DEBITI P.A: DECRETO RINVIATO, NESSUN AUMENTO TASSE - FISCO: BEFERA, SEMPLIFICARLO E ABBASSARE PRESSIONE - FISCO: AL VIA RIMBORSI PER DEDUZIONE IRAP SU COSTO LAVORO
giovedì 04 aprile 2013
DEBITI P.A: DECRETO RINVIATO, NESSUN AUMENTO TASSE
IMPRESE IN PRESSING,POSSIBILE SLITTAMENTO A LUNEDI';SUBITO 7 MLD
(ANSA) - ROMA, 3 APR - Nessun aumento dell'Irpef ne' di altra
tassa. Ma al momento anche nessun decreto. Il consiglio dei
ministri che doveva varare il provvedimento per assicurare il
pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese
e' stato rinviato, con uno slittamento ''di pochissimi giorni'',
necessari, secondo il governo, ad ''un approfondimento'' del
testo ancora in via di definizione.
A chiedere il rinvio di quello che sembrava ormai un decreto
gia' pronto e assodato, dopo il via libera del Parlamento alla
revisione degli obiettivi di finanza pubblica del Def, sono
stati il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, e il titolare
dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per, a quanto pare,
ascoltare piu' attentamente le esigenze dei diretti interessati:
Pubbliche amministrazioni da un lato e imprese dall'altro.
Al di la' del paventato anticipo dell'aumento
dell'addizionale Irpef, smentito da piu' parti e anche dallo
stesso Grilli, pronto a garantire che per immettere liquidita'
non ci sara' alcun aumento di imposta, le bozze circolate in
questi giorni hanno infatti sollevato piu' di una critica. In
particolare dal mondo imprenditoriale. Un decreto costruito come
apparso nelle prime stesure sarebbe stato infatti, secondo le
imprese, inefficace per la mancanza di risorse chiare e per le
procedure previste, giudicate troppo farraginose, ''un vero
percorso ad ostacoli''. Istanze di cui si sarebbe fatto
portavoce in prima persona Passera, impegnato in una serie di
fitti contatti con i rappresentati delle aziende per trovare
nuovi meccanismi e modalita' di pagamento, ma mai contrapposto,
ha tenuto a precisare Grilli, alla linea seguita a via XX
Settembre.
E' stato lo stesso ministero dell'Economia del resto a
incontrare oggi le imprese a livello tecnico e sara' lo stesso
Grilli a vedere domani l'Anci, l'associazione dei Comuni da cui
oggi sono arrivate le prime rassicurazioni. Dopo un incontro a
Palazzo Chigi, il presidente Delrio ha infatti annunciato che il
decreto si fara' presto, nel fine settimana o al massimo lunedi'
e sblocchera' immediatamente 7 miliardi di euro.
Sul caso sono pero' sorte, immancabili, le polemiche
politiche, scatenate non solo dai tempi piu' lunghi del previsto
ma anche dalla prospettiva di un possibile aumento immediato
dell'Irpef. ''Non consentiremo ulteriori perdite di tempo e
impediremo che lo Stato paghi i propri debiti caricandoli sulle
spalle dei cittadini'', ha detto il segretario del Pdl, Angelino
Alfano, cui ha fatto eco anche il responsabile economico del Pd,
Stefano Fassina, che ha giudicato ''sconcertante'' il rinvio del
cdm.
Un polverone che ha spinto Grilli a smentire in prima
persona: dietro il rinvio ''non c'e' alcun mistero'' e il dl
''non conterra' alcun aumento di imposte'', semplicemente
perche' ''non c'e' bisogno di copertura o di soldi. Non si
tratta di nuove spese - ha chiarito - ma stiamo pagando spese
gia' fatte e gia' contabilizzate'' dai Comuni e dagli altri enti
locali. L'aggiustamento dello 0,5% del deficit, ha spiegato
ancora a Porta a Porta, e' stato necessario perche' la
contabilizzazione e' avvenuta a livello locale e non aggregato
di Paese. E per evitare l'aumento dell'Iva servono volonta'
politica e strategia economica, cosi' ''si possono individuare
gli spazi'' per un intervento che potrebbe essere ''possibile''.
