IMU:SVIZZERA GELA BERLUSCONI,INTESA FISCO NO PRIMA 2015 - FISCO: GIUDICE NAPOLI BOCCIA REDDITOMETRO, LEDE RISERVATEZZA. AGENZIA ENTRATE, FAREMO APPELLO
IMU:SVIZZERA GELA BERLUSCONI,INTESA FISCO NO PRIMA 2015
PROCURA APRE FASCICOLO SU LETTERA. PD, 'BUFALA'. MA CAV. INSISTE
(di Marina Perna)
(ANSA) - ROMA, 22 FEB - La Svizzera 'gela' Silvio Berlusconi
e il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale: la
restituzione dell'Imu. Perche', fa sapere Berna, quell'accordo
fiscale - su cui il Cavaliere punta per mantenere la sua
promessa, messa nero su bianco in una lettera agli italiani - se
mai sara' raggiunto non entrera' in vigore prima del 2015. Come
dire: difficile che le risorse necessarie possano arrivare da
quell'intesa.
E mentre anche la procura di Roma apre un fascicolo sulle 9
milioni di missive recapitate nelle case degli italiani (sulla
scia di un ricorso che ipotizza il 'voto di scambio'),
l'abolizione di quella che il leader del Pdl torna a definire
una tassa ''demenziale, ingiusta, dannosa'' continua a tenere
banco nelle ultime ore della campagna elettorale. Con un coro
unanime che si alza dalle file della sinistra che bolla come una
''menzogna'' la promessa di Berlusconi. Come rilanciato
stamattina dal leader del Pd, Pier Luigi Bersani, e ribadito nel
corso della giornata dai responsabili economici dei Democratici
- da Stefano Fassina a Francesco Boccia - che prendendo al balzo
la palla alzata dalla Confederazione elvetica parlano senza
mezzi termini di ''bufala'' elettorale.
Ma il Cavaliere insiste, dopo aver ribadito ieri sera la sua
promessa, pronto a garantire anche 'personalmente', con il suo
patrimonio, l'impegno di restituire i 4 miliardi versati nel
2012: ''E' un atto -dice nel messaggio che ha sostituito oggi
l'atteso comizio a Napoli - di riappacificazione tra cittadini e
Stato''. E ha gia' in tasca la soluzione, ammettendo che per
l'accordo con la Svizzera ci vorra' ancora ''qualche mese'':
''Per la restituzione immediata dell'Imu c'e' un accordo con
Cassa Depositi e Prestiti''.
Probabilmente pero' ci vorra' ben piu' di qualche mese, si e'
appreso oggi da Berna: il ministro delle Finanze elvetico
Eveline Widmer Schlump, in una risposta ad un'interrogazione di
una deputata socialista (Ada Marra, che chiedeva lumi
sull'accordo citato da Berlusconi) ha infatti fatto sapere che i
negoziati con Roma, cominciati l'anno scorso con il Governo
Monti, sono stati sospesi per le elezioni. E, anche nel caso
l'intesa (che dovrebbe prevedere una tassazione dei capitali
tricolori in Svizzera ed una 'una tantum' a copertura del
passato) fosse raggiunta nel 2013, ''difficilmente potrebbe
entrare in vigore prima del 2015''. Su quelle cifre snocciolate
con dovizia dal Cavaliere - 25-30 miliardi di euro - a stretto
giro non si puo' dunque contare.
Parole, quelle rimbalzate al di qua delle Alpi, che il Pdl
legge invece come un 'incoraggiamento'. Lo hanno detto Maurizio
Gasparri ma anche Renato Brunetta, mettendo l'accento sulla
'conferma' alla possibilita' dell'intesa arrivata da Berna e
ricordando che, nelle more del perfezionamento, Cdp anticipera'
la liquidita', come avvenuto con il sisma in Emilia.
