DELEGA IN BIANCO AL GOVERNO PER RIFORMARE LA RAPPRESENTANZA MILITARE? UN PERICOLOSO EMENDAMENTO DEI SENATORI RAMPONI (PDL) E DEL VECCHIO (PD) AL PROGETTO GOVERNATIVO DI RIFORMA DELLE FORZE ARMATE - di Antonella Manotti

mercoledì 18 luglio 2012

DELEGA IN BIANCO AL GOVERNO PER RIFORMARE LA RAPPRESENTANZA MILITARE?

 

EMENDAMENTO”CONDIVISO” DAI SENATORI RAMPONI (PdL) E
DEL VECCHIO (PD)

 

Che il progetto di riforma dello strumento militare predisposto dal Ministro della Difesa Di Paola, presenti criteri molto vaghi ed assegni di fatto una delega in bianco al governo, è un dato che purtroppo non riesce ad emergere dal dibattito politico. Anzi, dalla lettura dei resoconti parlamentari della Commissione Difesa del Senato dove si sta esaminando il testo, si rileva la carenza di una seria e coerente riflessione su un progetto che rinuncia a priori a chiarire quale modello di difesa deve avere il nostro Paese, avallando invece una serie di sforbiciate strutturali e di tagli al personale, a vantaggio di programmi di investimento discutibili che impegneranno notevoli risorse per i prossimi anni.

E come se non bastasse, anche la sfera dei diritti e delle tutele, rischia di essere inghiottita dall’asfittico dibattito parlamentare e, tra un emendamento e l’altro, ecco spuntare la proposta bipartisan che di fatto assegna al Ministro della Difesa una delega in bianco per riformare la rappresentanza militare.
 

Con un emendamento a firma RAMPONI (PDL) E DEL VECCHIO (PD),
si chiede di inserire all’art. 3 del testo il seguente comma:

“3.1 RAMPONI, DEL VECCHIO
Al comma 2, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
«d-bis) Adeguamento ed aggiornamento della normativa sulla rappresentanza militare».

 

Per essere più chiari occorre precisare che l’articolo 3 del disegno di legge in questione stabilisce che: << Al fine di realizzare un sistema nazionale di difesa efficace e sostenibile, informato alla stabilità  programmatica delle risorse finanziarie e a una maggiore flessibilità  nella rimodulazione delle spese, che assicuri i necessari livelli di operatività  e la piena integrabilità  dello strumento militare nei contesti internazionali, per l’assolvimento dei compiti istituzionali delle Forze armate, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, due o più decreti legislativi per disciplinare la revisione, in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa…>>

I senatori Ramponi e Del Vecchio ci possono spiegare che c’azzecca in questo contesto, la revisione della normativa sulla Rappresentanza militare?

Eppure ci sono molti buoni motivi – assai noti ai SENATORI - per non concedere deleghe in bianco su questo tema. Ci sono altrettanti buoni motivi per definire irresponsabile una tale proposta che taglia completamente fuori il personale dalla possibilità  di rivendicare spazi di confronto su questa materia in un momento in cui, avere uno strumento di tutela efficace, è a dir poco essenziale!
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I provvedimenti di ristrutturazione preannunciati, la riforma delle pensioni , i tagli agli organici….richiederanno un impegno a tutto campo dei soggetti istituzionali (Cocer) ma -soprattutto - un ripensamento dello strumento di Rappresentanza che ha mostrato ormai tutti i suoi limiti e la cui riforma non può passare attraverso una “manovra” governativa.

I processi di riforma che coinvolgeranno il Comparto Difesa e Sicurezza, d’altronde, saranno così incisivi che sarebbe assurdo pensare di realizzarli senza un coinvolgimento responsabile del personale.
I tempi straordinari che la crisi economica sta dettando e le riforme da attuare, richiedono metodi e strumenti all’altezza della situazione, con una serie di azioni che sappiano conciliare gli interessi generali con quelli del vissuto professionale quotidiano dei lavoratori, inclusi quelli con le stellette.

Non siamo affatto convinti i che una riforma della RM decisa dall’alto e standardizzata sul modello fin qui delineato dagli stati maggiori, possa sortire effetti positivi sul morale del personale e sull’efficienza dell’amministrazione.

I senatori Ramponi e Del vecchio, hanno sufficiente consapevolezza del rischio che si corre proponendo quell’emendamento? Oppure intendono anch’essi delegare, liberandosi di un fardello evidentemente diventato troppo pesante per un Parlamento che, in oltre trent’anni, non è riuscito a imbastire nessuna riforma della rappresentanza degna di essere presa in considerazione?

A. Manotti
Dir. Nuovo Giornale dei Militari (http://www.ilnuovogiornaledeimilitari.it/)
V. Pres. Comitato Articolo 52

 


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