Sicuramente pero' l'Italia, ha assicurato il premier Mario
Monti in una lunga telefonata con il commissario europeo Olli
Rehn, rispettera' gli impegni di deficit e non valichera' la
soglia del 3%. Una conversazione in cui il rappresentante di
Bruxelles ''ha preso nota dell'avanzamento positivo'' del
governo italiano, chiedendo ''ai suoi servizi di esaminare
immediatamente i termini del decreto''. (ANSA).
DEBITI P.A:TESTO DELUDE IMPRESE,ASSE CON PASSERA
SQUINZI,RICONOSCERE NOSTRE RAGIONI;SANGALLI,COSI' FALSA PARTENZA
(di Paolo Rubino)
(ANSA) - ROMA, 3 APR - Il presidente di Confindustria Giorgio
Squinzi sottolinea ''il senso di disperazione'' degli
imprenditori in crisi di liquidita' per i ritardi nei pagamenti
della P.A, e chiede che ''le ragioni delle imprese vengano
riconosciute''. Basta ''false promesse'', ha avvertito il
presidente di turno di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli: le
procedure previste sono ''un percorso ad ostacoli'', varare quel
decreto senza modifiche - dice - sarebbe solo ''l'ennesima falsa
partenza''.
Non piaceva, alle imprese, il testo del decreto del governo
per sbloccare i pagamenti che sarebbe dovuto arrivare oggi sul
tavolo del Consiglio dei Ministri. Posizioni nette. Ma e' una
partita, quella per spingere il governo a cambiare il decreto,
che Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle
Cooperative, hanno giocato soprattutto dietro le quinte, nei
continui contatti informali con il governo. E' di aiuto la forte
attenzione sul tema, anche da parte della politica, che c'e' da
quando il leader degli industriali Giorgio Squinzi ha riferito
le preoccupazioni delle imprese al Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, che ne ha condiviso l'allarme.
Dietro il rinvio di Palazzo Chigi sul decreto per il
pagamento dei debiti commerciali della P.A. c'e' cosi' oggi
anche il forte pressing delle associazioni imprenditoriali. Che,
a quanto si apprende, hanno trovato una sponda nel ministro
dello Sviluppo, Corrado Passera, con il quale ci sarebbero stati
continui contatti, con piu' colloqui, a partire da quelli con
Viale dell'Astronomia e Rete Imprese Italia.
Il ministro avrebbe condiviso le preoccupazioni delle
imprese e se ne sarebbe fatto interprete nel confronto interno
al governo. Le diverse telefonate con il leader di Rete Imprese
Italia, Carlo Sangalli, per esempio, testimoniano un fitto filo
diretto tra Corrado Passera ed il mondo delle imprese. Le
associazioni degli imprenditori temevano che il decreto, cosi'
come definito nelle ultime stesure, sarebbe stato inefficace per
le risorse insufficienti e non chiaramente individuate, e per le
procedure che tra ''leggi regionali, decreti e graduatorie che
rischiano di paralizzare ancor di piu' l'attivita' delle
amministrazioni'', rileva Rete Imprese.
Per tutta la mattinata e' rimasto aperto un serrato confronto
imprese-governo per ragionare, in extremis, sulle correzioni al
testo in vista del Consiglio dei ministri che era previsto per
le 19 (dopo un primo rinvio della riunione del Governo,
inizialmente convocata di prima mattina). Confronto che si
sarebbe poi arenato sulla difficolta' di trovare in poche ore
una sintesi tra diverse posizioni all'interno del governo.
Tentativo portato avanti da Corrado Passera, da un lato in
continuo contatto con le imprese, dall'altro sul fronte del
Governo con il ministro dell'Economia Vittorio Grilli e con il
presidente del Consiglio Mario Monti, in un clima che, secondo
fonti di governo, nonostante le difficolta' nella messa a punto
del testo e' stato di buona collaborazione. A meta' giornata e'
poi apparso chiaro che per una soluzione sarebbe servito piu'
tempo. Da qui il rinvio ai ''prossimi giorni'', per
''approfondimenti'', deciso dal governo. Per le imprese e' un
primo parziale successo; il confronto resta aperto.(ANSA).
