LA COMMISSIONE DIFESA DEL SENATO ESPRIME IL PARERE (NON VINCOLANTE) AL GOVERNO PER MODIFICARE IL REGOLAMENTO PREVIDENZIALE DEL COMPARTO SICUREZZA E DIFESA
LA COMMISSIONE DIFESA DEL SENATO ESPRIME IL PARERE (NON VINCOLANTE) AL GOVERNO PER MODIFICARE IL REGOLAMENTO PREVIDENZIALE DEL COMPARTO SICUREZZA E DIFESA
Legislatura 16ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 347 del 29/11/2012
DIFESA (4ª)
GIOVEDÃ Å’ 29 NOVEMBRE 2012
347ª Seduta
Presidenza del Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Milone.
La seduta inizia alle ore 8,50.
AFFARE ASSEGNATO
Sistema pensionistico militare(n. 949)
(Esame, ai sensi dell'articolo 50, comma 2 del Regolamento. Approvazione di una risoluzione: Doc. XXIV, n. 50)
Introduce l'esame, in qualità  di relatore, il presidente CARRARA (CN:GS-SI-PID-IB-FI), osservando innanzitutto che il decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetto decreto "salva Italia"), prevede, al comma 18 dell'articolo 24, l'emanazione di un regolamento che interessa anche gli appartenenti al Comparto difesa e sicurezza e dei Vigili del fuoco e che è volto ad assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento, armonizzandoli con quelli generali introdotti dalla manovra in questione. Ciò tenendo conto delle obiettive peculiarità  ed esigenze dei settori di attività  , nonchà © dei rispettivi ordinamenti.
Per quanto attiene al sistema pensionistico militare, la materia appare particolarmente complessa e delicata, soprattutto in relazione al principio della "specificità  " della condizione militare di cui all'articolo 19 della legge n. 183 del 2010. La specificità  del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco è infatti espressamente riconosciuta ai fini della tutela economica, pensionistica e previdenziale.
Infine, è necessario tenere conto anche di quanto deliberato dal Senato nella seduta antimeridiana dell'Assemblea dello scorso 23 maggio. Al termine dell'esame di una serie di mozioni sulla disciplina pensionistica del personale dei comparti sicurezza, fu infatti approvato un ordine del giorno bipartisan che impegnava il Governo a prevedere, nell'ambito del regolamento di armonizzazione, norme di tutela delle specificità  del personale del Comparto sicurezza e difesa e del Comparto Vigili del fuoco esclusivamente con riguardo al solo allungamento dell'età  per il conseguimento della pensione di vecchiaia e di anzianità  in relazione ai diritti quesiti e al previgente ordinamento, procedere prima dell'adozione del regolamento di cui al punto 1, ad un incontro con i sindacati più rappresentativi e con il COCER, avviare forme pensionistiche complementari ed avviare altresì, dopo l'emanazione del regolamento in questione e con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate, un tavolo di concertazione al fine di definire un complessivo progetto di riordino dei ruoli e delle carriere del personale.
Prosegue rilevando che il predetto regolamento sarebbe stato già  esaminato, in via preliminare, dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 ottobre. Il successivo 7 novembre, inoltre, il Ministro del Lavoro riferì al riguardo innanzi alle Commissioni riunite I, IV e XI della Camera dei deputati, dando conto delle previsioni per il personale del Comparto difesa e sicurezza. Nel corso della predetta audizione, lo stesso Ministro del Lavoro avrebbe inoltre precisato che, nella predisposizione dello schema di decreto, si sarebbe deciso di eliminare due interventi penalizzanti per il personale del Comparto in materia di riduzione degli incrementi figurativi dell’anzianità  di servizio e di ausiliaria.
Stante quanto precede e considerata la particolare complessità  della materia, il relatore ribadisce la necessità  di operare una verifica di merito, sempre alla luce degli impegni a suo tempo formulati dal Senato. Ciò al fine di poter fornire -se del caso- ulteriori criteri di indirizzo, per il tramite di una risoluzione e prima della stesura definitiva dello schema di decreto in questione.
