GOOGLE: ACCERTAMENTI GDF, DEVE 96 MLN IVA A ITALIA. TESORO DOPO INTERROGAZIONE PD, ANCHE 240 MLN NON DICHIARATI - GDF:CAPOLUPO,CON TUTELA ECONOMIA SIAMO PUNTO DI RIFERIMENTO - ABU OMAR:CASSAZIONE,GOVERNO E SISMI ESTRANEI SEQUESTRO. CON CIA SINGOLI AGENTI

domenica 02 dicembre 2012

GOOGLE: ACCERTAMENTI GDF, DEVE 96 MLN IVA A ITALIA
TESORO DOPO INTERROGAZIONE PD, ANCHE 240 MLN NON DICHIARATI
(di Monica Paternesi)
(ANSA) - ROMA, 28 NOV - Il fisco fa i conti in tasca a Google
Italia ed i conti non tornano: secondo la Guardia di Finanza
infatti, mancano all'appello 96 milioni di euro di Iva non
pagati nel nostro paese, oltre a ''elementi positivi di reddito
non dichiarati per un importo di oltre 240 milioni di euro''. E'
questo il risultato, annunciato oggi dal ministero
dell'Economia, delle indagini sulle attivita' del gigante di
Mountain View, finito negli ultimi tempi nel mirino della
polizia fiscale di mezza Europa per le sue attivita' nel Vecchio
continente, a causa dell'escamotage di una sede centrale in
Irlanda, paese privilegiato fiscalmente rispetto ad altri cugini
Ue. A sollevare il caso pubblicamente in Italia alcuni giorni fa
il deputato Pd Stefano Graziano in un'interrogazione
parlamentare.
La questione non riguarda solo Google, ma i gruppi
multinazionali operanti nel settore dell'elettronica e
dell'e-commerce. E di questo si sta occupando l'Agenzia per le
entrate e lo stesso governo in sede internazionale. Il problema
nel caso di Google, spiega il Tesoro, e' che la societa'
italiana ha dichiarato solo le provvigioni percepite a fronte
delle prestazioni rese prima alla Google inc. e poi la Google
Ireland. E non invece l'intero volume commerciale sviluppato.
Immediata la risposta di Google, che, sottolinea in una nota,
''rispetta le leggi fiscali in tutti i Paesi in cui opera e
siamo fiduciosi di rispettare anche la legge italiana.
Continueremo a collaborare con le autorita' locali - afferma il
portavoce della societa' - per rispondere alle loro domande
relative a Google Italy e ai nostri servizi''.
A dire il vero in Italia qualche problema con il fisco c'era
gia' stato negli anni scorsi con un'inchiesta del 2008 che aveva
visto i rappresentanti legali di Google Irlanda e Google
California, accusati di omessa denuncia dei redditi e di avere
evaso le tasse per circa 50 milioni di euro. Il faro nuovamente
acceso dal fisco italiano arriva a breve distanza delle indagini
avviate da quello francese (la rivista satirica Le Canard
Enchaine' parlava di un conticino da 1,7 mld di euro)e da
un'inchiesta del Parlamento inglese che ha convocato a
Westminister i vertici di numerose multinazionali. Senza
equivoci la risposta avuta in quell'occasione: ''noi paghiamo
tutto quel che siamo tenuti a pagare'', ha precisato Matt
Brittin, responsabile di Google per il nord Europa, confessando
candidamente che Mountain View ha piazzato il suo quartier
generale in Irlanda proprio in virtu' del trattamento fiscale
favorevole.(ANSA).

GDF:CAPOLUPO,CON TUTELA ECONOMIA SIAMO PUNTO DI RIFERIMENTO
(ANSA) - ROMA, 27 NOV - La Guardia di finanza ''coniugando
alto senso di responsabilita' e solida preparazione
professionale, fa della tutela rigorosa dell'economia legale il
suo dovere prioritario per la crescita del nostro Paese
confermandosi cosi' uno dei punti di riferimento dei cittadini e
delle istituzioni''. Lo ha detto il comandante generale della
Guardia di finanza, Saverio Capolupo, alla presentazione del
calendario storico delle Fiamme gialle.(ANSA).


