CRISI: SPAGNA, CRESCE PROTESTA, VALENCIA SENZA FONDI - SENATO: ZANDA,SU COMMISSIONE DIFESA IERI COLPO MANO PDL-LEGA - FISCO: BOOM SANATORIA LITI MINORI; IN 133MILA CHIUDONO - SPENDING REVIEW: IANNARILLI,SI RISCHIANO EFFETTI DEFLAGRANTI -
domenica 22 luglio 2012
CRISI: SPAGNA, CRESCE PROTESTA, VALENCIA SENZA FONDI
MISURE GOVERNO NON CONVINCONO FINORA MERCATI E POPOLAZIONE
(ANSA) - MADRID, 20 LUG - Scontri, ancora scontri e
manifestazioni in Spagna contro l'austerita' varata dal governo
di Mariano Rajoy. Manifestazioni e scontri ma non solo: c'e' una
prima comunita' autonoma sull'orlo del fallimento, e non e' una
regione periferica, trattandosi di Valencia.
Dopo i pesanti scontri nelle stradine del centro di Madrid,
nella notte tra giovedi' e venerdi', la giornata odierna e' stata
segnata da nuove proteste pacifiche contro i tagli del Governo.
Misure "dure, ma necessarie" hanno ripetuto anche oggi piu'
ministri.
Le conseguenze, i cittadini spagnoli le vivono sulla propria
pelle. Tanto che pochi si sono sorpresi quando, ieri sera, dopo
la marcia pacifica, varie centinaia di persone hanno prolungato
la protesta fino al Congresso, nel centro di Madrid.
Sgomberata la zona senza eccessivi incidenti, sono iniziati
gli scontri: la polizia -fucile con proiettili di gomma in una
mano e scudo nell'altra- ha inseguito i manifestanti nelle
strade circostanti. Fino a spingerli nel quartiere di Lavapie's,
un "barrio" da qualche anno in aperto conflitto con le forze
dell'ordine.
Nelle stradine, "commando" di cinque o sei agenti hanno fatto
la caccia ai manifestanti fino alle 2 del mattino, arrestandone
una quindicina e travolgendo in alcuni le persone sedute ai
tavolini dei bar ancora aperti. Tanto che dalle finestre sono
volati insulti, bottiglie e addirittura vasi di fiori verso gli
agenti. Uno sfogo di rabbia dopo una manifestazione che aveva
visto scendere in piazza non solo i sindacati di sinistra, ma
anche fazioni pi conservatrici come i rappresentanti delle
stesse forze dell'ordine.
Dopo il governo centrale, tocchera' ora alle comunita' autonome
da cui dipendono settori chiave come la sanita' e la pubblica
istruzione: la richiesta di aiuto odierna della Comunitat
Valenciana sta facendo tremare colossi come la Catalogna,
l'Andalusia, o anche l'Euskadi, il paese basco.
Come scrive Las Provincias online, il principale quotidiano
locale, il vicepresidente della Comunitat, Jose' Ciscar, ha
confermato che la regione ha chiesto l'intervento del fondo di
liquidita' autonomico (FLA), istituito dal governo centrale per
soccorrere le regioni sull'orlo della bancarotta, in cambio di
un piano preciso di risanamento dei conti pubblici.
E per le 'autonomicas' frutto della Spagna decentralizzata e
democratica del dopo Franchismo, finire commissariate dal
governo centrale rappresenta quasi un insulto, o almeno il
fallimento di un modello di democrazia citato spesso come
modello di complementarita' tra poteri locali e nazionali.
A disposizione delle regioni autonome ci sono fino a 18
miliardi di euro, una somme che pero' potrebbe risultare
insufficiente solo tra poche settimane.
I tagli e l'austerita', per, continuano a non convincere
mercati, con spread e interessi sui bonos a dieci anni che
toccano in queste ore i massimi storici.
Il governo e' anche in difficolta', ovviamente, sul fronte
interno, non essendo in grado di mantenere nessuna delle sue
promesse elettorali. Prima fra tutte, quella di "creare posti di
lavoro" per risolvere il dramma della disoccupazione. Un dramma
a cui domani cerchera' di dar ancora maggior visibilita' la
"marcia dei disoccupati" che, in cammino da un mese sulla
falsariga di quella dei minatori, e' ora attesa a Madrid. (ANSA).