In particolare, si potrebbe valutare l'opportunità  di impegnare il Governo a confermare l’attuale limite di età  per la pensione di vecchiaia per i generali di corpo d’armata e di divisione e qualifiche corrispondenti a 65 anni, anzichà © elevarlo a 66 anni e 7 mesi, in attesa di un complessivo riordino dei ruoli e delle carriere;non istituire eccessive penalizzazioni, prevedendo, in subordine, una soglia di età  per l’applicazione delle riduzioni percentuali proporzionalmente più bassa in rapporto ai nuovi limiti di età  per l’accesso alla pensione di vecchiaia, prevedere espressamente -in linea con la disposizione contenuta nell’articolo 6, comma 2-quater del decreto-legge n. 216 del 2011- la non applicazione di eventuali penalizzazioni ai lavoratori che maturino 42 anni di servizio effettivo entro il 31 dicembre 2017, in modo da evitare disparità  di trattamento rispetto al restante personale pubblico, prevedere, fino al 2018, la possibilità  di essere collocati in pensione a 55 anni di età  anzichà © a 58 anni onde evitare repentini innalzamenti dell’età  minima per andare in pensione, promuovere la celere attivazione della previdenza complementare per il Comparto e promuovere l’istituzione, successivamente all’emanazione del regolamento in questione, di un tavolo di concertazione al fine di definire un progetto di revisione degli ordinamenti del personale delle Forze armate e di polizia coerente e armonico con le innovazioni apportate in materia pensionistica.
Si apre la discussione generale.
Il senatore RAMPONI (PdL) sottolinea l'importanza dell'iniziativa sottesa all'affare assegnato in titolo, che testimonia la particolare attenzione prestata dalla Commissione alla tematica ancorchà ©, allo stato attuale delle cose, l'unico elemento conoscitivo a disposizione sia costituito dall'audizione del ministro del Lavoro tenutasi presso l'altro ramo del Parlamento.
Inoltre, la sollecita approvazione di una risoluzione potrà  fornire al Governo importanti ed ulteriori elementi per la predisposizione definitiva dello schema di decreto. Sotto questo aspetto, tuttavia, l'eventuale deliberazione di un ciclo di audizioni dovrebbe aver luogo in tempi particolarmente ristretti.
Conclude ponendosi problematicamente sulla conferma dell’attuale limite di età  per la pensione di vecchiaia per i generali di corpo d’armata, ritenendo, per contro, pienamente condivisibili i restanti indirizzi formulati dal Presidente.
Anche ad avviso del senatore DEL VECCHIO (PD) l'approvazione di una risoluzione su una tematica così delicata e sentita dal personale rappresenterebbe un'importante testimonianza della vicinanza della Commissione alle esigenze del Comparto difesa e sicurezza.
L'oratore osserva inoltre che ulteriori elementi conoscitivi potrebbero essere eventualmente forniti dall'audizione del responsabile per il personale militare (PERSOMIL), concordando sulla necessità  di svolgere eventuali audizioni in tempi contenuti.
Il senatore BODEGA (Misto-SGCMT) si pronuncia, del pari, in senso favorevole sull'iniziativa intrapresa dalla Commissione, sottolineando il positivo impulso dato dalla Presidenza e la necessità  di prestare la massima attenzione alle aspettative del personale del Comparto.
Il senatore TORRI (LNP), nel ribadire anch'egli la necessità  di pervenire quanto prima all'approvazione di una risoluzione, concorda con i rilievi di problematicità  formulati dal senatore Ramponi sulla conferma dell’attuale limite di età  per la pensione di vecchiaia per i generali di corpo d’armata.
Conclude auspicando che la revisione dell'intero strumento possa avvenire su basi politicamente condivise, senza strumentalizzazioni di parte e soprattutto avendo riguardo alla serenità  ed alle aspettative del personale.
Dichiarata chiusa la discussione generale, il presidente CARRARA (CN:GS-SI-PID-IB-FI), in qualità  di relatore, replica agli intervenuti proponendo uno schema di risoluzione (pubblicato in allegato), che recepisce quanto emerso nel corso del dibattito.