FISCO: BEFERA, SEMPLIFICARLO E ABBASSARE PRESSIONE
LEGISLATORE AIUTI CHI EVADE PER DIFFICOLTA' ECONOMICHE
(ANSA) - ROMA, 3 APR - Semplificare la normativa fiscale e
abbassare il peso delle tasse: e' quanto chiede il direttore
dell'Agenzia delle Entrate e presidente di Equitalia, Attilio
Befera, che in un'intervista al settimanale 'Tempi' chiede anche
al legislatore che gli dia una mano con gli evasori definiti
'buoni'.
C'e' bisogno di una ''legislazione semplice, con norme
caratterizzate da stabilita' e certezza'' e sono necessari
interventi del parlamento perche' ''la riforma del fisco e
l'abbassamento della pressione fiscale sono problemi del
legislatore'' afferma Befera. ''Personalmente - sottolinea - le
considero riforme urgenti anche per costruire un rapporto leale
e sereno tra fisco e contribuenti. Non solo. Sappiamo bene che
oltre agli alti livelli di fiscalita' i contribuenti soffrono
per un sistema tributario molto complesso. Che e' diventato un
guazzabuglio con le manovre finanziarie che si sono accumulate
negli anni. Percio' sarebbe necessario mettere mano anche alla
riforma del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir)''.
Parlando poi di Equitalia, il presidente rileva ''un
risentimento generalizzato, comprensibile. Ma ingiustificato''.
Davanti all'obbiezione sul moltiplicarsi degli accertamenti
presuntivi - redditometro, studi di settore, anagrafe fiscale -
Befera replica che ''le tasse bisogna pagarle. Punto''. Ma apre
agli 'evasori buoni'. Semmai, afferma, ''il problema e' che ci
sono due tipi di evasori: quelli che non dichiarano. E quelli
che, invece, dichiarano ma non versano le imposte dovute perche'
si trovano in obiettive difficolta' economiche. Ammetto che oggi
non facciamo distinzioni, diciamo cosi', tra 'evasori cattivi'
ed 'evasori buoni'. E forse qui il legislatore potrebbe darci
una mano. Ma noi non possiamo usare discrezionalita'. Servono
leggi e direttive ad hoc''.(ANSA).
FISCO: AL VIA RIMBORSI PER DEDUZIONE IRAP SU COSTO LAVORO
TUTTE LE REGOLE IN UNA CIRCOLARE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
(ANSA) - ROMA, 3 APR - Partono i rimborsi delle imposte sui
redditi relativi alla deduzione Irap sul costo del lavoro. E
l'Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 8/E pubblicata oggi
fornisce chiarimenti sulle modalita' di fruizione, ai fini
dell'imposte sui redditi, della deduzione analitica dell'Irap
relativa alle spese per il personale dipendente dalla base
imponibile Irpef/Ires e sulla presentazione delle istanze di
rimborso per le annualita' pregresse.
La circolare spiega che al contribuente e' riconosciuta a
regime la possibilita' di dedurre, ai fini delle imposte sui
redditi, sia la quota Irap commisurata all'imposta
corrispondente al costo per lavoro dipendente e assimilato, non
ammesso in deduzione, sia il forfetario 10% dell'Irap versata, a
condizione che concorrano alla determinazione della base
imponibile interessi passivi e oneri assimilati indeducibili.
Per i contribuenti con il periodo di imposta coincidente
con l'anno solare, viene poi precisato, l'Irap puo' essere
dedotta dal reddito relativo al periodo di imposta 2012 (Modello
Unico 2013) a condizione che alla formazione del valore della
produzione imponibile abbiano contribuito spese per redditi di
lavoro dipendente e per redditi assimilati. Nel caso dei
contribuenti con periodo di imposta che non coincide con l'anno
solare, che hanno chiuso l'esercizio prima del 31 dicembre 2012,
la deduzione dell'IRAP dalle imposte sui redditi puo', invece,
essere fruita presentando apposita istanza di rimborso.
Per le annualita' pregresse, infine, e' possibile fare istanza
di rimborso, esclusivamente per via telematica, per i versamenti
per i quali al 28 dicembre 2011 risulti ancora pendente il
termine di 48 mesi. (ANSA).