CARABINIERE UCCISO: GRNET.IT,COCER AVVISO'RISCHIO CC DA SOLO SERVIZIO CC QUARTIERE DOVEVA ESSERE SVOLTO DA ALMENO 2 MILITARI - MONTI DAI SOLDATI IN AFGHANISTAN, SIETE ORGOGLIO ITALIA - SICUREZZA: ITALIA A INTERPOL,AGGREDIRE OVUNQUE BENI MAFIE

lunedì 05 novembre 2012

CARABINIERE UCCISO: GRNET.IT,COCER AVVISO'RISCHIO CC DA SOLO
SERVIZIO CC QUARTIERE DOVEVA ESSERE SVOLTO DA ALMENO 2 MILITARI
(ANSA) - ROMA, 4 NOV - Il servizio di carabiniere di
quartiere deve essere assicurato da almeno due militari, per
garantire la massima tutela. Dopo la morte dell'appuntato
Giovanni Sali ieri a Lodi, la circostanza viene ricordata dal
sito grnet.it.
Che i carabinieri di quartiere svolgessero il proprio compito
in due lo chiedeva fin dal 2009 una delibera del Consiglio di
base di rappresentanza del Veneto. Il sollecito venne poi fatto
proprio dal Cocer dell'Arma che lo rivolse al Comando generale.
Il motivo di tanta preoccupazione, prosegue Grnet.it, viene
spiegato nella delibera dei Rappresentanti dei militari: ''La
Polizia di Stato ha ritenuto doveroso fin dall'inizio garantire
la sicurezza dei propri agenti disponendo che il servizio
venisse svolto da due persone'' proprio in considerazione del
''continuo aumento dei reati predatori'' e dei ''gravissimi
episodi di violenza e/o di aggressivita' anche contro le forze
dell'ordine riprese con sempre maggiore frequenza anche dagli
organi di informazione e dalla stampa nazionale''.
Anche Franco Maccari, segretario generale del sindacato di
polizia Coisp, accusa: ''probabilmente ora - rileva - gli
scienziati di turno cominceranno a dibattere di quanto sia
assurdo che i militari svolgano servizio singolarmente, e non
quantomeno in due, o forse no, considerato quanto in Italia si
da' per scontato che gli uomini e le donne che indossano la
divisa siano 'schiavi' invece che 'Servitori', siano
'sacrificabili' invece che 'pronti al sacrificio'''. (ANSA).


MONTI DAI SOLDATI IN AFGHANISTAN, SIETE ORGOGLIO ITALIA
NAPOLITANO, MISSIONI CRUCIALI, PIU' MEZZI. OGNI SFORZO PER MARO'
(di Marina Perna)
(ANSA) - ROMA, 4 NOV - Mario Monti 'sbarca' a sorpresa in
Afghanistan e va a trovare i miliari del contingente italiano
nel giorno della Festa delle Forze Armate mentre il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano all'altare della Patria
festeggia il 4 novembre sottolineando, tra l'altro, che le
missioni internazionali sono ''cruciali''.
Il Professore arriva a Herat in una tappa - tenuta fino
all'ultimo segreta - del suo viaggio verso l'Asia portando il
suo messaggio. Anzi, i suoi messaggi: il primo ai soldati
italiani ''che fanno un gran lavoro'' per portare la pace e sono
''un grande esempio e l'orgoglio dell'Italia''. Il secondo
all'Afghanistan di Hamid Karzai, per rassicurare che il 2014,
quando e' previsto il ritiro delle truppe, sara' un anno ''di
svolta e non di rottura''.
E mentre da Roma a Herat rimbalza un unico coro per la
liberazione dei due maro' in India, Monti in Afghanistan spiega
che il ritiro dei soldati non significhera' ''lasciare il paese
da solo'' ma cambiare passo con una ''presenza meno basata sul
contributo militare e piu' sul sostegno economico'' in vista di
un paese ''piu' solido''.
Dopo la tappa a Herat, dove il premier parla ai militari
''che meritano un'Italia migliore'', di cui andare fieri,
promettendo il suo impegno perche' cio' accada, il premier si
sposta a Kabul per un incontro con Karzai. Per un bilaterale in
cui affronta anche le prossime elezioni del 2014, auspicando
portino ad una linea di continuita' con la leadership
dell'attuale presidenza afghana.
Il premier riparte per proseguire il suo viaggio verso l'Asia
che da stasera lo vedra' in Laos per un incontro dell'Asean,
mentre da Roma il capo dello Stato insiste sull'importanza delle
missioni di pace: plaude ai 6mila militari in missione nei
teatri di crisi senza dimenticare di ribadire l'impegno
dell'Italia per i maro' in India, ai quale invia un pensiero
''con particolare affetto''. Cosi' come fatto anche da Monti,
che da Herat ha parlato di una ''dura esperienza'' vissuta da
''troppi mesi'' lontano dall'Italia. ''Continueremo a fare ogni
sforzo per riportali a casa'', dice usando le stesse parole del
Capo dello Stato, mentre il ministro degli Esteri Giulio Terzi
gli fa eco in un tweet ricordando che sono ''ingiustamente
detenuti''. E la ''vicinanza'' ai due maro' arriva anche dal
presidente del Senato, Renato Schifani.
Napolitano mette anche l'accento sulle ''sfide impegnative''
che ha di fronte la comunita' internazionale in tempi di crisi,
sottolineando come sia necessario ''potenziare le nostre forze
armate per renderle efficaci rispetto ai nuovi compiti.
Dotandole delle capacita' umane e tecniche e dei mezzi'' per
operare, aggiunge esprimendo apprezzamento per la riforma della
Difesa messa a punto dal Governo e degli sforzi dei ministri
della Difesa, Giampaolo di Paola e degli Esteri Terzi sul piano
internazionale.
Oggi ''onoriamo uomini e donne in divisa portatori di pace
nel mondo'', spiega il capo della diplomazia italiana, mentre il
collega della Difesa ricorda che ''siamo in Afghanistan'' per
dare a quel popolo ''la liberta' di scegliere il proprio
futuro''. Un popolo cui Monti ha ribadito oggi il sostegno.
Che non finira' certo con il previsto ritiro delle truppe: ''E'
importante che il rapporto tra l'Afghanistan e la comunita'
internazionale si modifichi ma non si arresti'', trasformandosi
in una forma di collaborazione ''in grado di portare la pace non
solo nel paese ma nell'intera regione''. Con Karzai - ha detto
il Professore - ''abbiamo parlato'' infatti anche ''di molti
aspetti regionali'': un colloquio ''molto cordiale in un clima
che testimonia i rapporti tra i nostri due paesi", anche alla
luce dell'accordo di partnership firmato a Roma, in occasione
della visita del presidente afghano nello scorso gennaio.
"Questo e' il terzo incontro con il presidente afghano in meno
di un anno: ci siamo visti a Roma a gennaio, poi a Chicago" in
occasione del G8 e oggi a Kabul, tiene a precisare Monti prima
di riprendere il suo viaggio verso il Laos, mentre in Italia le
sue parole sul previsto ritiro nel 2014 animano il dibattito.
Con Nicky Vendola che chiede il ritorno dei soldati italiani
''prima della scadenza naturale della missione'' e Ignazio La
Russa che replica: ''E' deprimente sentir parlare proprio oggi
il leader Sel di ritiro unilaterale''.(ANSA).

