DIFESA: RETE DISARMO, POLITICA DISCUTA SERIAMENTE DEGLI F-35. GEN. CAMPORINI, NO A FACILE POPULISMO - ELEZIONI: ESERCITO, GENERALE ROSSI CANDIDABILE
domenica 27 gennaio 2013
DIFESA: RETE DISARMO, POLITICA DISCUTA SERIAMENTE DEGLI F-35
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - Sulla questione dei caccia F-35 la
Rete Italiana per il Disarmo "sfida" a un confronto le
coalizioni politiche: "per decidere e' necessario prima stabilire
le priorita' del Paese e il modello di Difesa che vogliamo, e
partire da dati certi non dal balletto di cifre sempre
modificate e smentite di fonte militare" affermano.
"Vogliamo parlare degli F-35, tornati al centro della
discussione anche politica? Facciamolo allora seriamente con
chi, come le organizzazioni che promuovono la campagna 'Taglia
le ali alle armi', da tempo diffonde sulla partecipazione
italiana al progetto di super-caccia dati e analisi che
puntualmente vengono poi confermate": afferma il coordinatore
della Rete, Francesco Vignarca. "I dati diffusi e riportati dai
media, soprattutto sulla parte occupazionale - prosegue -
confermano in realta' quanto sostenuto dalle nostre campagne: i
sempre ricordati 10.000 posti di lavoro non saranno 'nuovi' ma
solo ricollocazioni dalle vecchie linee Eurofighter, quelli
sicuri negli stabilimenti di Cameri non arrivano nemmeno alle
2000 unita' mentre per i restanti si parla fumosamente di
'indotto'".
"Chi garantisce che i complessivi diecimila posti non siano a
tempo e magari impieghino il personale non pienamente? Mai si
definisce per quanto dureranno tali contratti: stiamo parlando
di una spesa di acquisto di oltre 13 miliardi e piu' di 40
miliardi per il gestione e mantenimento in tutto il ciclo di
vita degli aerei: sono soldi sensati per un ritorno cosi'
misero?" si domanda don Renato Sacco, parroco nel novarese e
attivo nei movimenti che si oppongono al caccia JSF.
Ma il punto e' soprattutto politico: "La Difesa anche ieri ha
ripetuto ancora come unica giustificazione all'acquisto il fatto
che gli F-35 sarebbero indispensabili - commenta Massimo
Paolicelli di Rete Disarmo - senza approfondire il merito. Ma
indispensabili per chi e per cosa? Nessuno si prende la briga di
dire quale sia il modello di difesa di questo Paese e quali
dovrebbero essere compiti che rendono cosi' fondamentali questi
cacciabombardieri d'attacco". (ANSA).
DIFESA: F35; GEN. CAMPORINI, NO A FACILE POPULISMO
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - ''Leggo con preoccupazione le
dichiarazioni del senatore Ronconi in tema di ristrutturazione
dello strumento militare, con riferimento al programma JSF.
Se anche nella formazione politica che fa riferimento al
Presidente Monti ci si lascia contagiare da un facile populismo,
non c'e' molto da sperare''. Lo afferma il generale Vincenzo
Camporini, ex capo di Stato maggiore della Difesa, a proposito
di quanto dichiarato da Ronconi, secondo cui non e' ''opportuno
e neppure giustificabile un simile investimento in armamenti
sofisticati quando le priorita' sono palesemente altre''.
''Quando poi i nostri soldati, inviati dove il Parlamento
decidera', rischieranno la vita perche' non godranno di
protezione aerea, se ne chiedera' la ragione a strateghi di
questa fatta'', conclude Camporini. (ANSA).
ELEZIONI: ESERCITO, GENERALE ROSSI CANDIDABILE
(ANSA) - ROMA, 23 GEN - E' legittima la candidatura del
sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Domenico
Rossi, nelle liste del premier Mario Monti. Lo sostiene la
stessa forza armata replicando a notizie di stampa.
''L'art.1485 del Codice dell'Ordinamento Militare - ricorda
lo Stato Maggiore del'Esercito - pone dei limiti di
eleggibilita' nei confronti degli ufficiali generali e superiori
delle forze armate dello Stato nella circoscrizione del loro
comando territoriale. Il generale Rossi, al momento della
candidatura - prosegue - era sottocapo di Stato Maggiore
dell'Esercito, ente con funzioni di pianificazione,
coordinamento e controllo, privo di qualsivoglia competenza di
comando territoriale ed e' pertanto legittimamente eleggibile''.
''Secondo quanto previsto dal Codice dell'Ordinamento
Militare - spiega la nota - il generale e' stato posto in
licenza straordinaria per la durata della campagna elettorale.
Qualora eletto - aggiunge - sara' collocato d'ufficio in
aspettativa senza assegni per la durata del mandato come
previsto dagli artt.903 e 1488 del gia' citato Codice''.
(ANSA).