CALCIO: MARADONA E IL FISCO; LEGALE, DIEGO NON VUOLE PRIVILEGI - FISCO: A GENNAIO +4,5% NUOVE PARTITE IVA, OLTRE META'GIOVANI - ANONYMOUS BLOCCA SITO EQUITALIA, STANCHI VOSTRI ABUSI

martedì 13 marzo 2012

CALCIO: MARADONA E IL FISCO;LEGALE,DIEGO NON VUOLE PRIVILEGI
AVV.PISANI,VUOLE SOLO ESSERE ASCOLTATO ED E' UN LIBERO CITTADINO
(ANSA) - NAPOLI, 12 MAR - ''Diego non chiede privilegi o
sconti ma solo legittimamente di esser ascoltato e di far
prevalere la giustizia anche 25 anni dopo''. Cosi' l'avvocato
Angelo Pisani, difensore dell'ex 'pibe de oro', spiega la
vicenda della querelle col fisco italiano di Diego Armando
Maradona. Ed evidenzia dal suo punto di vista - 'allo stato
attuale' - la posizione dell'ex campione argentino: ''Maradona
non solo non e' debitore del fisco per le somme illegittimamente
addebitategli, ma e' un libero cittadino e, nei prossimi giorni,
partecipera' ad una conferenza stampa pubblica per spiegare,
documenti alla mano, al mondo intero ed anche alle autorita' il
paradossale equivoco ed ingiustizia che per 25 anni lo hanno
tenuto lontano dall'Italia''.
Dunque, ''se e' normale pagare le tasse giuste'' e' ''anche
doveroso che il fisco - dice il legale di Maradona - abbia un
volto umano ascoltando i contribuenti; il mio assistito auspica,
senza chiedere alcun privilegio ma solo ascolto e giustizia, una
soluzione della controversia ed una pace sociale per lo sviluppo
dell'economia e giustizia del nostro Paese''. Insomma, secondo
Pisani, ''non e' vero che Diego Armando Maradona, libero di
circolare in Italia quando vuole non essendo stato mai
condannato, abbia evaso il fisco italiano, tant'e' che esiste
una sola sentenza esecutiva del 1994 (Commissione tributaria
regionale) dalla quale si evince che ne' il Calcio Napoli, ne'
Maradona (tra l'altro assolto anche in sede penale) come
obbligato in solido sono responsabili verso il fisco i cui
accertamenti sono stati annullati, mentre la successiva sentenza
della Cassazione e' solo di rito e di inammissibilita' di altro
ricorso ma non di condanna come pretestuosamente si pubblicizza
da anni''.
Inoltre, ''non risulta vero che le presunte imposte evase,
oggi insanabilmente estinte e prescritte gia' dal 1986 al 1998,
ammontano a 13 milioni di euro poiche' il presunto debito
opposto, di cui neanche agli atti dell'attuale causa in corso
esiste prova e documentazione, era di circa 7 milioni mentre gli
interessi e aggiunte illegittimi (su cui si chiedera' alla
Procura di indagare per calcolo mora, sanzioni ed interessi)
sono addirittura pari ad oltre 30 milioni''.
Dice ancora l'avvocato Pisani: ''Non risulta vero che, dopo
esser stato perseguitato per oltre 20 anni, il campione,
attraverso il suo legale, ha anche tentato, senza riuscire nel
suo intento, di contestare formalmente le cartelle, parlando di
difetti di notifica e di prescrizione senza sortire alcun
effetto; infatti dopo irrituali udienze e la ripetuta modifica
del collegio giudicante per astensione ed incompatibilita' dei
giudici solo il 5 aprile iniziera' il processo tributario in cui
sara' onere del fisco spiegare al mondo intero, tra l'altro a
fronte di precedenti sentenze e leggi favorevoli a Maradona, la
legittimita' dell'assurda ed ingiustificata pretesa milionaria
che di certo finira' sui tavoli della Corte Europea dei diritti
dell'uomo per veder definitivamente affermarsi la giustizia e
l'estraneita' di Maradona a tali addebiti''.(ANSA).

