FINANZIARIA: SIULP, ELEMOSINA 5 EURO A POLIZIOTTI - IMMIGRAZIONE: OPERAI RECLUTATI CON FALSI CORSI FORMAZIONE - CARCERI:IN AULA PDL SU ISTITUZIONE GARANTE DIRITTI - AGRICOLTURA: ECCO DECRETO SU CUI E' STATA POSTA FIDUCIA

giovedì 27 ottobre 2005

 

FINANZIARIA: SIULP, ELEMOSINA 5 EURO A POLIZIOTTI

PER RINNOVO CONTRATTUALE, ANNUNCIATA PROTESTA DURA

 

   (ANSA) - ROMA, 26 ott - ''Per il prossimo rinnovo contrattuale, l' aumento proposto dal Governo ad ogni singolo carabiniere, poliziotto, finanziere o forestale ammonta a poco meno di 5 euro netti al mese: una vera e propria elemosina''. Lo denuncia Oronzo Cosi, segretario generale del Siulp.

   ''Appena qualche anno fa - ricorda Cosi - il Siulp organizzo' una clamorosa protesta insieme alle rappresentanze dei Carabinieri e della Guardia di Finanza contro l' allora Governo di centrosinistra che proponeva un aumento mensile di 18.000 lire; oggi il Governo di centrodestra ne sottopone uno di cinque euro al mese. Questa - sottolinea - non e' un' offerta, e' un'elemosina, che non possiamo accettare. La nostra dignita' di uomini e di servitori dello Stato non ce lo permette''.

    ''Cosi' - prosegue il segretario del Siulp - mentre si moltiplicano le promesse di mirabolanti riforme di carriera che dovrebbero attribuire nuovi profili professionali e piu' dignitosi livelli retributivi, l' azione di Governo si traduce di fatto in una proposta che ha tutto il sapore della disattenzione, piuttosto che della provocazione''.

   ''Attesa la sostanziale mancanza di risultato nei vari incontri avuti con i rappresentanti dell' Esecutivo - rileva - il Siulp si mobilita e cerchera', nei prossimi giorni, i contatti con le sole rappresentanze istituzionali delle forze di polizia, cioe' con gli altri sindacati e con i Cocer dei militari, esattamente come fu fatto 5 anni fa contro la proposta di aumento di 18.000 lire al mese''.

   Il Siulp, sostiene Cosi, ''non intende delegare ad alcuno (ne' all' amministrazione, ne' al singolo parlamentare) la difesa degli interessi dei poliziotti: se si rendera' necessaria la mobilitazione, questa avverra' esclusivamente ad un livello istituzionale e sindacale. E' tempo di una protesta dura e senza mezzi toni: questo grave insulto del Governo che disconosce al di la' delle parole e delle intenzioni la specificita' del sacrificio delle donne e degli uomini in divisa merita una reazione grave e determinata. E' in gioco - conclude – la dignita' di 440.000 operatori del comparto Sicurezza e sulla dignita' nessuna mediazione e' possibile''. (ANSA).

 

 

IMMIGRAZIONE: OPERAI RECLUTATI CON FALSI CORSI FORMAZIONE

DA IMPRESE VALLESINA; 60 ROMENI ASSUNTI IN NERO, 19 DENUNCE GDF

 

   (ANSA) - JESI (ANCONA), 24 OTT - Almeno sessanta operai romeni assunti 'in nero' da varie imprese edili della Vallesina erano stati reclutati attraverso falsi corsi di formazione-lavoro organizzati da due societa' della zona, che a questo scopo avevano ottenuto permessi di soggiorno per gli immigrati. Un marchingegno piuttosto ingegnoso, scoperto dopo due anni di indagini dalla Guardia di finanza di Jesi.

   Diciannove le persone denunciate per reati che vanno dal favoreggiamento dell' immigrazione clandestina alla somministrazione e utilizzazione fraudolenta di manodopera. Le due societa' 'formatrici', anch' esse attive nel settore delle costruzioni, avevano messo a punto progetti chiavi in mano molto articolati: sulla carta assicuravano anche l' ospitalita' in albergo degli operai e la presenza in azienda di strutture didattiche per l' attivita' formativa e l' insegnamento della lingua italiana.

   In realta' stage e quant' altro erano totalmente inventati. Appena messo piede in Italia, i romeni venivano mandati a fare i muratori o carpentieri nei cantieri di diverse imprese della zona di Jesi, la cui unica necessita' era poter contare su nuova forza lavoro, senza alcun interesse a formarla meglio. Anzi, a volte, le imprese ignoravano del tutto la copertura del presunto scopo istruttivo.

   Il guadagno pero' era assicurato: le due societa' reclutatrici pretendevano infatti un compenso per ogni assunzione da parte delle ditte, ma queste ultime risparmiavano poi non poco, omettendo di versare le ritenute fiscali e i contributi previdenziali e assistenziali per il nuovo personale. Agli stranieri invece non restavano altro che poche centina di euro al mese e l' illusione di aver frequentato per due anni un corso di formazione che avrebbe cambiato la loro vita, una volta tornati in patria. Fino a quando i finanzieri non hanno ricostruito per intero le fila del raggiro, incappando anche in una seconda variante: in questo caso una ditta romena sodale di due imprese italiane aveva fatto entrare in Italia nove operai apparentemene assunti dall' azienda della Romania, ma di fatto alle dipendenze di una di quelle marchigiane. Con un consistente risparmio fiscale per l' impresa e un salario 'romeno' per i muratori.

