ALDROVANDI:COISP MANIFESTA CONTRO MADRE, SDEGNO SENATO. COISP,FALSITA' - FISCO: TRIBUTARISTA, L'ANAGRAFE? MANCANO I CONTROLLI - CONTO ROVESCIA REGOLARIZZAZIONE CASE FANTASMA - GARANTE, NO FAX P.A. A CITTADINI SU UTENZE AZIENDALI
giovedì 28 marzo 2013
ALDROVANDI:COISP MANIFESTA CONTRO MADRE, SDEGNO SENATO
CANCELLIERI,GIUDIZIO MORALE NEGATIVO. CONDANNA DA DE GENNARO
(di Federico Del Prete e Giampaolo Balestrini)
(ANSA) - FERRARA, 27 MAR - Quando dalla finestra del suo
ufficio ha visto quelle bandiere e quello striscione, e' rimasta
senza parole. Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ha
cosi' deciso di scendere in strada, per mostrare l'immagine del
figlio massacrato, simbolo della battaglia che ha portato alla
condanna definitiva per omicidio colposo di quattro agenti di
polizia. Un segno della sua dignita', davanti a un sit-in del
Coisp, sindacato delle forze dell'ordine molto critico verso
quella sentenza: quando hanno visto la Moretti, i manifestanti
si sono voltati, lasciando poco dopo la piazza del comune di
Ferrara, anche se hanno spiegato di non sapere che lei lavorasse
proprio li'.
E a fine giornata l'intera aula del Senato ha espresso
solidarieta' alla madre. I senatori, compresi i componenti del
Governo, si sono alzati per esprimere lo sdegno, su
sollecitazione di una senatrice Pd, per il presidio organizzato
del Coisp. Tra gli esponenti del governo che hanno battuto le
mani e si sono alzati in piedi in segno di solidarieta', anche
il ministro dell'Interno Cancellieri e l'ex capo della Polizia
ora sottosegretario con delega ai Servizi, Gianni De Gennaro.
'No, non ci saranno sanzioni, ma un giudizio morale
assolutamente negativo si' - ha detto Cancellieri - Quei
manifestanti non rappresentano la maggioranza della polizia''.
''Ritengo sia un episodio doverosamente da condannare - ha
aggiunto De Gennaro -. Serve rispetto umano per una madre che ha
perso un figlio. Sanzioni? Non sono piu' capo della Polizia''.
Il presidio, regolarmente autorizzato, era organizzato da una
settimana, nel giorno del congresso regionale al quale il
segretario Franco Maccari aveva invitato anche la Moretti, ''per
conoscersi e comprendersi''. Ad animarlo circa una ventina di
persone, dietro lo striscione 'La legge non e' uguale per tutti.
I poliziotti in carcere, i criminali a casa. Solidarieta',
amicizia, speranza, affetto per Luca, Paolo, Monica, Enzo',
ovvero i nomi dei colleghi condannati per la morte di
Aldrovandi. Moretti, che e' dipendente comunale, ha postato la
foto su Facebook, commentando: 'Sono poliziotti. Sono come quei
quattro?', e immediatamente il tam tam si e' diffuso tra la rete
e le vie della citta', dove la morte di Federico rappresenta
ancora una ferita aperta.
Dopo aver incrociato la Moretti sulle scale, anche il sindaco
Tiziano Tagliani e' intervenuto per chiedere di spostare la
manifestazione: ''Cosi' sembra una provocazione'', ha spiegato.