SENATO: ZANDA,SU COMMISSIONE DIFESA IERI COLPO MANO PDL-LEGA
SI RICOMPATTANO SEMPRE SU QUESTO ORGANISMO PARLAMENTARE
(ANSA) - ROMA, 20 LUG - ''E' sotto gli occhi di tutti il
progressivo ricompattamento della vecchia maggioranza Pdl-Lega
su ogni questione che non rientra nel programma di governo,
dalle riforme costituzionali all'assetto delle commissioni
parlamentari''. Lo ha dichiarato Luigi Zanda, vice presidente
del Gruppo del Pd al Senato, intervenendo all'Incontro Nazionale
di Areadem.
''Ieri, con un colpo di mano - spiega Zanda - Pdl e Lega Nord
hanno eletto presidente della commissione Difesa di Palazzo
Madama il senatore Carrara, di Coesione Nazionale. Non e' la
prima volta che, attorno alla delicatissima commissione Difesa
del Senato, accadono cose poco lineari''. ''Dal caso De Gregorio
all'elezione ieri di Carrara, ogni volta che si parla degli
assetti della commissione Difesa - conclude Zanda - il
ricompattamento Pdl-Lega e' una 'spiegabilissima' costante''.
(ANSA).
FISCO: BOOM SANATORIA LITI MINORI; IN 133MILA CHIUDONO
IN CASSA 170 MLN, PIU' DEL PREVISTO; ORA C'E' 'MEDIAZIONE'
(di Corrado Chiominto)
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - I contribuenti mettono una pietra
sopra le piccole liti fiscali, quelle inferiori ai 20.000 euro.
Cosi' la possibilita' di aderire alla sanatoria finalizzata a
sfollare le aule delle commissioni tributarie e' stata raccolta
in massa. Ben 133 mila domande sono piovute negli uffici del
fisco in base alla norma prevista da una manovra del 2011 e poi
prorogata con il ''milleproroghe'' di fine 2011. L'erario ha in
questo modo centrato due obiettivi: ha incassato 170 milioni di
euro, contro i 112 milioni previsti; ha ottenuto uno smaltimento
di piccole pratiche per concentrarsi sulle liti di maggior
valore e quindi piu' fruttuose: i ricorsi pendenti presso le
commissioni regionali, in pratica per l'appello della giustizia
tributaria, la riduzione si aggira attorno al 43%.
La scadenza per il pagamento, fissata originariamente al 30
novembre 2011, era stata differita con il milleproroghe al 2
aprile scorso. Il decreto aveva anche ampliato il periodo di
applicazione sulle liti che era possibile ''definire'', portando
dal primo maggio al 31 dicembre 2011 la data entro cui doveva
risultare ''pendente'' la lite per poter accedere alla
definizione agevolata. Il ''costo'' per chiudere era certamente
conveniente: 150 euro fino a 2.000 euro, il 10% da 2.000 a
20.000 euro se nel primo giudizio ha vinto il contribuente, il
30% se si e' ancora al primo grado di giudizio, il 50% se il
primo ''round'' aveva visto prevalere l'amministrazione
finanziaria.
L'estensione, e anche la convenienza, ha evidentemente
favorito gli incassi che, in base ai primi dati elaborati
dall'Agenzia delle Entrate e riportati sul sito Fiscooggi.it, ha
gia' portato nelle casse dello Stato oltre 170 milioni di euro,
una somma alla quale vanno aggiunti gli importi gia' pagati in
pendenza di giudizio.
Le adesioni alla sanatoria sono arrivate da tutte le regioni,
ma la prima in classifica e' risultata la Sicilia, con 21.884
domande presentate. Seguono la Campania (17.470 domande), il
Lazio (15.962), la Lombardia (12.553) e la Puglia (10.613).
La sanatoria era stata pensata per ridurre il contenzioso e
alleggerire la magistratura ''fiscale'' dal forte carico fiscale
dei ricorsi presentati nel passato. Un modo, inoltre, per
accelerare cosi' i processi di maggior valore, quelli sopra la
soglia dei 20.000 euro. In relazione a tutte le liti in cui e'
parte, l'Agenzia delle entrate ha calcolato che le domande di
chiusura riguardano il 23% degli atti impugnati con giudizio
pendente in Commissione tributaria provinciale (in pratica al
primo grado), il 47% in Commissione tributaria regionale (in
pratica in appello) e il 14% in Cassazione.
L'effetto - mette in risalto il braccio operativo
dell'amministrazione finanziaria - ci sara' comunque anche sul
fronte dell'accelerazione di tutte le liti pendenti, di
qualsiasi importo, diminuendo cosi' anche la
microconflittualita'. Anche perche' - come sottolinea Fiscooggi
- il risultato ''costituiva l'opportuna premessa per il debutto
della mediazione tributaria'', una procedura introdotta il 2
aprile scorso, che consente di evitare tutte quelli liti
''minori'' in cui vi e' una concreta possibilita' di definizione
stragiudiziale. (ANSA).
