GDF SOTTO PRESSIONE. NEL MIRINO I GENERALI A VARIO TITOLO TOCCATI DALLE INCHIESTE. A CAPOLUPO CHIESTO UN CAMBIO DI PASSO (ItaliaOggi)
martedì 19 giugno 2012
ItaliaOggi del 19/6/2012
PRIMO PIANO
Nel mirino i generali a vario titolo toccati dalle inchieste
GDF SOTTO PRESSIONE
A Capolupo chiesto un cambio di passo
di Stefano Sansonetti
Non sarà  certo una partita facile. In ballo ci potrebbe essere un cambiamento radicale nella Guardia di finanza, soprattutto in alcuni uomini che da anni occupano posti chiave. E che troppo spesso, come hanno insegnato le cronache recenti, sono stati coinvolti a vario titolo in alcune inchieste giudiziarie, in primis quella sulla P4.
Inutile girarci intorno: ci sono fette consistenti delle Fiamme Gialle, con riscontri importanti all'interno del governo, che chiedono al nuovo comandante generale, Saverio Capolupo, un drastico cambio di passo nell'organizzazione del corpo. Una richiesta i cui obiettivi hanno nomi e cognomi precisi. Uno di questi è Giuseppe Zafarana, ormai da tempo capo del I reparto della Gdf, quello responsabile del personale. L'anno scorso il suo nome è uscito nell'inchiesta napoletana sulla P4 che ha messo nel mirino Michele Adinolfi, ex capo di stato maggiore poi spostato al comando interregionale di Firenze. Secondo l'accusa, Adinolfi avrebbe fatto in modo di far sapere al faccendiere Luigi Bisignani che le sue utenze telefoniche erano intercettate. E quindi le ipotesi di reato a suo carico, così come a carico dell'allora comandante interregionale di Napoli Vito Bardi (poi spostato all'Ispettorato studi istruzione di Roma), sono state rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento. Zafarana (non indagato) è emerso come profilo che faceva parte del «gruppo» Adinolfi. In uno dei tanti verbali prodotti dall'inchiesta, Luigi Matacena, imprenditore coinvolto nell'indagine, ha raccontato di aver pagato nel 2010 «un pranzo a cui hanno partecipato il generale Bardi, il generale Adinolfi con la moglie, il generale Grassi, il generale Zafarana, l'ex ufficiale della Gdf Stefano Grassi, il dottor Galliani (ad del Milan, ndr) con un'accompagnatrice a un suo amico». Il pranzo, ha fatto ancora mettere a verbale l'imprenditore, «fu organizzato e pagato da me. In quell'occasione ho anche regalato a tutti i signori menzionati dei gemelli comprati da Marinella e per le signore un foulard sempre di Marinella». Insomma, dalle carte è venuto fuori un tessuto di relazioni trasversali e frequentazioni che forse non si addicono alla sobrietà  e al distacco che dovrebbero contraddistinguere i comportamenti degli alti vertici del corpo.
Altro nome su cui si stanno appuntando le richieste di cambiamento è quello di Michele Carbone, oggi capo del II reparto che fa riferimento alla strategica intelligence. Anche Carbone (non indagato) è stato evocato nell'ambito dell'inchiesta sulla P4. Il suo nome è stato pronunciato da Emilio Spaziante, già  comandante interregionale di Roma (e dopo comandante aeronavale centrale di Roma), come uno dei profili appartenenti al gruppo di Marco Milanese, plurindagato ex consigliere di Giulio Tremonti. Con quello di Carbone, Spaziante ha fatto anche quello di Zafarana.
à ˆ su questi nomi, in particolare, che potrebbe appuntarsi l'attenzione di Capolupo. Il nuovo numero uno delle Fiamme Gialle è stato scelto sicuramente per la preparazione tecnica e la vasta attività  scientifica, ma soprattutto perchà © il suo nome non è mai emerso in riferimento alle inchieste che hanno funestato il corpo. Capolupo ha due anni di tempo. C'è chi dice che potrebbe procedere alle sostituzioni in tempi rapidi, per dare un segnale di svolta.