ABU OMAR:CASSAZIONE,GOVERNO E SISMI ESTRANEI SEQUESTRO
CON CIA SINGOLI AGENTI SERVIZI E ROS. POLLARI, LO AVEVO DETTO
(di Margherita Nanetti)
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Il sequestro dell'imam egiziano Abu
Omar, avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003, non fu una
''operazione congiunta'' della Cia e del Sismi, con il placet
del governo italiano: si tratto', invece, di un rapimento
eseguito dagli americani, con la complicita' di singoli uomini
dei nostri servizi e anche del Ros, allettati da promesse di
carriera ricevute dal capo area Robert Seldon Lady. Altri uomini
che hanno reso ''servigi'' alla Cia, in questa vicenda, sono
ancora da identificare e il processo d'appello bis serve anche a
questo. Lo scrive la Cassazione - sentenza 46340 depositata oggi
e relativa all'udienza svoltasi il 13 e 14 giugno e il 19
settembre della scorsa estate - nelle 235 pagine di motivazione
nelle quali spiega perche' ha rinviato ad un nuovo giudizio di
secondo grado l'ex capo del Sismi Nicolo' Pollari e il suo vice
Marco Mancini, piu' altri tre '007'.
Per la Suprema Corte il segreto di Stato non si puo' invocare
in un caso del genere, ma bisogna ricorrere a questo strumento
solo quando e' ''indispensabile'' perche' e' di ostacolo alla
''trasparenza'' delle decisioni che caratterizza la
''democrazia''. Gli 'ermellini' difendono dagli attacchi i
magistrati di Milano facendo presente proprio a Pollari, che lo
aveva messo piu' che in dubbio, che ''tali giudici non si sono
mai arrogati nessun potere spettante ad altri poteri dello
Stato, come erroneamente sostenuto'' dall'ex capo del servizio
segreto militare.
Dopo aver delimitato il perimetro di applicazione del
segreto, la Cassazione prosegue tirando giu' altri reticolati.
Come quello attorno alla base Nato di Aviano dove,
contrariamente a quanto hanno provato a dire gli americani, i
carabinieri possono tranquillamente entrare e svolgere indagini
per crimini avvenuti nel nostro Paese. Aviano, e gli uffici
''ivi allocati'', non godono di extraterritorialita', avvisa
l'alta Corte, non si tratta mica di ambasciate! E anche della
tesi che siano coperte dal segreto di Stato le intercettazioni
di conversazioni tra agenti del Sismi, la Cassazione fa carta
straccia. Se cosi' fosse - avverte la sentenza - si tratterebbe
di una ''inammissibile immunita'''. Solo le comunicazioni di
servizio devono essere secretate dalla magistratura, le altre,
come quelle con le quali gli agenti del Sismi concordavano
depistaggi, sono prove legittimamente acquisite.
Per quanto riguarda la ricostruzione dei fatti, ''si deve
necessariamente concludere - osserva la Cassazione - che
l'eventuale partecipazione di agenti del Sismi al rapimento di
Abu Omar avvenne a titolo personale, cosa che non deve apparire
strana dal momento che anche un maresciallo dei Ros, Luciano
Pironi, partecipo' all'operazione come ebbe a riferire lui
stesso, perche' coinvolto dal dirigente della Cia, Robert Lady,
con la promessa di un 'aiuto autorevole' per poter divenire
agente dei servizi di informazione''.
Da quel che si puo' capire, attraverso le prime notizie,
''sembra accolto il principio fondante dell'accusa, secondo cui
le attivita' per cui sono stati incriminati gli imputati
all'epoca appartenenti al Sismi sono al di fuori dei loro ruoli
istituzionali'', ha commentato Armando Spataro, che coordino' le
indagini sul sequestro di Abu Omar.
Pollari ha ribadito che ''il Sismi non ha mai fatto cose di
questo genere sotto la mia direzione, e' estraneo anche
ideologicamente a queste problematiche e se qualcuno avesse solo
proposto una simile iniziativa, in me avrebbe trovato un muro''.
Nell'appello bis dovra' difendersi da tutte le accuse, senza
sconti, dal momento che la Cassazione ha convalidato le
dichiarazioni rese contro di lui dal generale dei carabinieri
Pignero, morto l'11 settembre 2005 prima dell'inizio del
processo.
Niente riduzioni di pena o attenuanti, infine, agli agenti
Cia dato che - sottolinea la sentenza - il rapimento fu ''un
fatto estremamente grave perche' avvenuto superando di
prepotenza la sovranita' dello Stato italiano sul proprio
territorio''. Inoltre gli americani sapevano benissimo di
compiere un atto vietato e lo stesso Lady era ''riluttante'',
come narra la testimonianza del suo 'omologo del Sismi Stefano
D'Ambrosio che aveva raccolto lo 'sfogo' dell'amico di lungo
corso. Niente 'coperta' del segreto nemmeno per i dialoghi
''confidenziali'' tra pezzi grossi dell'intelligence. (ANSA).
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