FISCO: PRESSIONE FISCALE, 45% SAREBBE NUOVO RECORD - PIZZETTI, ALLARME SU FISCO OPPRESSIVO E INTERCETTAZIONI - IMU;SPAZIO MANOVRA COMUNI,ALIQUOTA FINO 1,06%; SI PAGA A GIUGNO - SBLOCCO ADDIZIONALI, DL NON MISURA STANGATA
mercoledì 14 marzo 2012
FISCO: PRESSIONE FISCALE, 45% SAREBBE NUOVO RECORD
LA SERIE STORICA, ITALIA SORPASSEREBBE FRANCIA E AUSTRIA
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - La pressione fiscale raggiungera' un
nuovo record se salira' oltre la soglia del 45%, cosi' come
pronosticato oggi dal presidente della Corte dei Conti, Luigi
Giampaolino. Il livello piu' alto e' infatti finora il 43,4%
raggiunto nel 1997 quando il governo introdusse, una tantum, la
cosiddetta Eurotassa per agganciare i criteri previsti per
l'ingresso nell'Euro. Nel 2011, invece, la pressione fiscale e'
stata pari al 42,5%.
L'aumento al 45%, inoltre, farebbe scalare all'Italia anche
la classifica europea dei ''tassatori''. L'ultimo dato
comparato, diffuso da Eurostat e relativo al 2010, vede l'Italia
al sesto posto, con una pressione fiscale al 42,6%. L'aumento al
45% farebbe fare al Belpaese un sorpasso su Francia e Austria
(rispettivamente al 44,5 e al 43,7%). L'Italia si attesterebbe
al quarto posto dopo la Danimarca (48,5%), il Belgio (46,4%) e
la Svezia (46,3%).
Ecco una tabella con la serie storica della pressione fiscale
dell'Italia ricostruita dalla Cgia di Mestre in base ai dati
Istat.
PRESSIONE FISCALE IN ITALIA - SERIE STORICA
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Anni Pressione fiscale
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1980 31,4
1981 31,1
1982 34,1
1983 36,3
1984 34,9
1985 34,6
1986 35,0
1987 35,4
1988 36,6
1989 37,3
1990 38,2
1991 39,2
1992 41,7
1993 42,7
1994 40,6
1995 40,9
1996 41,4
1997 43,4
1998 42,2
1999 41,9
2000 41,3
2001 41,0
2002 40,5
2003 41,0
2004 40,4
2005 40,1
2006 41,7
2007 42,7
2008 42,6
2009 43,0
2010 42,6
2011 42,5
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Elaborazione: Ufficio Studi CGIA Mestre su dati ISTAT.
(ANSA).
PIZZETTI, ALLARME SU FISCO OPPRESSIVO E INTERCETTAZIONI
IN BILANCIO FINE MANDATO GARANTE ANCHE CRITICHE AL SALVA ITALIA
(di Michele Cassano)
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Le nuove norme sulla trasparenza
amministrativa nei controlli fiscali rappresentano ''strappi
forti allo Stato di diritto''. Ha preso di mira uno dei cavalli
di battaglia del governo Monti, la lotta all'evasione fiscale,
il presidente dell'Autorita' Garante per la Privacy, Francesco
Pizzetti, tracciando al Senato un bilancio dei sette anni di
mandato che scadra' ad aprile. Non sono mancate critiche anche
al decreto Salva Italia, che ha limitato l'azione dell'organismo
nei confronti delle imprese, in una relazione che ha spaziato
tra i temi legati a Internet e quelli dell'informazione, per
arrivare alle intercettazioni giudiziarie con l'invito ad
approvare ''una legge equilibrata'', in linea con il presidente
del Senato, Renato Schifani, presente all'incontro.
Ma e' sul tema caldo dei crescenti poteri dell'Agenzia
dell'entrate e di Equitalia che il Garante ha usato i toni piu'
duri. ''E' proprio dello Stato non democratico pensare che i
propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi'',
ha detto Pizzetti, riferendosi alle norme che consentono di
acquisire informazioni anche a prescindere dalle indagini e alla
''spinta al controllo e all'acquisizione di informazioni sui
comportamenti dei cittadini che cresce di giorno in giorno''.