Ne e' nato un violento litigio verbale con Maccari e
l'eurodeputato Potito Salatto, in piazza con il Coisp:
''Manifestazioni di questo genere non se ne faranno piu',
abbiamo lavorato con estrema difficolta' per recuperare un
rapporto sereno tra la citta' e le forze di polizia'', ha
assicurato il primo cittadino. Patrizia Moretti e' scesa
accompagnata da alcune colleghe e con l'immagine di Federico,
morto in un lago di sangue, che attiro' l'attenzione
dell'opinione pubblica sul caso: ''Sapete quanto mi costa, pero'
quando e' necessario bisogna farlo. E' stata una provocazione'',
ha spiegato. Un'accusa respinta da Maccari: ''Non sapevamo
lavorasse li'. E il comportamento di Tagliani e'
incomprensibile, voleva forse tentare di zittirci?''. Mentre
nella newsletter del Coisp veniva sottolineato come ''quella
foto non fu ammessa al processo perche' ritenuta non
veritiera''.
La vicenda e' arrivata anche sul blog di Beppe Grillo: ''Solo
in Italia puo' accadere una cosa simile''. Nichi Vendola ha
definito quello del Coisp ''un gesto sconsiderato'', mentre
secondo Ilaria Cucchi, sorella di Stefano morto in carcere nel
2009, ''stiamo andando oltre ogni limite, questo e' stato un
femminicidio morale''. Il segretario del Prc Paolo Ferrero e
Giovanni Paglia di Sel hanno chiesto l'intervento del Viminale,
mentre Lino Aldrovandi, padre di Federico, ha commentato:
''Ricordo bene la reazione di Antonio Manganelli alla parola
'sindacati'...''.
ALDROVANDI: COISP,FALSITA' PUBBLICATE DA ORGANI INFORMAZIONE
'NON ABBIAMO OFFESO MADRE FEDERITO,NOI DESTINATARI DI INVETTIVE'
(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Il Coisp, che questa mattina ha
tenuto una manifestazione a Ferrara, critica duramente la
ricostruzione fatta della stessa manifestazione che ha anche
coinvolto anche la madre di Federico Aldrovandi, Patrizia
Moretti. Il sindacato delle forze di polizia -in un comunicato -
ritiene che quanto emerso oggi sugli organi di informazione
abbia ''stravolto la verita' ed attaccato il sindacato che da
mesi si batte per portare all'attenzione di tutti problematiche
serie''. ''Abbiamo letto cose a cui stentiamo a credere''
afferma il segretario generale Franco Maccari sottolineando che
il sit-in non era improvvisato ma che ''aveva ottenuto le
autorizzazioni da una settimana''. ''Non sapevamo neppure -
prosegue - che la madre di Federico Aldrovandi lavorasse in
comune o che il suo ufficio fosse in piazza Savonarola. Non
abbiamo minimamente pensato di manifestare contro di lei, ne' di
provocare chiccessia, anzi, abbiamo invitato pubblicamente la
signora Moretti ad intervenire al confronto pubblico perche'
tutti potessimo ascoltarci a vicenda e capire chi avesse da dire
cosa. Abbiamo spiegato che il nostro obiettivo e' sempre stato
aprire il dibattito su tematiche strettamente connesse al nostro
lavoro e soprattutto sul fatto che i colleghi coinvolti nel caso
Aldrovandi sono stati mandati in carcere come in Italia non
capita a nessuno di quelli cui sono mosse contestazioni colpose
e nonostante la legge preveda che non dovevano starci''. Maccari
afferma che la signora Moretti non e' stata da loro offesa ma
anzi ''siamo stati noi i destinatari di invettive''. Il Coisp
annuncia che mettera' in rete (www.coisp.it) i 45 minuti della
manifestazione cosi' che si possa vedere come ''sono andate
veramente le cose''. (ANSA).
FISCO: TRIBUTARISTA, L'ANAGRAFE? MANCANO I CONTROLLI
'LA LOTTA AGLI EVASORI NON SI FA IN BANCA, MA IN STRADA'
(ANSA) - ROMA, 27 MAR - ''La lotta all'evasione fiscale non
puo' ridursi solo ad un'ottica mediatica'', ''dare troppa enfasi
a iniziative come quella dell'Anagrafe tributaria, che tra
l'altro esiste gia' da 30 anni, puo' far passare in
secondo piano il nocciolo della questione'' e cioe' che ''i
controlli su chi e quanto evade devono incominciare non in banca
ma in strada, dalla pasticceria al negozio del gommista''. Lo
afferma al Mattino il tributarista Raffaello Lupi.
