I PREOCCUPANTI INTERROGATIVI SUL FUTURO DELL'AERONAVALE GDF, LA SINGOLARE RICHIESTA AL PERSONALE DI MARZO 2012 (RIMASTA SENZA SPIEGAZIONE) E L'ENORME RESPONSABILITA' DEI PROSSIMI DELEGATI COBAR - di Basilio Barreca e Francesco Mandica

mercoledì 09 maggio 2012

I PREOCCUPANTI INTERROGATIVI SUL FUTURO DELL'AERONAVALE GDF, LA SINGOLARE RICHIESTA AL PERSONALE DI MARZO 2012 (RIMASTA SENZA SPIEGAZIONE) E L'ENORME RESPONSABILITA' DEI PROSSIMI DELEGATI COBAR - di Basilio Barreca e Francesco Mandica


Di seguito, una libera manifestazione di pensiero di Basilio BARRECA  e Francesco MANDICA. Il titolo è della redazione del sito.



Non importa quanto lungo o breve sia il cammino,
se non fai il primo passo sarà  infinito
(
Proverbio cinese)
 
Su “Il Mattino” del 30 aprile scorso, tra le righe dell’articolo “Via i mini-tribunali, un milione per ogni prefettura”, è emerso che tra i possibili provvedimenti a cui l’Esecutivo sta lavorando per trovare i canali su cui risparmiare 4 miliardi di euro, c'è la possibilità  di “gestire in comune accordo le strutture elicotteristiche e il naviglio”.

In una frase del genere, la “casalinga di Voghera” (stereotipo del pensiero medio dell’ex Ministro Brunetta) leggerebbe la possibilità  per Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto di condividere le imbarcazioni come in una sorta di boat-sharing, oppure di avere un equipaggio misto a bordo di elicotteri o aerei militari (es. piloti dell’Aeronautica, specialisti dell’Esercito e operatori di sistema di bordo della Marina Militare).

Una simile prospettiva non solo è assurda sotto il profilo operativo e amministrativo, ma probabilmente non era nemmeno nelle intenzioni dell’autore dell’articolo. Fatto sta, che il “caso” in specie, qualche dubbio tra gli addetti ai lavori lo sta sollevando! Anche perchà© se si parla di eliminazione di aree di sovrapposizione d’impiego tra Polizia e Carabinieri, perchà© non si dovrebbe parlare di situazioni omologhe per la flotta navale ed aerea? Quindi, a nostro parere, non è affatto fantasioso paventare ombre sul futuro impiego di mezzi, di strutture e di uomini del comparto aeronavale!

Al riguardo è rilevante notare che proprio il Comando Generale della Guardia di Finanza, lo scorso Marzo, così come aveva già  fatto un paio di anni fa, ha dato la possibilità  al personale del ruolo navale di segnalarsi per l’eventuale futuro transito, a domanda, nel ruolo ordinario.

Il fatto, per chi conosce l’ambiente, non è di poco conto: peccato che nessuno ha chiarito il perchà© di tale sondaggio! Che fine farebbero i finanzieri che dovessero lasciare il servizio navale per quello ordinario! Dove verrebbero impiegati? Che tipo di mobilità  aspettarsi dall’eventuale decisione di lasciare il navale?

Il Comandante Generale, Nino Di Paolo, in una recente videoconferenza ha chiesto una maggiore coesione tra il personale e non possiamo che dargli ragione, ma in questo momento di incertezza generale, per garantire la massima coesione possibile è necessaria una maggiore trasparenza anche, e soprattutto, su decisioni come quelle sopracitate. Lasciare il “certo” per “l’incerto” non è semplice, neanche per gli uomini di mare. Ma se dall’organizzazione non ci si può aspettare miracoli, dalla Rappresentanza militare, invece, si può pretendere un’attenzione propositiva sull’argomento. Nonostante i limiti normativi e strutturali che impediscono alla Rappresentanza militare di occuparsi di temi come l’ordinamento, l’addestramento e l’impiego del personale, ci sono comunque “sacche” di competenza su cui poter operare, ma per fare questo è necessario fare affidamento su delegati audaci e autorevoli che lavorino unicamente all’interesse generale.

E poi, come si può accettare che, nonostante le numerose pronunce di più T.A.R. tutte a favore di finanzieri che hanno vantato i propri diritti/riconoscimenti (vgs il lavoro straordinario reso in giornata festiva) l’Amministrazione rimanga ancora silente – ormai da quasi due anni - senza provvedere a modificare le proprie “circolari interne” in netto contrasto con il dispositivo delle stesse sentenze e, di fatto, non riconosce al personale – in tali circostanze - un sacrosanto compenso?

Ecco perchà© è importante scegliere il “rappresentante di categoria” giusto che si faccia portavoce dei problemi di tutto il personale del comparto.

Quindi, quando andremo a rinnovare i consigli di base (Co.ba.r.), sarà  bene fare molta attenzione per non lasciare che sia il caso o il menefreghismo a decidere per noi.

Una scelta consapevole e ponderata vale mezza vittoria.
 

BASILIO BARRECA

FRANCESCO MANDICA

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