''Con questa lettera ho dato un modello ai politici italiani:
da qui in avanti, se fate delle promesse dovete impegnarvi a
mantenerle'', ha aggiunto il Cavaliere, tornando ad assicurare
che ''se non rispettero' l'impegno, i cittadini potranno farmi
causa e chiedere che sia io a pagare: ho capitali sufficienti
per rispondere a tutti''.
Parole che rischiano pero' di fare da sponda all'esposto del
candidato alla Regione Lazio di Rc, Gianfranco Mascia, che ha
portato all'apertura del fascicolo da parte della procura di
Roma, dove nella lettera firmata Silvio Berlusconi si ipotizza
una sorta di 'voto di scambio' e quindi una violazione della
legge elettorale. Una lettera che e' ''uno scempio indecente'',
tuona anche Lorenzo Cesa dell'Udc, mentre il leader Pier
Ferdinando Casini commenta come ''tristissima'' la fila di
persone che si stanno recando negli uffici postali - lettera del
Cavaliere alla mano -per chiedere il rimborso dell'Imu versata
nel 2012.(ANSA).
FISCO: GIUDICE NAPOLI BOCCIA REDDITOMETRO, LEDE RISERVATEZZA
ACCOLTO RICORSO DI UN PENSIONATO DI POZZUOLI, NO A RACCOLTA DATI
(ANSA) - NAPOLI, 22 FEB - Il redditometro non puo'
sacrificare la sfera privata del singolo cittadino: lo sostiene
una sentenza della sezione di Pozzuoli del tribunale di Napoli
che ha accolto il ricorso di un pensionato residente nella
cittadina flegrea, assistito dall'avvocato Roberto Buonanno.
Il pensionato ha lamentato che attraverso il monitoraggio
delle spese si possono conoscere anche gli aspetti piu' privati
della vita del singolo cittadino, includendo anche le spese per
cure mediche. E il redditometro finirebbe per passare al
setaccio anche le spese per soggetti diversi dal contribuente.
Ragioni che il giudice Antonio Lepre -scrivono alcuni
quotidiani - ha ritenute fondate costituendo cosi' un precedente
giurisprudenziale destinata a far discutere.
Il giudice - ha confermato stamani l'avv. Buonanno - ha anche
ordinato la cancellazione dei dati acquisiti. Lo stesso Buonanno
ha evidenziato come ''l'azione della pubblica amministrazione
debba essere proporzionata ai fini dell'interesse pubblico che
essa persegue''. (ANSA).
FISCO: GIUDICE NAPOLI BOCCIA REDDITOMETRO, LEDE RISERVATEZZA (2)
(ANSA) - NAPOLI, 22 FEB - Il redditometro, scrive il giudice
Lepre nel dispositivo ''non fa alcuna differenziazione tra
'cluster' di 'contribuenti'' bensi' ''del tutto autonomamente
opera una differenziazione di tipologie familiari suddivise per
cinque aree geografiche''.
Il cittadino verrebbe privato ''del diritto ad avere una vita
privata'' e di essere ''quindi libero nelle proprie
determinazioni senza dover essere dover essere sottoposto
all'invadenza del potere esecutivo e senza dover dare
spiegazioni dell'utilizzo della propria autonomia e senza dover
subire intrusioni anche su aspetti delicatissimi della vita
privata''.
Per il giudice Lepre il redditometro finisce anche per
accomunare ''situazione territoriali differenti in quanto altro
e' la grande metropoli altro e' il piccolo centro e altro ancora
e' vivere in questo o quel quartiere''.
Lepre osserva che all'interno ''della medesima Regione e,
anzi, della medesima Provincia vi sono fortissime oscillazioni
del costo concreto della vita, cosi' come altrettanto forti
oscillazioni vi possono essere all'interno di un'area
metropolitana''.Cosi' i ''contribuenti delle zone piu'
disagiate perderanno anche, per cosi' dire, il vantaggio di
poter usufruire di un costo della vita inferiore in quanto gli
sara' imputato in ogni caso il valore medio Istat delle
spese''.