Constatato, quindi, che nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, pone quindi in votazione, previa verifica del numero legale, il predetto schema di risoluzione, che risulta approvato.
La seduta termina alle ore 9,15.
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
SULL’AFFARE ASSEGNATO N. 949
(DOC. XXIV, N. 50)
La Commissione, a conclusione dell’esame, ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare assegnato relativo al sistema pensionistico militare,
premesso che:
l’articolo 24, comma 18, del decreto-legge n. 201/2011 (cosiddetto "decreto salva Italia") prevede l’emanazione -entro il 31 ottobre 2012- di un regolamento (d.P.R.), su proposta del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, tra l’altro, per gli appartenenti al Comparto "Sicurezza-Difesa" e dei Vigili del fuoco, "allo scopo di assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento" armonizzandoli con quelli generali introdotti dalla manovra economica in questione per le altre categorie di personale, tenendo conto delle obiettive peculiarità  ed esigenze dei settori di attività  nonchà © dei rispettivi ordinamenti;
l'articolo 19 della legge n. 183 del 2010 riconosce, anche ai fini della tutela economica, pensionistica e previdenziale, "la specificità  del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonchà © dello stato giuridico del personale ad essi appartenente in dipendenza della peculiarità  dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonchà © per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività  usuranti";
il Senato della Repubblica, con l’approvazione dell’ordine del giorno G1 in data 24 maggio 2012, aveva impegnato il Governo, con il parere favorevole del relativo rappresentante (ministro del Lavoro e delle politiche sociali):
1) a prevedere, nell'ambito del regolamento di armonizzazione, norme di tutela delle specificità  del personale del Comparto sicurezza e difesa e del comparto vigili del fuoco esclusivamente con riguardo al solo allungamento dell'età  per il conseguimento della pensione di vecchiaia e di anzianità  in relazione ai diritti quesiti e al previgente ordinamento;
2) a procedere, prima dell'adozione del regolamento di cui al punto 1, ad un incontro con i sindacati più rappresentativi e con il Cocer;
3) ad avviare forme pensionistiche complementari, salvaguardando il personale attualmente in servizio già  assoggettato al cosiddetto sistema contributivo puro, nei medesimi termini previsti per il personale del Comparto Stato, nel rispetto dei vincoli del bilancio pubblico;
4) ad avviare, dopo l'emanazione del regolamento in questione, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate, un tavolo di concertazione al fine di definire un complessivo progetto di riordino dei ruoli e delle carriere del personale del Comparto sicurezza e difesa e del comparto dei vigili del fuoco;
considerato che:
le recenti disposizioni recate dall’articolo 14, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, in tema di riduzione delle facoltà  assunzionali delle Forze di polizia, contribuiranno all’innalzamento dell’età  media del personale, con conseguenti difficoltà  di mantenimento degli attuali elevati livelli di efficienza delle relative Amministrazioni;
impegna il Governo a:
non istituire eccessive penalizzazioni, prevedendo, in subordine, una soglia di età  per l’applicazione delle riduzioni percentuali proporzionalmente più bassa in rapporto ai nuovi limiti di età  per l’accesso alla pensione di vecchiaia;
prevedere espressamente -in linea con la disposizione contenuta nell’articolo 6, comma 2-quater, del decreto-legge n. 216 del 2011- la non applicazione di eventuali penalizzazioni ai lavoratori che maturino 42 anni di servizio effettivo entro il 31 dicembre 2017, in modo da evitare disparità  di trattamento rispetto al restante personale pubblico;
prevedere, fino al 2018, la possibilità  di essere collocati in pensione a 55 anni di età  anzichà © a 58 anni onde evitare repentini innalzamenti dell’età  minima per andare in pensione;
promuovere la celere attivazione della previdenza complementare per il Comparto;
promuovere l’istituzione, successivamente all’emanazione del regolamento in questione, di un tavolo di concertazione al fine di definire un progetto di revisione degli ordinamenti del personale delle Forze armate e di polizia coerente e armonico con le innovazioni apportate in materia pensionistica.