FISCO: BOOM SANATORIA LITI MINORI; 133MILA CHIUDONO (2)
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - La scadenza per il pagamento, fissata
originariamente al 30 novembre 2011, era stata differita con il
milleproroghe al 2 aprile scorso. Il decreto aveva anche
ampliato il periodo di applicazione sulle liti che era possibile
''definire'', portando dal primo maggio al 31 dicembre 2011 la
data entro cui doveva risultare "pendente" la lite per poter
accedere alla definizione agevolata.
L'estensione ha favorito gli incassi e, in base ai primi dati
elaborati dall'Agenzia delle Entrate - ha gia' portato nelle
casse dell'Erario oltre 170 milioni di euro, superando
abbondantemente le previsioni di incasso, stimate
originariamente in 112 milioni di euro. A tale somma vanno
aggiunti gli importi gia' pagati in pendenza di giudizio.
Una prima classifica regionale, riportata da Fiscooggi, vede
la Sicilia al primo posto per numero di domande presentate
(21.884), seguita dalla Campania (17.470), dal Lazio (15.962),
dalla Lombardia (12.553) e dalla Puglia (10.613).
La sanatoria era stata pensata per ridurre il contenzioso e
alleggerire la magistratura ''fiscale'' dal forte carico fiscale
dei ricorsi presentati nel passato. Un modo, inoltre, per
accelerare cosi' i processi di maggior valore, quelli sopra la
soglia dei 20.000 euro.
L'effetto - mette in risalto il braccio operativo
dell'amministrazione finanziaria - ci sara' comunque anche sul
fronte dell'accelerazione delle liti pendenti, di qualsiasi
importo, diminuendo cosi' anche la microconflittualita'. In
relazione a tutte le liti in cui e' parte, l'Agenzia delle
entrate ha calcolato che le domande di chiusura riguardano il
23% degli atti impugnati con giudizio pendente in Commissione
tributaria provinciale (in pratica al primo grado), il 47% in
Commissione tributaria regionale (in pratica in appello) e il
14% in Cassazione.
Il risultato, inoltre, ''costituiva l'opportuna premessa per
il debutto della mediazione tributaria'', una procedura
introdotta il 2 aprile scorso, che consente di evitare tutte
quelli liti "minori" in cui vi e' una concreta possibilita' di
definizione stragiudiziale.(ANSA).
SPENDING REVIEW: IANNARILLI,SI RISCHIANO EFFETTI DEFLAGRANTI
PRESIDENTE PROVINCIA FROSINONE SU RIASSETTO ENTI
(ANSA) FROSINONE, 21 LUG - ''Lo avevamo ipotizzato qualche
mese fa ma, forse, non a tutti e' chiaro il significato della
riduzione del numero delle Province, fatta alla maniera della
''spending review''. Le ricadute dei provvedimenti varati dal
Consiglio dei Ministri sono tante e quasi tutte dagli effetti
imprevedibili, perche' nessuno puo' sapere quanti disastri
possono causare''. Lo afferma il presidente della Provincia di
Frosinine,Antonello Iannarilli, parlando del futuro delle
Province. '' Concentriamoci su due questioni. Il taglio delle
Province corrisponde anche a quello di altrettante Prefetture?
Si era parlato, nel recente passato, del 20% delle Prefetture in
meno, ora di oltre il 50%. Se anche fosse solo il 20% - aggiunge
Iannarilli, che e' anche deputato del Pdl - siamo sicuri che
tutti si rendano conto di cosa significhi? Io purtroppo penso di
no: credo che le conseguenze della conformazione di uno Stato
sempre piu' lontano dai cittadini e dai territori siano
deflagranti. Se a questo dato aggiungiamo, infatti, che per
effetto della ''spending review'' assistiamo, oltre che al
taglio di Province e Prefetture, anche a quello alla sicurezza
(perche' saranno tagliate anche le Questure, ci saranno meno
Comandi dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia
di Stato), forse cominciamo a renderci conto della grandezza del
problema''. Secondo Iannarilli '' sul versante sicurezza,
inoltre, se non e' ancora ben chiaro quali e quanti presidi
resteranno a causa del venir meno delle Province, possiamo dare
per certo invece un altro dato molto allarmante. Il decreto
prevede, infatti, una possibilita' di copertura del turn-over
degli operatori di polizia del solo 20% nel triennio 2012-2014 e
del 50% per il 2015, cioe' una perdita di oltre cinquemila
operatori per la sola Polizia di Stato, cioe' per
un'amministrazione che e' gia' sotto di dodicimila unita' in
organico''. (ANSA).