DIFESA:COMMISSIONE SENATO, OK RISOLUZIONE PENSIONI MILITARI. SVILUPPO E CARTELLE FISCO, CAOS E SLITTAMENTI IN SENATO. FISCO: BEFERA, MI PIACEREBBE ELIMINARE IL CUD.
venerdì 30 novembre 2012
DIFESA:COMMISSIONE SENATO, OK RISOLUZIONE PENSIONI MILITARI
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - La Commissione Difesa del Senato,
presieduta dal Senatore Valerio Carrara, ha approvato una
risoluzione sul sistema pensionistico militare che impegna il
governo, tra l'altro, ''a non istituire eccessive penalizzazioni
per i lavoratori che maturino 42 anni di servizio effettivo
entro il 31 dicembre 2017, in modo da evitare disparita' di
trattamento rispetto al restante personale pubblico''.
Poi si stabilisce la possibilita' di ''prevedere, fino al
2018, la possibilita' di essere collocati in pensione a 55 anni
di eta', anziche' a 58, onde evitare repentini innalzamenti
dell'eta' minima per andare in pensione''.
Sempre nella risoluzione si prevede di promuovere ''la celere
attivazione della previdenza complementare per il Comparto;
l'istituzione di un tavolo di concertazione per definire un
progetto di revisione degli ordinamenti del personale delle
Forze armate e di polizia coerente e armonico con le innovazioni
apportate in materia pensionistica''.(ANSA).
SVILUPPO E CARTELLE FISCO, CAOS E SLITTAMENTI IN SENATO
IN GIRO TRA AULA E COMMISSIONI 6 DL E 5 DDL, RAFFICA SLITTAMENTI
(di Francesco Carbone)
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - E' caos in Senato: l'ok al decreto
sviluppo in commissione industria slitta a lunedi', il Ddl sulle
cartelle pazze rischia di 'morire' in commissione Finanze, la
delega fiscale e' decisamente a rischio, i costi della politica
si 'incagliano' in aula in attesa di chiarimenti. Ma una volta
arrivati i chiarimenti del Governo l'aula decide di rinviare a
martedi' il voto di fiducia a causa dello sciopero dei trasporti
incombente sui rientri dei senatori. La commissione Bilancio di
Palazzo Madama e' 'assediata' con richieste continue di pareri.
E se non bastasse l'ingarbugliarsi dei provvedimenti che gia'
affollano il Senato altri tre 'pacchetti' potrebbero arrivare a
breve: un decreto sull'Ilva, il tradizionale 'milleproroghe' di
fine anno e il nuovo 'anti-infrazioni'. Provvedimenti che
attendono ancora il via libera del Cdm e che arriverebbero
all'esame poco dopo Natale. Ma c'e' piu' di una scappatoia: i
'pacchetti' potrebbero confluire in testo unico (almeno il
milleproroghe e l'anti-infrazioni) oppure essere inseriti in
corsa nella Legge di Stabilita' che, date anche le modifiche
annunciate per il Senato, diventerebbe decisamente 'pesante'.
Il Senato sembra intanto prossimo ad una crisi di nervi. Con
provvedimenti 'appesi' e Ddl 'morti' in corsa (come il Ddl sulle
cartelle pazze per il quale la commissione Finanze non andra' in
deliberante tornando all'aula ma senza i tempi tecnici per
l'approvazione). Senatori, funzionari, giornalisti e anche
commessi si dibattono cosi' tra provvedimenti da convertire, mal
di pancia politici, trattative dell'ultima ora, pareri che non
arrivano, decreti che si fagocitano l'un l'altro, improvvisi e
difficilmente gestibili affollamenti di 'affamati' alla buvette
e voti di fiducia. Attivita' che intasano non poco la Camera
Alta agli sgoccioli, ormai ben visibili, della legislatura. E ci
si mette pure Montecitorio: e' ormai guerra tra Camera e Senato
sulla legge di attuazione della riforma che ha introdotto in
Costituzione il pareggio di Bilancio. I due rami del parlamento,
dopo una riunione tra i capigruppo, hanno infatti avviato
entrambe l'esame del ddl attuativo.
Allo stato, esclusi i tre possibili nuovi arrivi e il Ddl sul
pareggio, si contano ben 11 provvedimenti tra decreti e Ddl.
Alcuni dei quali veri e propri scogli nella trattativa politica
e negli equilibri tra i gruppi (si legga riforma elettorale o
delega fiscale). Ci sono poi i decreti, urgenti, in scadenza.
Alcuni dei quali aspettano l'ok di una commissione per andare
all'esame di un'altra ed essere 'compressi' in un nuovo testo.
Come nel caso del decreto sul Ponte sullo Stretto che e' in
attesa dell'ok della Lavori Pubblici, a sua volta in attesa del
parere della commissione Bilancio che nel frattempo esprime
pareri su tutti gli altri provvedimenti. Poi il Ponte Stretto
viene inviato all'Industria che lo 'infila' dentro il decreto
Sviluppo che a sua volta slitta (alla prossima settimana) per
mancanza dei pareri della Bilancio.
Ma c'e' una 'tagliola' in vista (anche se non vale per i
decreti e le misure non finanziarie): l'apertura della sessione
di bilancio ancora non ufficializzata. Incapperebbe (ma si sta
trattando su questo) l'esame della delega fiscale che potrebbe
pero' sopravvivere (se ci fossero le condizioni 'politiche') ed
avere il via libera dopo la Stabilita'. Il week end si
preannuncia quindi di lavoro per convertire tutto in tempo prima
dell'avvio dell'esame del bilancio.
Tra commissioni e aula i provvedimenti sono 11: decreto Tfr
statali (commissione Affari costituzionali); decreto Sviluppo
(commissione Industria); Costi politica (prima alla Bilancio e
Affari Costituzionali ora in aula con fiducia) che include 1
decreto sul terremoto; Province (Affari costituzionali); Stretto
di Messina (ora alla Lavori pubblici, verso la commissione
Industria). Poi legge elettorale, stabilita', delega fiscale, e
comunitarie (2011 e 2012).
Insomma sembra non se ne esca: tanto e' vero che uno dei
pochi provvedimenti andati in aula nel frattempo, con poca
fortuna, e' quello per l'istituzione di una commissione
Costituente. Provvedimento incappato nei giorni scorsi nelle
polemiche sulla 'casta' perche' si ipotizzava che la commissione
potesse 'recuperare' molti parlamentari non eletti alle prossime
elezioni. Un Ddl costituzionale che comportava quindi 4 letture
a distanza di 3 mesi. Matematicamente impossibile. Non a caso i
due relatori del Ddl si sono dimessi e il provvedimento e' stato
rinviato alla commissione dove ne rimarra' al massimo una
traccia per la futura legislatura.(ANSA).
FISCO: BEFERA, MI PIACEREBBE ELIMINARE IL CUD
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - ''Sto' cercando di togliere il Cud''.
Lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio
Befera, alla presentazione di un libro sulle tasse, spiegando
che e' un documento che ''il sostituto d'imposta da' al
contribuente, il quale lo consegna a commercialisti o Caf, che
poi lo trasmettono a noi. Ma perche' non arriva direttamente a
noi?''. Befera ha spiegato che per questo pero' servirebbe un
intervento normativo.