CORDOGLIO DI TUTTA FICIESSE PER LA MORTE IN AFGHANISTAN DEL CARABINIERE SCELTO MANUELE BRAJ UCCISO DA UN RAZZO DURANTE UNA LEZIONE DI ADDESTRAMENTO
martedì 26 giugno 2012
E' morto ieri in Afghanistan il Carabiniere Scelto Manuele Braj, 30 anni, di Galatina, ucciso da un razzo sparato in un campo per l'addestramento della Polizia afgana. Tutta Ficiesse si stringe con rimpianto e commozione intorno alla moglie, alla piccolissima figlia e ai familiari di questo ulteriore, coraggioso Militare italiano che paga con la vita per portare la democrazia e la pace in quelle terre lontane e martoriate.
http://www.corriere.it/esteri/12_giugno_25/afghanistan-carabiniere-morto-feriti-esplosione_e846c590-be97-11e1-8494-460da67b523f.shtml
LO SCOPPIO IN UN CAMPO DI ADDESTRAMENTO DELLA POLIZIA AFGHANA
Afghanistan: muore un carabiniere scelto. Ritrovati pezzi di un razzo 107 MM
Frammenti di un missile rinvenuti dagli artificieri
Confermata la versione dell'attacco alla base
Un carabiniere morto e altri due feriti. Questo il bilancio dell'esplosione avvenuta in Afghanistan, dovuta a «un attentato tramite il lancio di un razzo». Frammenti sono poi stati trovati ore più tardi dagli artificieri italiani e americani. Si tratta di un razzo 107 MM. Viene così confermata la versione, spiegata dal tenente colonnello Francesco Tirino, portavoce del contingente italiano a Herat che appunto parlava di attentato. Una versione che in pomeriggio era stata confutata dal responsabile del Centro di addestramento di Adraskan, secondo cui lo scoppio era stato causato «da una erronea manipolazione di un ordigno che ha riguardato unicamente gli addestratori italiani».
LO SCOPPIO - Tutto è accaduto intorno alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in un campo di addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, a ovest di Kabul. Secondo lo Stato maggiore della Difesa, è avvenuto in prossimità  di una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono. L'esplosione ha coinvolto 4 militari dell'Arma appartenenti al PSTT (Police Speciality Training Team), uno speciale nucleo addestrativo della polizia afghana. à ˆ morto sul colpo Manuele Braj, 30 anni di Collepasso (provincia di Lecce), effettivo al 13° Reggimento «Friuli-Venezia Giulia». Feriti alle gambe invece il maresciallo capo Dario Cristinelli, 37 anni, di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emilano Asta, 29, di Alcamo (Trapani). Illeso un quarto militare. Braj era alla sua quinta missione di pace all'estero. Era in Afghanistan dal 7 maggio scorso ma in passato era stato anche in Albania, per due volte in Bosnia-Erzegovina e una volta in Iraq. Lascia la moglie, 28enne, e il figlio di 8 mesi.
LA DINAMICA - Si sta chiarendo dunque la dinamica dell'esplosione. Sono stati ritrovati «diversi pezzi e frammenti» di un razzo. I 107 MM sono frequentemente usati in attacchi a basi e postazioni dalla coalizione internazionale e dalle forze di sicurezza afgane. Gli altri due militari dell'Arma, effettivi rispettivamente alla seconda Brigata Mobile di Livorno e al settimo reggimento Trentino-Alto Adige, sono rimasti feriti alle gambe e sono stati trasportati in elicottero all'ospedale militare Usa (Role 2) di Shindand, dove sono ricoverati. Le lesioni alle gambe riportate sono gravi ma non sono in pericolo di vita. Tutti i militari italiani coinvolti nell'esplosione appartengono a un team che cura l'addestramento della polizia afghana e lavorano per formarli e garantire la sicurezza.
MISSIONE -Sono circa 4.200 i militari italiani schierati nell'ovest dell'Afghanistan: nel 2013 e 2014 ci sarà  una progressiva riduzione, per arrivare alla fine di quell'anno, al termine della missione Isaf. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia, ha espresso i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del carabiniere Braj, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese. «L'Italia purtroppo anche oggi - ha detto il presidente del Senato Renato Schifani - paga un prezzo altissimo per la tutela della democrazia e della libertà  in Afghanistan. Una missione fondamentale per la sicurezza internazionale». Cordoglio è stato espresso anche dal presidente del consiglio Mario Monti: «Il nostro paese - ha aggiunto - sta facendo uno sforzo molto grande in Afghanistan a sostegno della stabilità  e della sicurezza contro il terrorismo internazionale». «Manuele - ha affermato il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola - è stato colpito in modo vigliacco. Stava addestrando le truppe afgane contro il terrorismo. Questo era il suo lavoro, la sua missione: permettere a quel Paese di difendersi da solo. E il terrorismo lo ha ucciso».