DIFESA: ROSSI (SC), TUTELARE COMPARTO, NO A BLOCCO STIPENDI - P.A.: GIRO VITE STATALI, CHI VIOLA CODICE RISCHIA POSTO.
sabato 09 marzo 2013
DIFESA: ROSSI (SC), TUTELARE COMPARTO, NO A BLOCCO STIPENDI
(ANSA) - ROMA, 8 MAR - ''Il comparto Difesa e Sicurezza in
virtu' della specificita' che lo connota, che deriva dal senso
del dovere spinto all'estremo sacrificio, e dall'essere
essenziale presupposto per la crescita e lo sviluppo del nostro
Paese sicuramente merita quella attenzione politica finora
disattesa o negata dai governi precedenti''. Lo afferma l'on.
Domenico Rossi, di Scelta Civica. ''Ecco perche' - spiega - non
posso condividere l'ipotesi di una ulteriore estensione al 2014
del blocco stipendiale in atto anche per il personale del
comparto Difesa e Sicurezza''.
''Mi rivolgo fin d'ora al prossimo Governo - aggiunge - per
un impegno tangibile a tutela della salvaguardia della dignita'
e della specificita' del personale in uniforme delle forze
armate e delle forze di polizia, sicuramente 'orfano' dei
governi precedenti''. (ANSA).
P.A.: GIRO VITE STATALI, CHI VIOLA CODICE RISCHIA POSTO
STRETTA REGALI, AUTO, TELEFONI. NORME ANTI CONFLITTO INTERESSI
(di Chiara Scalise)
(ANSA) - ROMA, 8 MAR - I dipendenti pubblici che violeranno
il nuovo codice di comportamento rischieranno il posto di
lavoro. Il Consiglio dei ministri ha approvato un pacchetto di
misure, messe a punto dal ministro della Funzione pubblica
Filippo Patroni Griffi, che prevede un giro di vite su regali,
auto, telefoni e introduce norme anti conflitto di interesse per
gli statali.Si tratta, sottolinea il ministro, di ''un
ulteriore tassello per rendere pienamente operativa la lotta al
malcostume'', una ''sfida per una Pubblica Amministrazione
sempre piu' efficiente, competitiva e anche piu' 'giusta' nei
rapporti con i cittadini''. Slitta invece l'ok alle misure
sull'incompatibilita', vale a dire le norme antiparentopoli.
Diciassette capitoli in tutto, che puntano il dito contro la
corruzione con l'obiettivo di assicurare ''la qualita' dei
servizi''. Le misure valgono per tutti i dipendenti pubblici ma
anche per tutti i collaboratori e i consulenti, come nel caso
degli staff di ministri e assessori, nonche' per le imprese
fornitrici di beni o servizi.
Niente piu' doni quindi a Natale per i dipendenti della P.a.:
non si potranno infatti ricevere regali, a meno che non siano
''occasionali'' e non superino un valore pari a 150 euro: ''E'
consentito, invece - si legge nel provvedimento - accettare, per
se' o per altri, regali o altre utilita' d'uso di modico valore
effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni
di cortesia e nell'ambito delle consuetudini internazionali''.
Stretta in arrivo poi anche su auto e telefoni: tutto il
materiale a disposizione negli uffici, nonche' internet e il
telefono andranno utilizzati ''nel rispetto dei vincoli posti
dall'amministrazione''. Chi poi ha disposizione un mezzo di
trasporto, potra' ''utilizzarlo soltanto per lo svolgimento dei
compiti d'ufficio e solo a tale titolo - si legge - puo'
trasportare terzi''.
Il nuovo Codice etico interviene poi anche su un fronte
finora inesplorato, quello del conflitto di interessi: nel caso
in cui si profili il rischio anche solo potenziale di un
conflitto di interessi i dipendenti pubblici dovranno
''astenersi da qualsiasi atto del proprio ufficio''. Ancora piu'
incalzanti le nuove norme per i dirigenti: questi ultimi,
''prima di assumere le funzioni'', dovranno comunicare
''all'amministrazione la propria situazione patrimoniale, le
partecipazioni azionarie e gli interessi finanziari che possono
porlo in situazioni di conflitto di interessi''. Limitazioni e
informazioni che valgono anche per il coniuge e i parenti piu'
stretti. D'ora in poi i dipendenti della pubblica
amministrazione dovranno stare attenti infine alle associazioni
e alle organizzazioni alle quali si iscrivono: saranno infatti
obbligati ''a comunicare la propria adesione o appartenenza''
qualora gli ambiti di interesse possano ''interferire con lo
svolgimento dell'attivita' dell'ufficio''. Paletti che pero',
viene specificato in rispetto della Costituzione, non valgono
per i partiti e il sindacato.
(ANSA).