''E' una fase di emergenza dalla quale uscire al piu' presto'',
ha proseguito, invitando poi, in merito alle proposte per i
commercianti non in regola con il fisco, a fare ''attenzione
alle liste dei buoni e dei cattivi e ai bollini di qualunque
colore siano'', perche' ''le vie dell'inferno sono lastricate di
buone intenzioni''.
Le critiche alla recente attivita' normativa non sono finite
qui. Pizzetti ha contestato la scelta di ridurre
l'applicabilita' del codice per la privacy contenuta nel
'decreto Sviluppo' del 13 maggio e nel 'Salva Italia' del 6
dicembre, allo scopo di limitare gli oneri per le aziende.
''Finora, noi potevamo assicurare alle imprese un alto livello
di protezione. Oggi tutto questo non e' piu' possibile'', ha
spiegato, sottolineando ''i rischi gravissimi'' legati alla
perdita o al furto di dati per le aziende, che mantengono ''un
alto tasso di diffidenza'' nei confronti del Garante. Pizzetti,
pur riconoscendo la collaborazione del settore pubblico, ha
pero' stigmatizzato ''le molte trascuratezze che potrebbero
essere evitate'' ed invece consentono anche a chi non ne ha
diritto di acquisire dati sensibili.
E dopo un monito sul ''telemarketing sempre piu' aggressivo''
in seguito alla legge che ha consentito di passare dal consenso
espresso al registro delle opposizioni, Pizzetti ha affrontato
il tema delle intercettazioni, chiedendo ''soluzioni legislative
equilibrate e compatibili con tutti i diversi valori in gioco''.
Una linea sposata anche dal presidente da Schifani, secondo il
quale e' arrivato ''il tempo delle decisioni'' e dal
vicepresidente del Csm, Michele Vietti, anche lui presente
all'incontro. Infine un richiamo ai media, sull'informazione
spettacolo in particolare per i fatti di cronaca. ''La gogna, in
qualunque forma, materiale o mediatica che sia - ha detto
Pizzetti - e' sempre uno strumento pericoloso, anzi
pericolosissimo''. (ANSA).
FISCO:IMU;SPAZIO MANOVRA COMUNI,ALIQUOTA FINO 1,06%
FLESSIBILITA' 0,3% (0,2% SU PRIME CASE); SI PAGA A GIUGNO
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Le aliquote dell'Imu, la nuova Ici,
sono gia' state fissate dalla manovra di Monti ''salva-Italia''.
Ma l'imposta, prevista dai decreti del federalismo fiscale,
servira' a garantire l'autonomia finanziaria dei Municipi: cosi'
i Comuni avranno un loro spazio di manovra e potranno decidere,
per quest'anno fino a tutto giugno, di aumentare o diminuire il
prelievo di uno 0,2 per mille sulle prime case e di uno 0,3 per
mille sugli altri immobili.
I ritorno dell'Ici-Imu chiamera' i cittadini alla cassa a
giugno: entro il 20 del mese dovra' essere versata la prima
rata, tenendo conto delle aliquote fissate dallo Stato.
- LE ALIQUOTE BASE: La manovra Monti ha gia' fissato le
aliquote base per la ''nuova'' imposta. E' pari allo 0,76 per
cento per la generalita' degli immobili e dello 0,4% per le
abitazioni principali e le relative pertinenze.
- I POTERI DEI COMUNI: L'Imu e' l'acronimo per Imposta
Municipale. Sara' l'imposta su cui i Comuni baseranno i propri
bilanci e che quindi potranno modificare rispetto a quanto
stabilito dallo Stato. In particolare potranno ridurre di 0,3
punti percentuali, sia in aumento sia in diminuzione, l'aliquota
sulla generalita' degli immobili, che quindi puo' variare tra
l'1,06 e lo 0,46%. La modifica puo' invece essere di 0,2 punti
percentuali per l'imposta sulla prima casa, che quindi puo'
essere compresa dentro la forchetta dello 0,2-0,6%.
