FINANZIARIA: SINDACATI PS, FONDI TROPPO ESIGUI PER SICUREZZA - SICUREZZA: GIARDULLO (SILP), FALLIMENTARE BILANCIO GOVERNO - DIFESA: TAGLI PREOCCUPANO, OGGI ALLARME GEN CECCHI - CGIL, CON DEVOLUTION DURO COLPO PER SICUREZZA

martedì 01 novembre 2005

 

FINANZIARIA: SINDACATI PS, FONDI TROPPO ESIGUI PER SICUREZZA

IMPEGNO DEL GOVERNO RESTA SOLO VUOTA IPOCRISIA

 

   (ANSA) - ROMA, 27 OTT - ''A queste condizioni, l'impegno del Governo a privilegiare gli aspetti della sicurezza resta solo una vuota ipocrisia''. Il messaggio che alcune organizzazioni sindacali delle forze di polizia inviano al governo e' semplice e chiaro: i fondi per la sicurezza stanziati in Finanziaria sono scarsi.

   Dopo un incontro che si e' svolto presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza per discutere delle risorse per il fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali, numerose organizzazioni sindacali - Siap.-Anfp, Silp-Cgil, Fsp, Consap-Italia sicura, Coisp-Up, Uilsp - hanno stilato un documento congiunto in cui si constata ''l'assoluta scarsezza delle risorse previste''. ''E' con grandissima preoccupazione - continua la nota - che si guarda a una legge finanziaria che stanzia risorse criticamente esigue per il rinnovo dei contratti, per l'efficienza dei servizi istituzionali e per il potenziamento delle forza di polizia''.

   Questa situazione, concludono i sindacati, rischia di essere ''un pericoloso spot pre-elettorale il cui peso ricadra' su poliziotti e funzionari, che dovranno garantire ai cittadini quella liberta' che l'esecutivo di fatto sta negando''. I sindacati annunciano che, gia' dalle prossime ore, ''non manchera' una mobilitazione immediata''.(ANSA).

 

SICUREZZA: GIARDULLO (SILP), FALLIMENTARE BILANCIO GOVERNO

TAGLIATI I FONDI E NESSUNA RIFORMA

 

   (ANSA) - BARI, 29 OTT - ''Modernizzare le forze di polizia, creare un modello di sicurezza fondato sulla riconquista del territorio, sviluppare forti sinergie con gli enti locali, rafforzare la cultura della legalita'''. Questi sono per il segretario generale nazionale del Silp (il sindacato italiano lavoratori di polizia) Cgil, Claudio Giardullo, gli obiettivi da raggiungere per rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini.

   Giardullo ha partecipato al secondo congresso regionale del sindacato dal titolo 'Sicurezza e' democrazia. Sicurezza e' sviluppo''. Erano presenti il segretario regionale Cgil, Domenico Pantaleo, e il questore, Francesco Gratteri.

   Per Giardullo il bilancio sulle politiche della sicurezza messe in piedi da parte del governo e' fallimentare: ''sono stati commessi errori da un punto di vista strategico e finanziario. Da un lato con una scelta squisitamente emotiva si e' puntato tutto sulla rassicurazione, con il poliziotto di quartiere e le operazioni 'alto impatto' e 'vie libere'. Si sono tolte risorse al contrasto del crimine e al controllo del territorio. Sul piano finanziario, in un Paese in cui cresce l'emergenza criminalita' e in una fase di allarme per il terrorismo sono state tagliate le risorse alle forze di polizia e non si e' avviato alcun processo di riforma''.

   Secondo il segretario Silp, inoltre, ''occorrono investimenti in tecnologie e conoscenze per contrastare la criminalita' legata all'informatica. C'e' un gap della risposta dello Stato: anche qui pesano i tagli e la sottovalutazione del fenomeno''. (ANSA).

 

FINANZIARIA: CGIL, CON DEVOLUTION DURO COLPO PER SICUREZZA

 

   (ANSA) - ROMA, 28 ott - Giovanni Pagliarini, Segretario Nazionale Funzione Pubblica Cgil e responsabile nazionale Enti Locali Cgil ritiene che la Finanziaria, insieme alla devolution, saranno ''un duro colpo per la politica integrata della sicurezza''.

   ''La costruzione in Italia di politiche integrate per la sicurezza, che fra  l'altro faticano a decollare nel nostro Paese, subira' un ulteriore duro  colpo a causa, da un lato da una Finanziaria che non prevede alcun sostegno  economico all'uopo, e dall'altro dalla devolution, la quale, anziche' lavorare per creare sistema, fa un'operazione di frammentazione delle  competenze e moltiplicazione degli apparati. Le conseguenze di tutto cio'  sono devastanti e producono, inevitabile, peggiori condizioni di lavoro per  gli addetti del settore e servizi di minore qualita' ed efficacia per i cittadini. Tra l'altro tutto cio' si consuma in un contesto di emergenza, per  quanto concerne il controllo del territorio e le politiche della sicurezza  dei cittadini, che investe importanti zone del Paese, l'ultima e purtroppo  non isolata vicenda che ha coinvolto la Calabria dovrebbe avere insegnato  qualcosa, purtroppo dobbiamo prendere atto che cosi' non e' e che il governo anziche' misurarsi con i problemi reali che riguardano i cittadini, continua  a mettere in campo provvedimenti inutili e dannosi per il Paese''.(ANSA).

