LA SOCIETA' CIVILE NON DEVE SOLO OSSERVARE PASSIVAMENTE L'OPERATO DELL'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA MA PROMUOVERE LA COSTRUZIONE DI UN SENSO COMUNE NELLA LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE - di Vincenzo Vacca
sabato 27 aprile 2013
LA COSTRUZIONE DI UN SENSO COMUNE NELLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE
Una ricerca di senso. A questo dovrebbe ispirarsi ogni comportamento umano. Ogni uomo si rispecchia nel volto dell’altro. Siamo tutti in relazione e, ringraziando Dio, non solo “in rete” che esclude la fisicità nel rapporto tra le persone. Ecco perchà ©, io credo, che nel corso dei secoli, con alti e bassi, gli esseri umani hanno cercato di trovare le forme migliori per poter coesistere. Poi è stato inventato lo Stato anche e soprattutto per vivere: baratto una parte della mia libertà per poter vivere con più sicurezza. In caso contrario, vivremmo tutti in preda al caso, al capriccio di chiunque. Ma è con la democrazia - figlia diretta dell’illuminismo oltre che della Grecia antica– che progressivamente si è capito che l’esercizio del monopolio della violenza da parte dello Stato si potesse esercitare rispettando la dignità e l’integrità della persona.
E’ con lo Stato costituzionale – successiva maturazione dello Stato di diritto – che si è arrivati alla conclusione che tutti gli organismi, anche quelli preposti per la sicurezza democratica, che lo Stato crea ovvero la comunità delle persone che all’interno dello Stato vivono e si relazionano, devono ispirarsi ai sacri principi costituzionali. Non è vero che il fine giustifica i mezzi perchà © se i mezzi sono iniqui o, addirittura, crudeli viene meno anche il fine.
Ecco perchà © sarebbe quanto meno opportuno che, quando si parla di sicurezza, e intendo non solo come situazione scevra da reati predatori ma anche da una realtà non contraddistinta da illeciti fiscali e/o economici, bisognerebbe sempre aggiungere l’aggettivo democratica altrimenti con il mero termine sicurezza si potrebbe giustificare qualsiasi comportamento finalizzato a garantirla.
Il cosidetto operatore di sicurezza, pertanto, oltre ad avere una professionalità da arricchire permanentemente dovrebbe avere anche permanentemente la consapevolezza e direi l’orgoglio di rappresentare anche in momenti difficili lo Stato democratico.
I cittadini che danno la propria collaborazione alla giustizia penale e/o fiscale o che vengono “controllati” da operatori di polizia giudiziaria o economica dovrebbero avere la piena consapevolezza che non sono altro che momenti nei quali si dà attuazione concreta alle decisioni che la comunità ha preso, di cui i menzionati cittadini fanno parte.
Solo in un Stato autoritario o dittatoriale l’attività delle forze di polizia può esercitarsi indipendentemente da queste considerazioni. Del resto lo stesso operatore di sicurezza, una volta rientrato nella propria vita privata, diventa un fruitore del servizio reso dagli altri operatori ancora in attività .
Ecco perchà ©, come l’economia è una cosa così importante da non poter essere lasciata solo agli economisti, anche la sicurezza democratica è cosi importante da non poter essere lasciata solo agli addetti ai lavori. Nel senso che nel delineare normativamente le regole di questo delicato settore, occorre il contributo di idee anche di esperti di varie discipline, nonchà © della società civile nel suo insieme.
Per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale, è questo che manca, almeno in modo sufficiente. Credo che la società civile e politica, nelle sue varie espressioni, non dovrebbero essere solo osservatori ancorchè partigiani dell’attività di recupero all’ imposizione fiscale messa in atto dall’Amministrazione finanziaria ma fare in modo di suscitare una presa di coscienza sulle cose che si potrebbero fare per migliorare l’attività di contrasto all’illegalità fiscale, nonchà © promuovere il valore di fondo per il quale non sottrarsi al pagamento delle tasse e delle imposte rappresenta soprattutto un onorare il patto di cittadinanza.
Vincenzo Vacca
Componente del Direttivo Nazionale Ficiesse
v.vacca@ficiesse.it