- LA DETRAZIONE: La manovra Monti prevede anche una
detrazione per la prima casa pari a 200 euro, fino a concorrenza
dell'imposta dovuta. Per il biennio 2012-13 e' prevista una
maggior detrazione di 50 euro per ciascun figlio di eta'
inferiore ai 27 anni, purche' abbia la residenza anagrafica
nella residenza. La detrazione massima, comunque, non puo'
superare i 400 euro.
- VERSAMENTO E SCELTE COMUNI: Il termine per il versamento
della prima rata Imu, cosi' come era nel passato per l'Ici, e'
fissato per il 20 giugno. Dovra' essere versato - e' stato
stabilito con il decreto sulle semplificazioni fiscali - il 50%
dell'importo dovuto in base alle aliquote fissate dalla manovra
Monti, senza tener conto delle decisioni dei Comuni. Le
amministrazioni comunali, infatti, possono decidere modifiche
fino al 30 di giugno: il contribuente dovra' tenerne conto a
dicembre quando versera' il saldo 2012. Attenzione: i valori
base su cui applicare le aliquote dovranno essere calcolati
applicando il nuovo moltiplicatore deciso per gli estimi, che
per le abitazioni e' pari a 160 (mentre in precedenza era pari a
100). (ANSA).
FISCO: SBLOCCO ADDIZIONALI, DL NON MISURA STANGATA
TECNICI SENATO, RISCHI ELUSIONE DA DEROGA CASH PER TURISTI
(di Manuela Tulli)
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Il decreto fiscale non quantifica la
stangata che arrivera' con lo sblocco dei tributi locali e
regionali, comporta rischi di elusione nella norma che deroga ai
limiti del contante per i turisti stranieri in Italia, non
misura il minore gettito legato all'esenzione di 200 euro per le
case all'estero. Sono alcuni dei rilievi arrivati oggi in Senato
dal Servizio del Bilancio sul decreto in materia di
semplificazioni fiscali.
Oggi alle Commissioni congiunte di Palazzo Madama, Bilancio e
Finanze, e' partito l'iter parlamentare del dl con gli
interventi dei relatori-presidenti, Antonio Azzollini del Pdl e
Mario Baldassarri del Terzo Polo. L'obiettivo e' quello di
chiudere l'esame a Palazzo Madama entro Pasqua.
La norma del decreto fiscale che sblocca i tributi locali e
regionali non prevede dunque stime di gettito ma ''poiche' non
e' da escludere che tale facolta' sia in concreto esercitata,
stante il rilievo finanziario della disposizione, sarebbe
opportuno avere - dicono i tecnici del Senato -, anche ai fini
meramente conoscitivi, una stima del gettito potenzialmente
conseguibile con l'incremento delle aliquote e tariffe
considerate''.
Un appunto arriva anche alla norma del decreto fiscale che
introduce una deroga al limite del contante di 1.000 euro per i
turisti stranieri in Italia: si prevede per gli operatori
commerciali una procedura ''abbastanza complessa e con possibili
risvolti onerosi'' e per questo ''potrebbe indurre i
contribuenti ad attivare pratiche elusive''. Questa norma del dl
prevede infatti che il commerciante versi ''tempestivamente'' il
denaro contante incassato - nel primo giorno feriale successivo
all'operazione, come precisa oggi l'Agenzia delle Entrate - in
un conto corrente a lui intestato presso un operatore
finanziario e consegni all'operatore stesso fotocopia del
documento di identita' del cliente nonche' del documento fiscale
emesso (fattura, ricevuta o scontrino fiscale).
Sotto la lente degli esperti del Bilancio di Palazzo Madama
anche la norma che esenta fino a 200 euro il pagamento
dell'imposta sul valore degli immobili all'estero (Ivie). ''Non
si quantifica il minor gettito riferibile alla esenzione'',
rileva il Servizio Bilancio riferendosi alla norma del dl che
riscrive quella che era stata ribattezzata la 'tassa delle
badanti' perche' con il decreto Salva-Italia, varato alla fine
del 2011, erano state tassate le case all'estero non solo degli
italiani ma di tutte le persone fisiche ''residenti'' nel
territorio dello Stato.
Dubbi infine vengono espressi anche sulle misure riguardanti
la stretta sulle compensazioni Iva, l'unica alla quale e' stato
ascritto un gettito di rilievo per la copertura interna di altre
norme.(ANSA).