BLITZ GDF IN 'COMPRO ORO', SEQUESTRI PER 163 MLN EURO - L.STABILITA': TENSIONI MAGGIORANZA, DOMANI PARLA GRILLI
venerdì 09 novembre 2012
BLITZ GDF IN 'COMPRO ORO', SEQUESTRI PER 163 MLN EURO
118 INDAGATI, DA VILLA 'FORT KNOX' IL TRAFFICO CON LA SVIZZERA
(ANSA) - AREZZO, 8 NOV - Usciva dall'Italia sotto forma di
monili di famiglia raccolti dai compro-oro in questi tempi di
crisi e, una volta fuso e trasformato in lingotti in Svizzera,
rientrava da dove era partito. Tutto rigorosamente ''al nero'',
con un giro di centinaia di milioni di euro. Il cervello
dell'operazione era ad Arezzo, una delle capitali del prezioso
metallo giallo, dove c'era anche il 'Fort Knox' dei trafficanti:
una villa a Monte San Savino, che l'organizzazione utilizzava
come base operativa, protetta e vigilata.
L'inchiesta della procura di Arezzo ha portato ad indagare
ben 118 persone in 11 regioni, a 250 perquisizioni e al
sequestro di beni per 163 milioni di euro e di 500 conti bancari
nel blitz condotto dalla Guardia di Finanza. Gli accertamenti
hanno riguardato non solo i 'compro-oro', ma anche aziende orafe
ed oreficerie. Gli indagati che facevano parte
dell'organizzazione sono accusati, a vario titolo, di
associazione per delinquere, riciclaggio, ricettazione, frode
fiscale ed esercizio abusivo del commercio di oro.
Solo nel corso dell'ultimo anno sarebbero riusciti a
''muovere'' 4.500 kg d'oro e 11 mila d'argento: l'oro veniva
avviato per la fusione in Svizzera per poi rientrare, mentre
piu' breve era il giro dell'argento, raccolto, fuso e rimesso in
circolazione in barre realizzate in Italia. I centri operativi,
oltre ad Arezzo, erano in altri due distretti orafi, quelli di
Marcianise e Valenza Po. Alla base di tutto c'era la fitta rete
di negozi di ''compro-oro'', dove i metalli preziosi venivano
raccolti da agenti intermediari. Il traffico avveniva ovviamente
in nero, al di fuori dei circuiti ufficiali, con il semplice
scambio oro a fronte di denaro contante in banconote di grosso
taglio. La logistica era affidata a corrieri insospettabili che
usavano vetture appositamente modificate con doppifondi.
Nell'organizzazione, secondo quanto emerso dall'inchiesta
coordinata dal Procuratore della Repubblica di Arezzo Carlo
Maria Scipio e dal sostituto Marco Dioni, sarebbe stato poi
centrale il ruolo di alcuni orafi aretini anche per i loro
rapporti con la Svizzera, paese nel quale esistono centri
specializzati per realizzare lingotti per oro da investimento,
cioe' con timbro ufficiale, tali da essere acquistati anche da
banche e Stati.
Il ''Fort Knox'', cioe' la villa cosi' ribattezzata dagli
inquirenti dove operavano i cervelli del trust, serviva anche ad
ospitare gli incontri tra i corrieri dell'oro e gli svizzeri
pronti a consegnare i lingotti. E' un casolare di campagna che
sarebbe di proprieta' di alcuni imprenditori locali, acquistato
con lo schermo di una societa' maltese. Secondo la Guardia di
finanza proprio nel ''Fort Konx'' aretino sarebbe avvenuto
l'ultimo incontro, quello del 10 ottobre scorso, quando i
finanzieri di Arezzo sorpresero un orafo aretino e due corrieri
comaschi intenti a scambiarsi oro e denaro: un episodio che
avrebbe dato una decisiva svolta alle indagini. (ANSA).
