TAGLI, TREMANO ANCHE ENTRATE E GDF. NEL MIRINO SOVRAPPOSIZIONI E DUPLICAZIONI NEI CONTROLLI FISCALI (ItaliaOggi)

sabato 05 maggio 2012


ItaliaOggi del 4/5/2012

Ai piani alti dell'amministrazione finanziaria c'è preoccupazione. Sul piatto diverse proposte

TAGLI, TREMANO ANCHE ENTRATE E GDF

Nel mirino sovrapposizioni e duplicazioni nei controlli fiscali


di Stefano Sansonetti

Qualche fibrillazione era già  stata provocata dalla notizia della spending review condotta dal ministro per i rapporti con il parlamento, Piero Giarda. Adesso, però, ai piani alti dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza si respira un'aria decisamente più preoccupata.
Il tutto è legato all'avvento di Enrico Bondi nel ruolo di supercommissario taglia spese. Ben presto, infatti, sul tavolo dell'ex risanatore della Parmalat potrebbe finire un appunto che già  era stato posto all'attenzione di Giarda. Il contenuto riguarda tutte le duplicazioni e sovrapposizioni che attualmente renderebbero inefficiente l'attività  dell'Agenzia delle entrate e delle Fiamme Gialle.
Nel mirino ci sono soprattutto le attività  di controllo, che in sostanza oggi vengono svolte contemporaneamente dalle due strutture. L'esempio che si fa più spesso è quello del Pvc (Processo verbale di constatazione), ovvero l'atto con il quale si conclude l'attività  di verifica che viene svolta presso la sede del contribuente dagli uffici dell'Agenzia o dalle Fiamme Gialle. In tempi di tagli obbligati alle spese, la domanda che ci si sta ponendo è grosso modo la seguente: possibile che la medesima attività  di controllo, realizzando un unicum quasi tutto italiano, debba essere svolta da due strutture? Che poi, come sanno sin troppo bene al ministero dell'economia, la domanda non si pone certo da oggi. Anzi, il tema è sempre stato legato a tutte le varie proposte di «smilitarizzazione» della Guardia di finanza, quasi sempre tendenti a ricondurre il corpo all'interno di una polizia economica nettamente più «magra». Le proposte di legge giacenti in parlamento, in tal senso, sono tante e spesso vengono accompagnate dai rilievi critici sulle duplicazioni e sovrapposizioni che il sistema, così come è ora congegnato, crea tra Agenzia e Gdf. Tra le numerose e più recenti, si possono citare quella di Raffaele Lauro (Pdl), depositata al senato nel 2004, quella di Elettra Deiana (Prc), presentata alla camera nel 2007, e quella del radicale Maurizio Turco, depositata nel 2010. Senza contare che buona parte dell'Idv, in occasione del passaggio parlamentare del decreto Salva Italia, ha presentato diversi emendamenti nella stessa direzione.
Tutto questo materiale, adesso, sta tornando di estrema attualità , visto l'obbligato percorso di dimagrimento dello stato. Da qui deriva tutto uno spettro di opzioni che sono state presentate al governo per cercare di superare questo stato di cose. La soluzione da molti indicata come più logica è quella che limiterebbe alle sole Fiamme Gialle l'attività  di controllo sui contribuenti, lasciando in capo all'Agenzia delle entrate l'attività  di accertamento che già  oggi è appannaggio degli uomini guidati da Attilio Befera. Ma è chiaro che, sulla scorta di tutte le proposte di legge presentate negli ultimi anni, potrebbe farsi strada anche la seconda opzione, ovvero considerare la Guardia di finanza un corpo di polizia economica chiamato a occuparsi di temi nevralgici come la lotta alla contraffazione, la tutela dei marchi, le attività  richieste dalla magistratura. Settori che però non dovrebbero sconfinare nel perimetro fiscale, all'interno del quale verrebbe lasciata la sola Agenzia delle entrate. Insomma, c'è una riflessione in corso, e certo non da oggi, sull'assetto ottimale del sistema, che potrebbe coinvolgere anche l'Agenzia delle dogane, altra struttura che non sfugge, sia pure in modo più limitato, al rischio di sovrapposizioni con l'Agenzia delle entrate.
Una spia della preoccupazione che si sta vivendo all'interno dell'amministrazione finanziaria, secondo diversi osservatori, sarebbe anche la gara a chi «comunica» di più che in questi mesi è andata in scena tra l'ente di via Cristoforo Colombo e le Fiamme Gialle. Una sorta di corsa a dimostrare chi è che è più capace a fare il suo lavoro, il cui fine sarebbe molto più «cinicamente» quello di provare al governo che si è indispensabili, nel caso l'intenzione fosse quella di razionalizzare. E non manca neanche chi fa notare come le inefficienze del sistema si trasformino spesso e volentieri in un inutile dualismo tra Agenzia delle entrate e Gdf. Chi ha dimestichezza con il mondo delle verifiche fiscali sa bene che i Pvc emessi dalle Fiamme Gialle hanno spesso e volentieri contestazioni per importi nettamente superiori rispetto a quelli poi inseriti nell'accertamento dell'Agenzia. A seconda della campana che si ascolta, c'è chi accusa l'altro di sbagliare per eccesso, o per difetto. àˆ chiaro allora che un sistema in cui i compiti fossero più delineati, oltre a tutte le razionalizzazioni che ne conseguirebbero, produrrebbe la fine di un dualismo senza senso.

 

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