NUOVE REGOLE R.M.: GLI ATTUALI DELEGATI SONO RIELEGGIBILI DUE VOLTE, TUTTI GLI ALTRI TRE A PRESCINDERE DAI MANDATI PREGRESSI

lunedì 16 aprile 2012

Primi chiarimenti di SMD sulla portata delle modifiche introdotte alla Rappresentanza Militare con l’ultimo decreto “milleproroghe”.
Ai fini del computo dei tre mandati complessivi vale solo l’attuale X mandato, mentre quelli pregressi non contano. Cosicchà© i delegati oggi in carica potranno essere rieletti non più di due ulteriori volte, mentre tutti gli altri per tre, a prescindere dai mandati pregressi.
Un’interpretazione del nuovo art. 1476 del C.O.M., questa fornita da SMD, che però lascia davvero molto perplessi e che sembra colpire in maniera particolare ed ingiustificata gli attuali delegati, con particolare riferimento a quelli più giovani.
Se l’intento di chi ha scritto la norma era quello di evitare la professionalizzazione del delegato della rappresentanza militare, questa interpretazione va in tale direzione solo per i più giovani mentre conduce nella direzione opposta per i numerosi “decani” della rappresentanza, soprattutto per quelli più anziani, che avranno a disposizione altri due mandati.
Sarebbe stato più equo ed aderente alla “ratio” delle modifiche introdotte all’art. 1476 del C.O.M. considerare, ai fini del computo dei tre mandati, tutti i mandanti pregressi, compreso quello attuale. Mentre, se, come sembra, si è partiti dal fatto che la legge dispone solo per il futuro, sarebbe stato più opportuno e corretto non ritenere utile ai fini del computo dei tre mandati l’attuale X mandato, in quanto l’elezione dello stesso è avvenuta prima dell’entrata in vigore delle nuove regole e, tra l’altro, ben oltre la naturale scadenza.
Così facendo, invece, si verifica il paradosso che un militare con alle spalle tre o più mandati nella rappresentanza ma non attualmente in carica è rieleggibile tre volte, mentre un militare alla prima esperienza ed attualmente in carica è rieleggibile solo due volte.
Sembra dunque che si è voluto, ancora una volta (dopo proroghe e rieleggibilità ) favorire i delegati più "stagionati", a tutto discapito dei giovani e con un inevitabile ulteriore indebolimento del già  inadeguato strumento della rappresentanza militare.
Ora, si rimane in attesa del Decreto Interministeriale che, stabilendo il numero e la composizione dei nuovo Coir e Cocer, dovrà  risolvere la questione relativa alle modalità  con cui si intende rispettare il congelamento del numero dei delegati Coir/Cocer e l’inserimento della nuova categoria “sergenti/sovrintendenti”. Due le ipotesi praticabili, la riduzione dei delegati delle vecchie categorie (con l’abbattimento del numero minimo di due delegati per categoria) o la soppressione/accorpamento di Coir. Sul punto tuttavia si evidenzia come per l’Esercito è già  prevista addirittura l’istituzione di un nuovo Coir affiancato al Comando Militare della Capitale.

Insomma, un bel guazzabuglio. Ne valeva davvero la pena, gentili senatori Scanu e Saltamartini?

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