''Il fisco - spiega - non puo' ricostruire contabilmente i
ricavi di 4 milioni di lavoratori indipendenti, cioe' autonomi:
si pensa che sia possibile con 20mila funzionari, quanti ne ha
l'Agenzia delle Entrate?''.
''I bancari - aggiunge - non posso essere gestiti in modo
ragionieristico. Vanno usati in modo presuntivo perche' la
ricchezza fiscalmente non registrata dev'essere stimata per
ordine di grandezza''.
''I grandi evasori - fa sapere inoltre il tributarista
-evadono tanto ma sono pochi. Sono invece tanti quelli che
evadono una quota molto alta di redditi bassi. E' la
diffusione di un'evasione medio-piccola a fare i 120 miliardi di
imposte che si stimano evase''.
(ANSA).
FISCO: CONTO ROVESCIA REGOLARIZZAZIONE CASE FANTASMA
ULTIMA CHIAMATA PER ACCATASTAMENTO IL PROSSIMO 2 APRILE
(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Ultima chiamata per accatastare gli
immobili fantasma, quelli cioe' sconosciuti all'amministrazioni
ma rilevati dall'Agenzia del Territorio attraverso rilievi
'aerei'.
Subito dopo le vacanze pasquali scadra' infatti il termine
per la regolarizzazione degli immobili come dall'elenco
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre. Si
prevedevano 120 giorni (ovvero il 30 marzo) ma c'e' il consueto
slittamento per evitare l'accavallarsi con la pausa festiva. Si
dovra' cosi' presentare la domanda per l'aggiornamento catastale
per gli immobili 'scovati' a cui era stata assegnata una rendita
presunta secondo le regole fissate dal decreto numero 16 del
2012. Ed e' il caso di muoveri anche perche' nel caso di
inadempimento scattano sanzioni amministrative decisamente
pesanti (il quadruplo). I tempi stringono e per mettersi in
regola bisognera contattare un professionista che a sua volta,
una volta rilevata la planimetria dell'immobile fantasma, chieda
l'accatastamento. Nel caso in cui l'atto venga presentato entro
90 giorni dalla scadenza la sanzione si riduce di molto (poco
piu' di 100 euro) e si va via via aumentando piu' tempo passa
fino ad un massimo di circa 8.000 euro.
Dall'operazione tra catasto e fisco dovrebbero affluire nelle
casse dello Stato circa 2 miliardi con circa 500 milioni l'anno
di nuovo gettito Imu sugli immobili regolarizzati. Il resto sono
arretrati, sanzioni e interessi, quindi una tantum.
Secondo l'amministrazione nel 2011 sono state accertate
1.081.698 unita' immobiliari a cui e' stata attribuita una
rendita catastale di 817,39 milioni di euro. Punto di partenza
dell'Agenzia del Territorio e del Dipartimento delle Finanze
erano le 2.228.143 particelle nelle quali si era constatata la
presenza di potenziali fabbricati sconosciuti al catasto. Un
lavoro quello per scovarli condotto grazie alle nuove
tecnologie, ovvero con la foto-identificazione e la
sovrapposizione delle aree fotografate con le 'vecchie' mappe
catastali. Sulla base degli accertamenti eseguiti su questi 2,2
milioni di immobili sospetti, oltre un milione e' di fatto gia'
'emerso'.(ANSA).
PRIVACY:GARANTE, NO FAX P.A. A CITTADINI SU UTENZE AZIENDALI
VANNO TUTELATI DATI PERSONALI
(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Le pubbliche amministrazioni devono
fare attenzione a non inviare comunicazioni ai cittadini usando
il fax dell'azienda in cui questi lavorano. In mancanza di una
norma di legge o di regolamento o di specifiche indicazioni
dell'interessato, la comunicazione e' illecita. Lo ha ricordato
il Garante per la protezione dei dati personali che ha imposto a
un Comune veneto di adottare opportune cautele per prevenire in
futuro la conoscibilita' ingiustificata dei dati personali dei
cittadini da parte di soggetti diversi dai destinatari.
