IN ITALIA UN'ISPEZIONE SU DUE AL BUIO. IL 35% DEI CONTROLLATI NON CONOSCE L'OGGETTO DELLA VERIFICA E IL 54% LA SUA DURATA. AGENZIA DELLE ENTRATE IN TESTA QUANTO A DURATA MEDIA DEI CONTROLLI (17 ORE) SEGUITA DALLA GDFD (8,1) - da Il Sole24Ore
lunedì 10 dicembre 2012
IN ITALIA UN'ISPEZIONE SU DUE AL BUIO. IL 35% DEI CONTROLLATI NON CONOSCE L’OGGETTO DELLA VERIFICA E IL 54% LA SUA DURATA. AGENZIA DELLE ENTRATE IN TESTA QUANTO A DURATA MEDIA DEI CONTROLLI (17 ORE) SEGUITA DALLA GDF (8,1) - da Il Sole24Ore
Da Il Sole 24 Ore del 10/12/2012
UN'ISPEZIONE SU DUE AL BUIO IL 35% NON CONOSCE L’OGGETTO DELLA VERIFICA E IL 54% LA SUA DURATA
di Antonello Cherchi
Da Il Sole 24 Ore del 10/12/2012
UN'ISPEZIONE SU DUE AL BUIO IL 35% NON CONOSCE L’OGGETTO DELLA VERIFICA E IL 54% LA SUA DURATA
di Antonello Cherchi
Dal Fisco alle guardie forestali, dall'Asl ai vigili urbani, dall'Inps all'Agenzia per l'ambiente (Arpa): le imprese sono sottoposte ogni anno ai più diversi controlli. Non fa differenza la grandezza dell'azienda: tanto quelle piccole che le più grandi ricevono la visita degli ispettori. Nelle imprese tra 5 e 249 addetti i controllori bussano in media due volte l'anno. In quelle con un numero di lavoratori compreso tra 5 e 10 c'è almeno una verifica (la media è, per l'esattezza, 0,7) controlli ogni dodici mesi).
C'è di più: i controlli sono spesso al buio, nel senso che l'impresa non viene informata su quanto dureranno e con quali criteri saranno effettuati, chi li farà e quale sarà l'oggetto dell'ispezione. La percentuale di imprese che si sono trovate in tali condizioni è piuttosto alta: per esempio, il 36% è stato tenuto all'oscuro di quale fosse l'obiettivo dell'ispezione, il 44% ha ignorato i criteri seguiti dai controllori, il 54% non ha avuto notizie sul tempo necessario per concludere la verifica.
Sono i primi risultati dell'indagine telefonica svolta dal ministero della Pubblica amministrazione su un campione di 1.504 imprese con un numero di addetti compreso tra 5 e 249. I risultati del sondaggio (che ha fatto riferimento al 2011) hanno contribuito alla messa a punto delle linee guida previste dal decreto legge semplificazioni (Dl 5/2012), che dovranno rendere più snello il sistema delle verifiche. In futuro, infatti, le ispezioni saranno parametrate al rischio dell'attività controllata e dovranno avvenire secondo un programma che eviti le sovrapposizioni anche sulla base delle verifiche già effettuate e del loro esito. In altre parole, un'impresa virtuosa non va ispezionata con la stessa frequenza di una colta in fallo.
Vigili del Fuoco, Arpa e Corpo forestale sono i controllori più assidui, con un numero di ispezioni in loco più alto di quello degli altri undici organismi presi in considerazione dal sondaggio (si veda il grafico a lato). Anche le Forze dell'ordine (polizia, carabinieri, vigili urbani) e l'ispettorato del lavoro hanno, tuttavia, un'attività elevata.
Se, invece, si guarda al numero di ore spese in azienda dai controllori, le parti si invertono: al primo posto balzano – incontrastate - le agenzie fiscali, i cui ispettori spendono, in media, quasi 17 ore per ciascuna verifica; la metà ne impiega la Guardia di finanza (8,1) e ancora meno l'ispettorato del lavoro (5,3). I più rapidi sono i vigili del fuoco, il cui controllo richiede, mediamente, 2 ore.
Il sondaggio, che subirà ulteriori elaborazioni, ha rappresentato una base di lavoro per il tavolo della semplificazione – a cui siedono, oltre al ministero della Pubblica amministrazione, le regioni (Lombardia, Emilia- Romagna e Marche) e l'Anci – che ha messo a punto le linee guida per lo snellimento dei controlli.
Il provvedimento è stato definito e attende il passaggio in conferenza unificata, per poi essere emanato come decreto.
Le linee guida sono articolate in principi, buone pratiche e raccomandazioni. Tra i principi individuati ci sono quello della chiarezza della regolazione (cittadini e imprese devono sapere quali sono gli obblighi a cui adempiere), della proporzionalità del rischio come presupposto dei controlli (il modello di riferimento è stato la prevenzione incendi) e della collaborazione delle imprese.
Le linee guida sono articolate in principi, buone pratiche e raccomandazioni. Tra i principi individuati ci sono quello della chiarezza della regolazione (cittadini e imprese devono sapere quali sono gli obblighi a cui adempiere), della proporzionalità del rischio come presupposto dei controlli (il modello di riferimento è stato la prevenzione incendi) e della collaborazione delle imprese.