Soddisfatto l'avvocato Buonanno, difensore del pensionato:
''La visibilita' totale delle attivita' e dei comportamenti di
tutti i cittadini -osserva il legale - non e' il simbolo di una
societa' aperta e liberale''. (ANSA).
FISCO: GIUDICE NAPOLI, REDDITOMETRO COLPISCE AREE DISAGIATE
(ANSA) - NAPOLI, 22 FEB - Il redditometro finisce anche per
accomunare ''situazioni territoriali differenti in quanto altro
e' la grande metropoli altro e' il piccolo centro e altro ancora
e' vivere in questo o quel quartiere''. Lo afferma il giudice
Antonio Lepre della sezione distacca di Pozzuoli (Napoli) del
Tribunale di Napoli che ha accolto il ricorso presentato da un
pensionato della cittadina flegrea.
Lepre osserva che all'interno ''della medesima Regione e,
anzi, della medesima Provincia vi sono fortissime oscillazioni
del costo concreto della vita, cosi' come altrettanto forti
oscillazioni vi possono essere all'interno di un'area
metropolitana''.
Cosi' i contribuenti delle zone piu' disagiate, scrive sempre
nel dispositivo il giudice dando ragione al pensionato,
assistito dall'avvocato Roberto Buonanno, ''perderanno anche,
per cosi' dire, il vantaggio di poter usufruire di un costo
della vita inferiore in quanto gli sara' imputato in ogni caso
il valore medio Istat delle spese''. (ANSA).
FISCO: REDDITOMETRO: AGENZIA ENTRATE, FAREMO APPELLO
LE SPESE USATE SONO LE STESSE DATE AL FISCO PER AVERE DETRAZIONI
(ANSA) - ROMA, 22 FEB - L'Agenzia delle Entrate fara' appello
contro la decisione del giudice della sezione staccata di
Pozzuoli del tribunale di Napoli che ha ''bocciato'' il
redditometro perche' a suo parere lede la riservatezza. ''Faremo
appello - spiegano fonti delle Entrate - anche perche' molte
delle spese che lederebbero la riservatezza sono quelle che lo
stesso contribuente mette in dichiarazione per ottenere
detrazioni''.(ANSA).
FISCO: REDDITOMETRO; AGENZIA ENTRATE, FAREMO APPELLO (2)
(ANSA) - ROMA, 22 FEB - La sentenza del giudice riguarda il
decreto ministeriale ma, al momento, si e' ancora in attesa
della circolare attuativa e quindi il Redditometro di fatto non
e' ancora utilizzato. La decisione, va inoltre rilevato, non ha
effetti generalizzati: il singolo giudice, infatti, puo'
decidere sul singolo caso e non puo' - d'altra parte sarebbe
paradossale - esprimere una lettura che possa avere efficacia
generalizzata. Diverso e' il caso, invece, di una sentenza della
Corte di Cassazione che in passato, invece, ha molte volte
esaminato, respingendoli, ricorsi contro questo strumento di
accertamento fiscale.
La decisione del magistrato della sezione distaccata di
Pozzuoli di chiedere la distruzione dei dati del contribuente -
come messo in risalto dall'Agenzia delle Entrate - avrebbe
inoltre qualche effetto collaterale. Se si distruggessero le
banche dati del fisco, oltre ad inficiare la lotta all'evasione,
si rischierebbe di non poter piu' dare sconti ai contribuenti,
proprio perche' le spese sono le stesse indicate nella
dichiarazione dei redditi per ottenere detrazioni o deduzioni.
Diverso e' invece il caso delle ''spese'' calcolate in base agli
indicatori Istat: in questo caso l'Agenzia delle Entrate ha gia'
piu' volte spiegato che saranno utilizzate solo nel
contraddittorio e non rilevano per gli scostamenti, tanto che
non vanno conservati gli scontrini.(ANSA).