Il Garante - spiega la newsletter settimanale - e'
intervenuto a seguito della segnalazione di una donna che si era
vista inviare al recapito della societa' presso cui lavorava un
fax con dati personali riguardanti un contenzioso in corso con
la sua amministrazione comunale. Interpellato dal Garante, il
sindaco si era giustificato affermando che il numero di fax
utilizzato era stato precedentemente usato piu' volte sia dalla
donna sia dal marito per comunicazioni dirette al Comune,
facendo supporre che l'utenza fosse nella piena disponibilita'
dell'interessata e a suo uso esclusivo. La donna, invece, non
aveva disposto che le comunicazioni le venissero inviate a quel
numero di fax, ma aveva indicato quale recapito unicamente il
proprio domicilio.
Nel decidere sul caso, l'Autorita' ha innanzitutto osservato
che, sulla base di quanto stabilito dal Codice privacy, l'invio
di una comunicazione, specie se tramite fax, da parte di un
soggetto pubblico a un soggetto privato diverso dal
destinatario, e' ammesso solo se previsto da un norma di legge o
di regolamento o se esplicitamente disposto dall'interessato.
Dal momento che tali presupposti sono risultati assenti, il
trattamento di dati effettuato dal Comune e' da considerarsi
illecito.
Il Garante ha dunque prescritto al Comune di adottare per il
futuro opportune cautele al fine di prevenire la conoscibilita'
ingiustificata dei dati personali da parte dei soggetti diversi
dai destinatari, specie in caso di invio tramite fax,
riservandosi di valutare eventuali profili sanzionatori. (ANSA).
SEQUESTRATO DA GDF PADOVA AMBULATORIO PER ABORTI CLANDESTINI
(ANSA) - PADOVA, 27 MAR - La Guardia di Finanza di Padova ha
chiuso una clinica dove venivano praticati aborti clandestini.
L'indagine, tutta all'interno della comunita' cinese padovana,
e' partita dal fermo alcune settimane fa di cittadini cinesi
trovati in possesso di confezioni di farmaci privi delle
indicazioni d'uso in lingua italiana e talvolta privi della
confezione stessa.
L'attivita' ha consentito di individuare l'ambulatorio dove
una coppia di coniugi cinesi somministrava i farmaci e operava
aborti clandestinamente. Per svolgere l'attivita' medica
illegale la coppia aveva a disposizione all'interno
dell'ambulatorio circa 95.000 farmaci di diversa natura tra cui
alcuni specifici per l'induzione dell'aborto.
I militari della Compagnia di Padova hanno monitorato
numerose spedizioni di farmaci destinate ai coniugi che avevano
creato un vero e proprio sistema per accogliere in assoluta
privacy i vari pazienti e fuorviare eventuali controlli delle
forze dell'ordine.
All'atto della perquisizione dell'ambulatorio clandestino, i
militari, che hanno sequestrato alla coppia 8 mila euro in
contanti frutto di due giorni di lavoro, hanno sorpreso due
persone, una donna e un bambino di quattro anni, pronti ad
essere sottoposti a terapie endovenose e altrettante persone in
attesa di essere sottoposte alle medesime cure. I finanzieri
hanno sequestrato ferri chirurgici, pinze, bisturi e altri
strumenti sanitari che venivano utilizzati dalla coppia per la
pratica abusiva di attivita' mediche.
I coniugi cinesi sono stati denunciati per i reati di
esercizio abusivo della professione medica, somministrazione
pericolosa di farmaci nonche' reati connessi all'interruzione
volontaria della gravidanza.(ANSA).