GDF: CITTADINANZA ONORARIA DI AVELLINO A GENERALE CAPOLUPO - FISCO:PENSIONATI E DIPENDENTI SUD I TARTASSATI DALL'IRPEF. CGIA,ADDIZIONALI PIU' PESANTI A CAUSA DISAVANZI SANITA' REGIONI

domenica 21 aprile 2013

GDF: CITTADINANZA ONORARIA DI AVELLINO A GENERALE CAPOLUPO
(ANSA) - NAPOLI, 20 APR - La cittadinanza onoraria del Comune
di Avellino e' stata conferita oggi al Comandante Generale della
Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'Armata Saverio Capolupo.
Il riconoscimento e' stato consegnato oggi, in una cerimonia
presieduta dal commissario straordinario, prefetto Cinzia
Guercio, ''quale riconoscimento per l'impegno straordinario''
che il gen. Capolupo ''svolge al servizio dello Stato e a tutela
della sicurezza dei cittadini''.
Capolupo - informa una nota - nel ricordare il forte legame
che lo lega alla sua terra di origine, ha espresso ''tutta la
sua gratitudine per l'importante riconoscimento'' considerandolo
''anche un importante attestato di stima per lo straordinario
lavoro svolto dagli oltre 60.000 finanzieri, quotidianamente
impegnati per la tutela della sicurezza economico-finanziaria
del Paese.
Al termine della cerimonia Capolupo ha visitato il Comando
Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino dove ha
espresso ''compiacimento per l'intensa attivita' svolta e per i
risultati di rilievo conseguiti''.(ANSA).

FISCO:PENSIONATI E DIPENDENTI SUD I TARTASSATI DALL'IRPEF
CGIA,ADDIZIONALI PIU' PESANTI A CAUSA DISAVANZI SANITA' REGIONI
(ANSA) - VENEZIA, 20 APR - Sono soprattutto i dipendenti ed i
pensionati delle regioni del Sud a pagare maggiormente il peso
delle addizionali comunali e regionali Irpef. I piu' tartassati,
in particolare, sono i contribuenti della Calabria, seguiti da
quelli del Molise.
Lo ha scoperto la Cgia di Mestre che - per l'anno in corso -
ha preso in esame quattro tipologie di contribuenti: un
pensionato con un reddito annuo di 16.000 euro (pari ad un
assegno mensile netto di 1.000 euro); un operaio con un reddito
annuo di 20.000 euro (con una retribuzione mensile netta di poco
superiore 1.200 euro); un impiegato con un reddito annuo di
36.000 euro (pari ad uno stipendio netto di 2.000 euro al mese);
un quadro con un reddito annuo di 59.000 euro (che corrisponde
ad una retribuzione netta di 3.000 euro al mese). In e 4 i casi
- rileva la Cgia - ad avere la peggio sono i pensionati e i
dipendenti di Calabria e Molise.
Un lavoratore calabrese in quiescenza ha dovuto pagare nel
2013 addizionali Irpef che ammontano a 449 euro (+135 euro sul
2010); un solo euro in meno per i pensionati del Molise, con 448
euro di addizionali complessive (+110 euro sul 2010), mentre
quelli del Lazio hanno dovuto versare alla Regione e al proprio
Comune di residenza complessivamente 417 euro (+112 euro).
La media nazionale e' pari a 340 euro. Per l' operaio il
carico delle addizionali Irpef in Calabria ha raggiunto
quest'anno i 562 euro (+168 euro sul 2010). Seguono sempre il
Molise, con 560 euro (+138 euro) e il Lazio con 521 euro (+140
euro). Il versamento medio nazionale si attesta su un valore di
428 euro.
Nel caso degli impiegati - ha calcolato la Cgia - il peso
fiscale delle addizionali Irpef nelle Regioni piu' tartassate
supera la soglia dei mille euro. In Calabria il costo annuo si
attesta a 1.020 euro (+305 euro). In Molise il versamento si
'ferma' a 1.016 euro (+250 euro), mentre nel Lazio si stabilizza
sui 947 euro (+ 254). Il dato medio nazionale si attesta a 820
euro. Infine, i casi dei 'quadri' aziendali: quello occupato in
Calabria deve versare ben 1.668 euro (+500). Segue sempre il
Molise con 1.663 euro (+410) e al terzo posto il dirigente
campano, con 1.577 euro (+436). Il versamento medio nazionale si
'blocca' a 1.374 euro.
Ma perche sono i contribuenti del Sud a dover sopportare il
peso fiscale Irpef piu' pesante? Il motivo, spiega il segretario
della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, sta nella ''cattiva
situazione in cui versano molte Regioni del Sud in materia di
sanita'. Le Regioni in disavanzo sanitario - rileva - sono state
obbligate ad elevare l'aliquota base, pari allo 0,9% sino al
2010, di 0,5%, raggiungendo cosi' quota 1,4%. Inoltre, a partire
dal 2010 quelle in disavanzo sanitario che non avevano
rispettato i piani di rientro sono state costrette ad innalzare
ulteriormente l'aliquota di altri 0,3 punti percentuali,
arrivando a toccare la soglia dell'1,7%''. (ANSA).

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