GDF, IL COMANDANTE GIUSTO PER UNA MISSIONE DAVVERO MOLTO MOLTO DIFFICILE - di Giuseppe Fortuna
GDF, IL COMANDANTE GIUSTO PER UNA MISSIONE DAVVERO MOLTO MOLTO DIFFICILE – di Giuseppe Fortuna
Il generale Saverio Capolupo sarà il trentaseiesimo Comandante della Guardia di finanza, il secondo negli anni recenti e il terzo della storia a provenire dalle fila interne.
Nulla da dire sulla scelta. Il nuovo comandante è un cultore di diritto tributario di eccezionale caratura, ha un’esperienza di comando ineguagliabile, si è guadagnato ad ogni latitudine la stima e il rispetto di tutti i superiori, colleghi e dipendenti con i quali ha lavorato.
Nei mesi scorsi s’era diffuso il timore che dopo Nino Di Paolo potesse tornare un generale dell’Esercito. Magari proprio il sottocapo di Sme e presidente uscente del Cocer interforze Domenico Rossi, che sembra avesse qualche credito da esigere dopo la gestione di Ignazio La Russa. Timore dissipato dallo stesso Monti pochi giorni fa. <<Incontrerò alcuni generali della Guardia di finanza tra i quali – ha detto il premier l’8 giugno scorso – individuerò il futuro comandante>>. Facendo però seguire una notazione solo apparentemente ovvia: <<nonostante la legge ci consenta una nomina esterna>>.
E sta forse proprio in queste parole il richiamo e il monito.
Non sono casuali, d’altra parte, le notizie diffuse contemporaneamente alla nomina di Capolupo: tra breve verranno soppresse le Agenzie del territorio e dei Monopoli per essere accorpate nell’Agenzia delle entrate; il ministero dell’Economia ha iniziato a ridurre fortemente il numero dei dirigenti; le Forze di polizia generaliste, Carabinieri in testa, hanno dato il via a tagli a doppia cifra dei costi di funzionamento a vantaggio della produttività e degli impieghi sul territorio.
E' vero che tra un anno non ci sarà Monti, ma l’indirizzo tracciato è irreversibile chiunque dovesse avere, domani, la responsabilità di dirigere il paese. La Guardia di finanza deve trovare forza e idee per fare riforme autentiche e per farle meglio e prima degli altri. Deve ripensare la struttura, tagliare almeno due livelli, rivedere obiettivi e sistemi informativi, diventare ancor più indispensabile per Agenzia delle entrate e magistratura, riqualificare il proprio personale, rimotivarlo verso il miglioramento continuo nella logica dell’eccellenza, della qualità e del merito.
Il compito, come abbiamo scritto in passato, fa tremare le vene e i polsi. Ma è alla portata del Corpo. Perché vi sono al suo interno le capacità , la voglia e la professionalita e perché è stato scelto il comandante migliore.
A Lui, all'Istituzione e agli Uomini e alle Donne delle Fiamme Gialle il nostro più sentito, affettuoso in bocca al lupo.
GIUSEPPE FORTUNA