FISCO: A GENNAIO +4,5% NUOVE PARTITE IVA, OLTRE META'GIOVANI
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Nello scorso mese di gennaio sono
state aperte 87.553 nuove partite Iva; in confronto al
corrispondente mese del 2011 si nota un incremento del 4,5%,
mentre e' scarsamente significativo il raffronto con il mese
precedente. Lo comunica il Dipartimento delle Finanze del
ministero dell'Economia. Il 53,2% delle aperture e' dovuto a
giovani fino a 35 anni e tale classe di eta' e' l'unica che
mostra un aumento di aperture rispetto allo scorso anno.
(ANSA).

FISCO: A GENNAIO +4,5% NUOVE PARTITE IVA, OLTRE META'GIOVANI (2)
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - A gennaio 2012, rispetto a dicembre
2011, le nuove partite Iva sono aumentate del 243% ma questo
raffronto ''e' scarsamente significativo'', come evidenzia lo
stesso Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia,
in quanto normalmente per l'apertura di un'attivita', anche ai
fini fiscali e della contabilita' in generale, si preferisce
l'inizio dell'anno piuttosto che la fine.
La distribuzione per natura giuridica mostra la forte
preponderanza delle persone fisiche nelle aperture di partita
Iva (la loro quota si attesta all'81,8%) e, tra le altre forme
giuridiche, le societa' di capitali raggiungono il 10,7%.
Confrontando tali dati con il gennaio 2011, si nota - riferisce
ancora il ministero dell'Economia - che proprio grazie alle
persone fisiche il mese si chiude con un aumento, in quanto il
loro incremento (+8,2%) permette di bilanciare il calo di
aperture relativo alle forme societarie.
Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il
45,4% di esse si e' registrato al Nord, il 22,7% al Centro, il
32% al Sud ed Isole; il confronto con gennaio 2011 denota un
lieve calo di aperture al Nord-Est mentre il resto delle regioni
e' in aumento, piu' marcato al Centro-Sud ed Isole.
La classificazione per settore produttivo evidenzia che nelle
attivita' professionali si registra il maggior numero di
aperture di partite Iva: il 22,2% del totale, seguito dal
commercio con il 20%. Nel complesso, il gruppo dei servizi
raccoglie il 57,3% delle aperture totali, con un aumento,
rispetto al gennaio 2011, dell'8,6%; anche il settore agricolo
mostra un deciso aumento di aperture, mentre in flessione appare
quello industriale, sostanzialmente stabile il commercio.
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso
vede gli uomini aprire circa il 64% di partite Iva; da notare,
comunque, il sensibile incremento di aperture Iva da parte delle
donne, rispetto al gennaio 2011: +11,3%. (ANSA).

FISCO: ANONYMOUS BLOCCA SITO EQUITALIA, STANCHI VOSTRI ABUSI
(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Un' ''anomalia italiana'', che opera
con ''una ferocia inaudita e con pratiche quantomeno
opinabili''. Con queste motivazioni gli hacker di Anonymous
hanno bloccato il sito di Equitalia, dopo aver mandato in tilt
nei giorni scorsi diversi siti istituzionali tra cui quelli di
Trenitalia, Vaticano, Polizia, Carabinieri, ministero
dell'Interno e Governo.
''Abbiamo deciso di dimostrarvi tutto il nostro affetto
'pubblicizzando il vosto meraviglioso ed informativo sito
inondandolo di richieste, certi che la cosa vi faccia piacere''
scrivono gli hacker, rivendicando sul proprio sito il 'Tango
down'. Anonymous accusa la societa' di impiegare ''mesi o spesso
anni per le piu' banali notifiche, facendo cosi' lievitare a
dismisura gli interessi dovuti'' e di avere ''poteri smisurati,
compresa la facolta' di bloccare beni mobili ed immobili anche
in maniera preventiva e senza nessuna possibilita' di verifica o
appello da parte dei soggetti colpiti''.
Anonymous sostiene inoltre che e' ''ormai conclamato'' che
''personaggi illustri, con potere politico o comunque 'di
riguardo' ricevano trattamenti preferenziali'' nella
riscossione da parte di Equitalia. ''Ebbene - concludono gli
hacker - gli italiani sono stanchi dei vostri abusi e delle
vostre vessazioni. E noi come sempre intendiamo dar loro
voce''. (ANSA).



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