappresentanza militare;
con la nota di attuazione dell'ordine del giorno n. 9/4086/5, accolto da Governo nella seduta dello scorso 25 febbraio 2011, trasmessa il successivo 28 giugno 2011, il Ministro della difesa pro tempore aveva assunto «l'impegno concernente l'opportunità  di non concedere ulteriori proroghe» al mandato dei Consigli della rappresentanza militare, già  prorogato due volte, ora la terza, in violazione del diritto di voto e dei diritti dei militari,
premesso che:
l'attuale mandato dei Consigli della rappresentanza militare è in carica, senza soluzione di continuità  , dalla primavera del 2006 ed ha goduto complessivamente di due anni di proroga risultando essere, in tal modo il mandato elettivo più lungo dopo quello del Presidente della Repubblica;
l'articolo 3, comma 7, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197, ha stabilito la proroga dei Consigli della Rappresentanza militare fino al 31 luglio del 2011, e poi nuovamente con il decreto- legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, i medesimi Consigli sono stati prorogati fino al 30 aprile 2012;
ogni volta la notizia della proroga del mandato degli attuali delegati Cocer, Coir e Cobar, ha suscitato forti proteste nel personale delle Forze armate, dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della guardia di finanza, che hanno visto nell'atto d'imperio esercitato dal Governo una effettiva preclusione dell'esercizio di un diritto/dovere, quale è quello di poter esprimere, tramite il proprio voto, il consenso o il dissenso verso l'operato degli attuali rappresentanti in carica;
le modifiche apportate al testo del decreto-legge in esame dal Senato hanno nuovamente prorogato il mandato dei delegati della rappresentanza militare in carica ed hanno introdotto un limite all'esercizio democratico del diritto di elettorato passivo che non potrà  essere svolto per più di tre volte nell'arco dell'intera carriera militare;
inoltre l'inserimento della categoria dei sergenti/sovrintendenti, è stato un atto che, seppure atteso e pienamente condivisibile in linea di principio, ha rappresentato per alcuni il «cavallo di Troia» per rispondere alle suppliche di coloro che vogliono continuare a perseguire nella cura degli interessi personali e non di quelli del personale, come ampiamente narrato in numerosi atti di sindacato ispettivo e da fonti di stampa a carattere nazionale, ove sono citate inchieste delle autorità  giudiziarie, provvedimenti giudiziari restrittivi della libertà  personale e, da ultimo, sentenze di condanna alla reclusione militare a carico di alcuni soggetti che ricoprono il ruolo di delegati della rappresentanza militare;
l'inserimento della nuova categoria di rappresentanti, inoltre, comporterà  inevitabilmente una variazione degli equilibri di ogni livello di rappresentanza, e di ogni singolo Consiglio, anche dal punto di vista del numero complessivo dei delegati con conseguente aumento della spesa annua. Rispondendo all'atto di sindacato ispettivo n. 4-04614 in Ministro della difesa ha quantificato in euro 5.257.925,00 gli oneri annui per la corresponsione delle indennità  di missione ai membri dei Consigli delle rappresentanze militari (di cui euro 1.235.000 per spesare le trasferte di circa 60 delegati del Cocer);
appare quindi indispensabile che, al fine di dare attuazione alle modifiche introdotte all'articolo 1476, commi 2 e 3, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, il Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, emani, entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, uno o più decreti ministeriali che avranno effetto dal successivo rinnovo dei consigli di rappresentanza militare;
l'articolo 4, comma 98, della legge 12 novembre 2011, n. 183, dispone che «Il personale appartenente alle amministrazioni statali di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, in occasione delle missioni all'interno del territorio nazionale fuori della sede ordinaria di impiego per motivi di servizio, è tenuto a fruire, per il vitto e l'alloggio, delle apposite strutture delle amministrazioni di appartenenza [...]»;
il decreto-legge in conversione, così come modificato dal Senato, stabilisce alla data del 15 luglio 2012 il termine entro il quale devono concludersi i procedimenti di rinnovo dei Consigli della rappresentanza militare;
con la nota di attuazione dell'ordine del giorno n. 9/4086/5, accolto da Governo nella seduta dello scorso 25 febbraio 2011, trasmessa il successivo 28 giugno 2011, il Ministro della difesa pro tempore aveva assunto «l'impegno concernente l'opportunità  di non concedere ulteriori proroghe» al mandato dei Consigli della rappresentanza militare, già  prorogato due volte, ora la terza, in violazione del diritto di voto e dei diritti dei militari,
impegna il Governo:
a ritenere la data del 15 luglio 2012 il termine perentorio entro il quale devono concludersi i procedimenti di rinnovo dei Consigli della rappresentanza militare;
a dare completa attuazione all'articolo 4, comma 98, della legge la novembre 2011, n. 183 disponendo l'immediata aggregazione per vitto e alloggio presso le strutture dell'amministrazione militare anche del personale facente parte dei Consigli della rappresentanza militare.
9/4865-B/5. Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Zamparutti.
a dare completa attuazione all'articolo 4, comma 98, della legge la novembre 2011, n. 183 disponendo l'immediata aggregazione per vitto e alloggio presso le strutture dell'amministrazione militare anche del personale facente parte dei Consigli della rappresentanza militare.
9/4865-B/5. Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Zamparutti.
 
PROPONENTI CHIAPPORI, GIDONI, MOLGORA, DOZZO (LEGA NORD)
 La Camera,
considerate le modifiche apportate all'articolo 8 del decreto-legge in esame nel corso della fase d’iter del disegno di legge di conversione svoltasi al Senato;
rilevata la perdurante tendenza a disporre delle proroghe al mandato degli organismi della rappresentanza militare;
ritenendo comunque patologica la sostanziale alterazione del calendario previsto dalla legge per l'avvicendamento delle rappresentanze, a maggior ragione se si tiene conto dei precedenti in materia,
considerate le modifiche apportate all'articolo 8 del decreto-legge in esame nel corso della fase d’iter del disegno di legge di conversione svoltasi al Senato;
rilevata la perdurante tendenza a disporre delle proroghe al mandato degli organismi della rappresentanza militare;
ritenendo comunque patologica la sostanziale alterazione del calendario previsto dalla legge per l'avvicendamento delle rappresentanze, a maggior ragione se si tiene conto dei precedenti in materia,
impegna il Governo
ad adoperarsi attivamente affinchà © la proroga disposta dal provvedimento all'esame della Camera sia effettivamente l'ultima e venga garantito in futuro il rinnovamento democratico a scadenza degli organismi in cui si articola il sistema delle rappresentanze militari nel nostro Paese.
9/4865-B/43. Chiappori, Gidoni, Molgora, Dozzo.
9/4865-B/43. Chiappori, Gidoni, Molgora, Dozzo.