SICUREZZA: ITALIA A INTERPOL,AGGREDIRE OVUNQUE BENI MAFIE
VICECAPO PS CIRILLO,RISOLUZIONE PER ABBATTERE BARRIERE TRA PAESI
(ANSA) - ROMA, 4 NOV - Le mafie si battono aggredendone i
beni e patrimoni illeciti ovunque si trovino. Per far questo
occorre pero' armonizzare le legislazioni dei diversi Paesi,
evitando che ci siano 'porti franchi' dove i boss possono
esportare in sicurezza le proprie ricchezze. E' l'obiettivo di
una risoluzione che l'Italia presentera' all'81/a Assemblea
annuale dell'Interpol, che iniziera' domani a Roma.
''Dobbiamo abbattere le barriere tra gli Stati - spiega
all'ANSA il vicecapo della Polizia, Francesco Cirillo - per
contrastare efficacemente la criminalita' organizzata. E visto
che tutti ci riconoscono una legislazione all'avanguardia in
questo campo, proponiamo che le nostre buone prassi vengano
acquisite dai Paesi Interpol, naturalmente nel rispetto della
sovranita' nazionale''. In Italia e' stato messo in campo un
consistente pacchetto legislativo - ispirato da Giovanni Falcone
- finalizzato a sottrarre alle mafie i beni illegalmente
accumulati, case, terreni, auto, contocorrenti. Si registra
cosi' da qualche tempo, nell'era della globalizzazione,
sottolinea Cirillo, una fuga di patrimoni mafiosi all'estero, in
Paesi che non hanno norme efficaci in materia rendendo cosi'
complicato recuperarli, ''anche se noi continuiamo ad
inseguirli''. In alcune nazioni, osserva il prefetto, ''il
problema e' avvertito meno che in altre, mentre sarebbe
auspicabile un'uniformita' delle norme cosi' da evitare che si
creino pericoli rifugi e paradisi criminali''. In particolare,
si impone la velocizzazione dello scambio informativo, anche di
carattere finanziario, tra le forze di polizia di tutto il mondo
ed il potenziamento degli uffici nazionali specializzati che
coadiuvano le agenzie investigative e le autorita' giudiziarie,
fornendo loro di dati necessari per fare analisi ed indagini
patrimoniali.
L'approvazione della risoluzione italiana, naturalmente, non
si tradurra' in un immediato cambiamento delle norme dei 190
Paesi aderenti ad Interpol, ma, sottolinea il vicecapo della
polizia, ''sara' uno stimolo a migliorare le procedure operative
nazionali ed a condurre piu' efficacemente una guerra che ha
lasciato sul terreno tanti morti''.
L'Italia portera' inoltre sul tavolo dell'Assemblea una
seconda risoluzione, che riguarda il contrasto della
criminalita' informatica. ''Anche su questo tema - rileva
Cirillo - ci sono sensibilita' diverse tra i vari Paesi e
legislazioni differenti. Non tutti sono ancora consapevoli della
gravita' della minaccia cibernetica e dunque puntiamo con la
nostra proposta ad alzare la sensibilita' sul problema''. La
criminalita' informatica e' ormai caratterizzata per essere
sempre piu' il prodotto di vere e proprie associazioni
organizzate su scala internazionale. Ed il mezzo informatico
viene utilizzato da tempo da gruppi terroristici e da
organizzazioni dedite a vari traffici per comunicare, riciclare
proventi illeciti, condurre azioni eversive verso infrastrutture
critiche. La proposta italiana punta alla creazione di una rete
di punti di contatto all'interno di Interpol per combattere i
crimini informatici, favorendo cosi' la necessaria cooperazione
di polizia tra le diverse nazioni. (ANSA).

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