L.STABILITA': TENSIONI MAGGIORANZA, DOMANI PARLA GRILLI
CONTRASTO PDL-PD SU TAGLI FISCALI.VERTICE MINISTRO RELATORI
(di Giovanni Innamorati)
(ANSA) - ROMA, 8 NOV - Le tensioni latenti nella maggioranza
sulla parte fiscale della legge di stabilita' esplodono nella
decisiva riunione dei relatori con il governo, durante la quale
dovevano essere decise le modifiche al testo. Uno dei relatori,
Renato Brunetta, ha minacciato le dimissioni anche se poi tutto
e' rientrato. Rimane il motivo del contrasto, cioe' i
beneficiari dei tagli fiscali per i prossimi tre anni. Domani
mattina i relatori incontreranno il ministro dell'economia
Vittorio Grilli, il quale nel pomeriggio interverra' ai lavori
della commissione Bilancio in attesa degli emendamenti dei
relatori che potrebbero arrivare venerdi' sera o sabato mattina.
Prima della seduta pomeridiana della commissione Bilancio i
tre relatori alla legge di stabilita' e al Bilancio, Renato
Brunetta (Pdl), Pier Paolo Baretta (Pd) e Amedeo Ciccanti (Udc)
si sono riuniti per riscrivere la parte fiscale della legge come
concordato con Grilli la scorsa settimana. I tre sono d'accordo
nell'eliminare completamente il capitolo Irpef, ma non su come
utilizzare i fondi che se ne ricavano: 1 miliardo nel 2013, 3
miliardi nel 2014 e altri 2,5 nel 2015. L'Udc vuole qualcosa per
la famiglia, il Pd per il lavoro e il Pdl per le imprese.
Il miliardo per il 2013 si e' d'accordo a destinarlo a
lavoro/famiglia anche se il Pd punta alle detrazioni mentre
l'Udc agli assegni familiari: comunque il miliardo si trascina
sul 2014 facendo scendere a 2 miliardi i fondi da usare per i
tagli fiscali. La querelle e' nata perche' Brunetta in due
intervista, una alla Radio e in televisione, ha detto che verra'
utilizzato nel 2014 un miliardo e mezzo per il taglio Irap, cosa
non ancora concordata e su cui il Pd non e' d'accordo, perche'
rimarrebbe solo mezzo miliardo per il lavoro/famiglia.
A Brunetta e' stato rimproverato di aver dato per fatto in Tv
una intesa che non c'era affatto. Di qui il contrasto che ha
sfiorato la rottura quando Brunetta ha minacciato di convocare
una conferenza stampa per annunciare le dimissioni da relatore.
Rientrata la rottura i tre hanno accantonato il capitolo fisco
affrontando altri punti. Tra i nodi irrisolti i tagli ai
patronati, gli incentivi ai magistrati per smaltire il
pregresso, i tagli alla scuola e gli esodati.
''Normale dialettica'' ha poi commentato Baretta, mentre
Brunetta ha usato l'aggettivo ''intensa''. Il contrasto, ha
spiegato, ''non riguarda l'architettura della manovra, ma le
quantita' relative, cioe' i pesi tra le varie voci'' di
riduzioni fiscali a lavoro, impresa e famiglia, anche perche'
''nel 2013 le risorse sono limitate e le finalita' possono
essere poche''. Domani mattina alle 10 un vertice con Grilli
dovrebbe aiutare a risolvere i problemi.
Il ministro interverra' poi alla seduta pomeridiana quando
verranno votati gli articoli sui tagli e le risorse dei
ministeri e sui quali le commissioni competenti hanno presentato
degli emendamenti al testo. Tra i nodi piu' delicati i tagli
alla scuola per compensare il mancato aumento a 24 ore
dell'orario degli insegnati; occorre trovare altre misure che
realizzino i risparmi indicati dalla spending review, altrimenti
scatteranno i tagli lineari su tutte le voci della scuola.
(ANSA).