  Al termine delle due operazioni un clandestino e' finito in carcere. E, soprattutto, sono stati accertati ricavi non dichiarati per 105 mila euro, costi non deducibili per 207 mila euro, 57 mila euro di ritenute Irpef non versate, un' evasione dell' Iva pari a 95,5 mila euro, e contributi omessi per 166 mila euro. Ai fini dell' Irpef sono stati recuperati a tassazione circa 272 mila euro. Unico dato positivo, i falsi corsi di formazione-lavoro non godevano di contributi pubblici. (ANSA).

 

CARCERI:DA DOMANI IN AULA PDL SU ISTITUZIONE GARANTE DIRITTI

PROPOSTA BIPARTISAN MA MANCA ACCORDO SU PREAVVISO ISPEZIONI

 

   (ANSA) - ROMA, 25 ott - Una figura ''autonoma e indipendente'', che resta in carica per un solo mandato di quattro anni e che ha un compito preciso: ispezionare i luoghi di detenzione - siano essi carceri, istituti psichiatri giudiziari, istituti di pena minorili, centri di immigrazione temporanea o camere di sicurezza di commissariati di Polizia, caserme della Guardia di Finanza e dei Carabinieri – per denunciare le violazioni dei diritti dei detenuti.

   Approda domani in aula alla Camera, a sette anni di distanza dalla prima bozza, la proposta di legge per l'istituzione del ''Garante dei diritti delle persone detenute o private della liberta' personale''. Una figura ''non giurisdizionale'', composta da un presidente e da quattro membri (il primo scelto dai presidenti di Camera e Senato, i secondi eletti nelle due assemblee). Si tratta di un testo bipartisan, nato in Commissione Affari Costituzionali dall'unificazione delle tre proposte di legge giacenti, presentate da Rifondazione Comunista, Ds e Udc. C'e', pero', una differenza sostanziale con i tre disegni iniziali: sia in quelli dell'opposizione che in quello della maggioranza era prevista infatti la possibilita' per il Garante di visitare tutti i centri di detenzione ''senza autorizzazione e senza preavviso''. Nella versione che domani approdera' in Aula, invece, il Garante potra' accedere senza autorizzazione in tutte le strutture, ma dovra' far arrivare un ''preavviso'' per quanto riguarda Cpt, caserme e commissariati. Una scelta, secondo il presidente dell'associazione Antigone Patrizio Gonnella, sollecitata dal governo e in particolare dal Viminale.

   Al di la' di cio', dice comunque Gonnella, ''si tratta di un passo estremamente significativo perche' per la prima volta da anni un provvedimento concernente le carceri sposta l'asse sui diritti e le garanzie delle persone private della liberta'''. ''E' un primo atto di responsabilita' del Parlamento – aggiunge Stefano Anastasia, presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia - nei confronti del mondo del carcere. Sappiamo che si tratta di un provvedimento che non e' e non sara' risolutivo, ma e' comunque un punto di partenza''. Il Garante, tra l'altro, e' una figura esistente gia' in altri paesi dell'Ue. ''Non e' una stravaganza, ne' una stranezza, bensi' una figura utile e urgente considerando al condizione delle carceri italiane'' precisa Franco Corleone, ex sottosegretario alla Giustizia e attuale Garante per i diritti a Firenze. A sottolineare lo spirito bipartisan del provvedimento anche il deputato di Forza Italia Francesco Nitto Palma. ''C'e' un sostanziale accordo tra le forze politiche e le previsioni per una rapida approvazione sono positive - spiega l'esponente forzista - L'unico reale problema e' di copertura di bilancio anche se credo che alla fine si troveranno i fondi''. ''Speriamo - conclude Gonnella - che l'iter sia veramente rapido e non si baratti la legge sul Garante con la ex Cirielli. Non ne abbiamo proprio bisogno.(ANSA).

 

AGRICOLTURA: ECCO DECRETO SU CUI E' STATA POSTA FIDUCIA

ALLA CAMERA, AIUTI E INTERVENTI PER TUTELA QUALITA' E PREZZI

 

   (ANSA) - ROMA, 26 OTT - Il decreto legge sugli interventi urgenti nel settore agricolo, su cui il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia, prevede una serie di iniziative per venire incontro ai bisogni degli agricoltori e degli allevatori e per contrastare l'andamento anomalo dei prezzi e della qualita' dei prodotti agricoli. Eccone, in sintesi, i contenuti, in base a quanto previsto nel maxiemendamento del governo al testo.

   - AIUTI PER AGRICOLTURA E PESCA: Saranno erogati dall'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) per un massimo di 109 milioni per il 2005, applicando il principio dei contributi 'de minimis'.

   - UVA DA TAVOLA: Per far fronte ai problemi del settore, l'Agea e' autorizzata ad acquistarne sul mercato un quantitativo massimo di 800mila quintali, per una spesa di 9,6 milioni per il 2005.

   - FORMAGGI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA: Il ministero per le Politiche agricole approvera' piani produttivi per la qualita' e lo sviluppo dei mercati vecchi e nuovi.

   -INTERVENTI PER LA 'BLUE TONGUE': 18.750.000 euro sono destinati per indennizzare gli allevatori che nel 2004 e 2005 hanno subito danni indiretti dalla 'Lingua blu'.

   - TUTELA QUALITA' E PREZZI: Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate si occuperanno del rilevamento dei prezzi, mentre l'Ispettorato centrale repressione frodi del ministero delle politiche agricole lavorera' al contrasto della commercializzazione irregolare di prodotti agroalimentari provenienti da Paesi Ue e non; per assolvere meglio a questo scopo, l'Ispettorato viene organizzato in dipartimento.

   - INCENTIVI PER CHI VENDE PRODOTTI DI PROPRIA REGIONE: Sono previsti benefici per chi pone in vendita prodotti ''freschi e deperibili'' di aziende agricole ubicate nella propria regione in una percentuale ''congrua''. (ANSA).

 

 


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