 

DIFESA: TAGLI PREOCCUPANO, OGGI ALLARME GEN CECCHI

'MILITARI POTREBBERO TROVARSI CONDIZIONI SICUREZZA INADEGUATE'

 

   (ANSA) - ROMA, 27 ott - Le Forze armate sono preoccupate per la scure della Finanziaria che si abbatte sul bilancio della Difesa. Oggi, a Torino, lo ha sottolineato il capo di Stato maggiore dell'Esercito, il generale Filiberto Cecchi. ''I tagli - ha detto - potrebbero incidere anche sul livello di protezione dei nostri militari che sono impegnati in teatri ostici, complessi e rischiosi. Potrebbero trovarsi in condizioni di sicurezza e di professionalita' non adeguate al grado di minaccia. La tecnologia, anche la piu' sofisticata, non puo' sostituirsi all'uomo quale fattore risolutivo''.

   Gli analisti concordano con la preoccupazione di Cecchi, condivisa anche, con sfumature diverse, negli ambienti politici e tecnici della Difesa. Alcuni programmi importanti rischiano stop e ritardi, come conferma la vicenda delle fregate Fremm, per cui i soldi sono stati trovati in extremis. Certo, come ricorda il capo di Stato maggiore dell'Esercito, ''in una situazione di congiuntura sfavorevole dal punto di vista economico per il Paese, non puo' sentirsi immune il comparto militare''. Ma se i tagli preannunciati venissero attuati ''porterebbero il bilancio al livello piu' basso in ambito europeo. Nel 2005 si attestava intorno allo 0,9% del pil. E nel 2006, con questi tagli, si arriverebbe addirittura ad una percentuale piu' bassa, lo 0,8%''.

   Per questo, anche Marina e Aeronautica guardano all'immediato futuro con qualche apprensione. ''La flotta della Marina militare invecchia e senza ricambio c'e' il rischio di affondare'', ha ricordato due settimane fa il capo di Stato maggiore, l'ammiraglio Sergio Biraghi, al varo del nuovo cacciatorpediniere 'Andrea Doria'. Il problema Fremm non era stato ancora risolto, e' vero, ma altre unita' dovranno essere dismesse e rimpiazzate nei prossimi anni.

   Discorso analogo per l'Aeronautica, dove a subire le conseguenze dei tagli sono perfino le mitiche Frecce Tricolori. ''Abbiamo messo nel cassetto gli impegni piu' costosi, cioe' le trasferte piu' lontane, che pure sarebbero state remunerative da un punto di vista dell'immagine del nostro Paese'', ha ricordato qualche tempo fa il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, Leonardo Tricarico.

   Che il problema esista, e non sia di poco conto, lo conferma lo stesso capo di Stato maggiore della Difesa, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola. ''E' vitale per il futuro delle Forze Armate invertire il trend negativo e tornare a fare investimenti, altrimenti - ha detto nei giorni scorsi - c'e' il rischio di retrocedere a un passato di inutilita''.

   Anche il ministro Martino ha evidenziato i sacrifici chiesti

alla Difesa. ''Per la prima volta lo scorso anno - ha ricordato qualche settimana fa - siamo scesi come spese per la Difesa sotto l' 1% del Pil. Malgrado cio', abbiamo potuto mantenere il livello di impegno dei nostri miliari all' estero, che non ha precedenti''. Ma il ministro della Difesa non ha mancato di sottolineare il ''crescente squilibrio tra impiego della forze armate e risorse disponibili''. L' auspicio di Martino per la Finanziaria e' ''di riuscire a contenere il danno''.

   Lapidaria l' opinione del presidente della commissione Difesa della Camera, Luigi Ramponi. Il bilancio, ha spiegato nei giorni scorsi, ''ha ormai raggiunto una cifra che e' assolutamente inaccettabile. Negli ultimi cinque anni e' diminuito del 20%, a fronte della moltiplicazione dell' impegno dei nostri militari all' estero''.

   E l' allarme sui conti in rosso della Difesa e' rimbalzato anche negli Stati Uniti, in un articolo pubblicato nell'ultimo numero della rivista specializzata 'Defense News'. I tagli operati al settore, rileva la rivista, faranno calare le spese per la Difesa allo 0,84% del Prodotto interno lordo (pari a 12,12 miliardi di euro), uno storico record negativo, pari a quasi la meta' di quell' 1,5% del Pil che il Governo in carica promise di raggiungere quando si insedio'. Le previsioni di spesa per il 2006, secondo 'Defense News', ammontano a 13,86 miliardi di euro. A questa cifra vanno pero' sottratti 1,69 miliardi di euro per la riduzioni di spesa previste dalla Finanziaria a tutti i ministeri. I tagli per il 2006, sottolinea la rivista, ''renderanno l' Italia di gran lunga il Paese che spende meno per la Difesa tra le principali nazioni europee''. Cio', aggiunge, sia se la spesa viene misurata in euro o in percentuale di Pil e nonostante l' Italia mantenga oltre 10.000 uomini in missione all' estero.

   Una situazione finanziaria che preoccupa anche il Cocer Difesa, che parla di ''gravi segnali di malessere del personale''. (ANSA).

 


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