FISCO CHIEDE A DORIS 344 MLN, FARO SU IRLANDA. SOTTRATTO MEZZO MLD IMPONIBILE; MEDIOLANUM,SANZIONE ILLEGITTIMA - DEBITA P.A.: ARRIVA SBLOCCO,VERSO AUMENTO IRPEF REGIONI. GRILLI, INTERVENTO RAPIDO.SANZIONI A CHI NON PAGA
mercoledì 03 aprile 2013
FISCO CHIEDE A DORIS 344 MLN, FARO SU IRLANDA
SOTTRATTO MEZZO MLD IMPONIBILE; MEDIOLANUM,SANZIONE ILLEGITTIMA
(ANSA) - MILANO, 2 APR - Mediolanum, il gruppo di consulenza
finanziaria controllato dalla famiglia Doris e dalla Fininvest
di Silvio Berlusconi, che ha chiuso il 2012 con un utile record
di 351 milioni di euro (+422%), avrebbe sottratto al fisco
italiano tra il 2005 e il 2007 circa mezzo miliardo di euro e
ora l'Agenzia delle Entrate presenta il conto: 344 milioni di
euro. E non e' escluso che la richiesta possa in futuro farsi
piu' salata, avendo la Gdf esaminato anche gli esercizi 2008 e
2009.
Mediolanum, che giudica l'analisi del Fisco ''illegittima''
ed ''errata'' per quanto riguarda il calcolo del maggiore
imponibile, nonche' ''illegittima quanto alle sanzioni'', ha
deciso di attivare la procedura arbitrale europea sulle doppie
imposizioni e rimettere cosi' ''la soluzione della controversia
alle competenti autorita' fiscali italiane e irlandesi'', che a
questo punto dovranno decidere qual e' la quota di imponibile
che spetta ai due Paesi. In ogni caso, forte dal parere dei suoi
consulenti, Mediolanum ritiene che i prezzi di retrocessione
delle commissioni ''rientrano nel range di valori di libero
mercato individuati da economisti indipendenti''.
Secondo l'Agenzia delle Entrate Mediolanum International
Funds, la controllata irlandese che si occupa del
confezionamento e della gestione dei fondi che poi vengono
distribuiti attraverso la rete di promotori del gruppo, avrebbe
girato alle italiane Mediolanum Vita e Banca Mediolanum una
quota di commissioni inferiore a quella dovuta. Il cosiddetto
'livello di retrocessione' sarebbe giudicato inferiore ai
parametri di mercato e il sospetto e' che il gruppo mantenga su
Dublino una quota incongrua dei propri ricavi, cosi' da
sottoporli alla mano piu' leggera del fisco irlandese. Secondo
l'Agenzia delle Entrate, l'imponibile sottratto al fisco
italiano tra il 2005 e il 2007 ammonterebbe a circa mezzo
miliardo. Il tax rate di Mediolanum, cioe' la percentuale di
utile lordo che finisce in tasse, e' stato del 19,6% nel 2005,
del 21,4% nel 2006 e del 23% nel 2007, toccando un minimo del
15,6% nel 2009 e restando attorno al 20% nelle due annualita'
successive per risalire al 29,9% nel 2012. L'utile di Mediolanum
International Funds rappresenta il 74% di quello di gruppo tra
il 2005 e il 2007, e il 96% di quello prodotto dal 2005 a oggi.
Poco prima dello scorso Natale, emerge dal progetto di
bilancio, Banca Mediolanum e Mediolanum Vita si sono viste
recapitare una serie di avvisi di accertamento riferiti agli
esercizi 2005, 2006 e 2007 per complessivi 323,4 milioni di
euro, tra imposte non pagate e sanzioni, che si aggiungono ai
20,8 milioni di euro gia' contestati nel 2010. (ANSA).
DEBITA P.A.: ARRIVA SBLOCCO,VERSO AUMENTO IRPEF REGIONI
DOMANI IN CDM; GRILLI, INTERVENTO RAPIDO.SANZIONI A CHI NON PAGA
(ANSA) - ROMA, 2 APR - Il primo passo e' stato fatto. Il
Parlamento, all'unanimita' sia alla Camera che al Senato, con il
benestare anche del Movimento 5 Stelle, ha approvato
l'aggiornamento del Def che contiene le necessarie correzioni di
finanza pubblica che permetteranno i pagamenti dei debiti della
pubblica amministrazione. Domani tocchera' al governo compiere
il secondo 'step' decisivo, con il decreto all'esame del
consiglio dei ministri per lo sblocco di 40 miliardi di euro in
due anni.
Sul testo si sta lavorando fino all'ultimo momento, ma tra le
ipotesi spunta anche quella di un possibile anticipo al 2013
dell'aumento dell'addizionale regionale Irpef. Una mossa che
permetterebbe di reperire almeno parte delle risorse da
destinare alle imprese, a cui verrebbero quindi girati i
maggiori incassi delle Regioni.
L'intervento del governo sara' ''rapido'', ha assicurato il
ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ma avra' come limite
''invalicabile'' quello di mantenere il deficit sotto il 3%. Per
questo la soglia del 2,9% indicata nell'ultima versione del Def
deve essere ''salvaguardata'' e mai superata. I pagamenti di
debiti di parte capitale, compresi quelli delle Province in
favore dei Comuni, maturati al 31 dicembre 2012, verranno quindi
innanzitutto esclusi dai vincoli del patto di stabilita'
interno. La priorita' assoluta verra' data alle imprese
piuttosto che alle banche, alle quali andra', come indicato
dallo stesso ministro solo prima di Pasqua, una parte
''minoritaria'' dei 40 miliardi. La cifra verra' ripartita tra
Stato, sanita' e Regioni, Province e Comuni: agli enti locali,
ha spiegato Grilli, andranno 12 miliardi nel 2013 e 7 miliardi
nel 2014, alla sanita' 5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014
e allo Stato 7 miliardi in due anni.
Per assicurarsi che le amministrazioni siano solerti nei
pagamenti, ora come negli anni a venire, saranno previste
sanzioni contro i ritardatari. Clausola questa prevista anche
nella risoluzione parlamentare approvata al Senato: il
provvedimento per il pagamento dei debiti, si legge infatti,
dovra' ''monitorare il rispetto degli adempimenti da parte delle
amministrazioni beneficiarie, sanzionandone l'inerzia''. E
dovranno essere inseriti anche ''elementi cogenti per rendere
obbligatoria, dal parte della P.a. l'adesione al piano
straordinario di pagamento dei debiti''. (ANSA).