LE DECISIONI DEL DIRETTIVO NAZIONALE FICIESSE: NEL CONVEGNO DI MAGGIO LE NOSTRE PROPOSTE SCRITTE SU COME RIFORMARE LA GUARDIA DI FINANZA E SUBITO DOPO, SE TUTTO TACE, PRESENTAZIONE IN OGNI SEDE DELLA RICHIESTA MOTIVATA DI SMILITARIZZAZIONE
LE DECISIONI DEL DIRETTIVO NAZIONALE FICIESSE: NEL CONVEGNO DI MAGGIO LE NOSTRE PROPOSTE SCRITTE SU COME RIFORMARE LA GUARDIA DI FINANZA E SUBITO DOPO, SE TUTTO TACE, PRESENTAZIONE IN OGNI SEDE DELLA RICHIESTA MOTIVATA DI SMILITARIZZAZIONE
Il 20 aprile scorso si sono tenute a Roma due riunioni: l’assemblea dei soci di Ficiesse San Matteo Onlus e il Direttivo nazionale Ficiesse.
Quanto alla San Matteo, è stato eletto il nuovo direttivo, che è ora composto da Giovanni Barrale, