G8:DA MANGANELLI LE SCUSE DELLA POLIZIA E NUOVE NOMINE. POLIZIOTTI CONDANNATI NELLO SGOMENTO,CHIEDERANNO AFFIDO IN PROVA. ASSOCIAZIONE FUNZIONARI POLIZIA,MAI PIU' RIPETERE ERRORI - DIFESA:CHIESTO TEST HIV PER BANDI;LILA,GRAVE DISCRIMINAZIONE

sabato 07 luglio 2012



G8:DA MANGANELLI LE SCUSE DELLA POLIZIA E NUOVE NOMINE
POLIZIOTTI CONDANNATI NELLO SGOMENTO,CHIEDERANNO AFFIDO IN PROVA
(ANSA) - ROMA, 6 LUG - Il giorno dopo il verdetto della
Cassazione e' il giorno delle scuse che il capo della polizia
Antonio Manganelli, dopo undici anni dalla notte di sangue della
Diaz, rivolge ai cittadini ''che hanno subito danni, ma anche a
quelli che, avendo fiducia nell'Istituzione-Polizia, l'hanno
vista in difficolta' per qualche comportamento errato ed esigono
sempre maggiore professionalita' ed efficienza''. ''Orgoglioso
di essere il capo di donne e uomini che quotidianamente
garantiscono la sicurezza e la democrazia di questo Paese - ha
aggiunto Manganelli - rispetto il giudicato della magistratura e
il principio costituzionale della presunzione d'innocenza
dell'imputato, fino a sentenza definitiva. Ora, di fronte al
giudicato penale, e' chiaramente il momento delle scuse''.
Subito e' arrivato, dal Viminale, l'avvicendamento dei
vertici colpiti dalle condanne. Mentre i legali dei big
dell'investigazione, messi fuori servizio dall'interdizione dai
pubblici uffici, cercano la strada per evitare di fargli
scontare in carcere la pena che residua dal condono di tre anni.
Il prefetto Gaetano Chiusolo e' stato nominato al posto di
Francesco Gratteri a capo della Direzione Centrale Anticrimine e
Maria Luisa Pellizzari, prima donna a raggiungere questa
posizione, guidera' il Servizio Centrale Operativo al posto di
Gilberto Caldarozzi. Giovanni Luperi, da ieri sera, ha preso
atto della sentenza della Cassazione e si e' messo in pensione
lasciando la guida del dipartimento analisi dell'Aisi.
In realta', uscire dalla polizia e abbandonare gli incarichi
e il lavoro di una vita e' l'unica cosa che possono fare i
dirigenti falcidiati dalla decisione della Suprema Corte. Lo ha
spiegato l'avvocato Gilberto Lozzi. ''E' una sentenza molto
amara della quale aspetto di conoscere le motivazioni per
commentarla - ha sottolineato - ma si tratta, purtroppo, di una
decisione irrevocabile dagli effetti immediati e tra questi c'e'
l'operativita' dell'interdizione dai pubblici uffici. Significa,
ad esempio che Caldarozzi, uno degli uomini che hanno catturato
Provenzano, e' ora fuori dalla polizia e paga per un pestaggio
vergognoso del quale non ha responsabilita'''. ''Non ritengo -
prosegue l'avvocato - che la Cassazione abbia deciso bene, anche
per quanto riguarda la mancata concessione delle attenuanti a
funzionari dai cosi' tanti meriti''.
Quanto allo stato d'animo dei poliziotti sanzionati, ''hanno
appreso nello sgomento piu' totale del verdetto, e lo vivono
come se si trattasse di un fatto totalmente estraneo alla loro
vita'', ha dichiarato l'avvocato Valerio Corini che in questi
dieci anni ha difeso tutti i 'big'. ''Non si sentono colpevoli:
per venti anni hanno rischiato la vita a caccia di brigatisti e
mafiosi e sono increduli. Hanno firmato i verbali sulla Diaz
credendo nella buona fede di chi li aveva scritti, mai si
sarebbero sognati di coprire chi ha riempito di botte novanta
ragazzi''. ''Ho incontrato a Roma Gratteri, Caldarozzi,
Ciccimarra, Gava, Ferri, Mortola: sono decisi a fare ricorso a
Strasburgo - spiega Corini - per denunciare la violazione del
diritto di difesa perche' in appello non sono stati riascoltati
i testimoni, cosa che era necessaria, in base ai canoni della
giustizia comunitaria, perche' in primo grado c'era stata
l'assoluzione''.
Nel loro futuro professionale, la strada piu' probabile e'
quella di prestare consulenza alle aziende private come esperti
della sicurezza. Intanto, pero', devono fare domanda alla
magistratura di sorveglianza per ottenere l'affidamento ai
servizi sociali per il residuo di pena escluso dal condono di
tre anni del quale tutti godono. Il periodo varia da un anno a
sei mesi. Se questa strada non fosse percorribile, il piano 'b'
prevede la reclusione agli arresti domiciliari introdotta dalla
legge 'svuotacarceri' del ministro Severino. (ANSA).

G8: ASSOCIAZIONE FUNZIONARI POLIZIA,MAI PIU' RIPETERE ERRORI
(ANSA) - ROMA, 6 LUG - ''Dalle sentenze non vanno tratti ne'
motivi di soddisfazione ne' di amarezza, ma solo insegnamenti a
non ripetere gli errori e la Polizia di Stato lo sta facendo da
tempo'': e' quanto si legge in una nota dell'Associazione
Nazionale Funzionari di Polizia all'indomani della sentenza
della Cassazione sulle violenze alla Diaz.
''L'istituzione Polizia, con i suoi comportamenti successivi
ai fatti del G8 - e' scritto nella nota - e' andata ben oltre
un'assunzione di responsabilita' ed ha agito al suo interno,
affinche' gli errori commessi nel luglio del 2001 non si
ripetessero piu', con una tenace convinzione che ha trovato la
sua massima espressione nella fondazione della scuola di
polizia, la cui filosofia e' proprio quella di apprendere dai
propri errori. La politica, dai fatti di Genova, non puo'
esimersi di continuare ad investire, senza mai far mancare le
risorse per la preparazione delle forze di polizia proprio
nell'ordine pubblico, poiche' oggi le tensioni sociali effetto
della crisi economica non consentono errori nelle piazze
italiane''.
Sempre secondo l'Associazione Nazionale Funzionari di
Polizia, ''a Genova fu fatale l'adozione di un approccio
ispirato alla militarizzazione della citta' per gestire
l'evento, mediante una impostazione rigida, impreparata a
governare una situazione complessa e ricca di diversita'. Noi
come gli organizzatori del Social Forum abbiamo la
responsabilita' di non aver saputo interpretare i fermenti
avvelenati che circolavano nell'evento e li si e' affrontati da
entrambe le parti con una filosofia vecchia ed inadeguata ad una
realta' in mutazione, la cui aggressivita' andava deflazionata,
con il dialogo. Ma in ogni caso per mediare tutte le parti
devono volerlo''.
''Sono anni - prosegue la nota - che la Polizia non commette
piu' errori collettivi, sono anni che non ha reazioni che
travalichino i limiti imposti dalla legge, fino al punto che
qualcuno ci rimprovera di essere afflitti dalla 'sindrome del
G8'. Vogliamo essere molto espliciti - conclude l'Associazione
Nazionale Funzionari di Polizia -: non e' nella missione della
Polizia usare violenza nemmeno in risposta alla violenza''.
(ANSA).



DIFESA:CHIESTO TEST HIV PER BANDI;LILA,GRAVE DISCRIMINAZIONE
'ANCHE PER BANDA CARABINIERI E ACCESSO A SCUOLE MILITARI'
(ANSA) - ROMA, 6 LUG - La Lega Italiana per la Lotta contro
l'Aids ha denunciato ''una grave forma di discriminazione nei
confronti delle persone con l'Hiv. Tutti i bandi del ministero
della Difesa chiedono esplicitamente ai candidati di presentare
un test Hiv negativo pena l'esclusione. Sia che si tratti di
suonare nella Banda dell'Arma dei Carabinieri, sia si tratti di
tirare con l'arco in un centro agonistico della Marina
Militare''. Lo riferisce in un comunicato l'Associazione
Radicale Certi Diritti.
Tra i Bandi elencati dalla Lila vi e' anche quello
riguardante i 248 posti disponibili per l'accesso ai licei
annessi alle Scuole militari, sottolinea l'associazione
radicale, secondo cui tutto cio' avverrebbe ''in violazione
della Legge 135/1990 e di altre norme sul mondo del lavoro,
comprese quelle dell'Onu che escludono la possibilita' di
richiedere il test dell'Hiv ai lavoratori e aspiranti tali''.
L'Associazione Radicale Certi Diritti ha reso noto di aver
inviato un esposto all'Unar (L'Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali) e all'Oscad (l'Osservatorio per la
sicurezza contro gli atti discriminatori) segnalando ''questa
evidentissima forma di discriminazione nei confronti delle
persone con Hiv''. (ANSA).



Tua email:   Invia a: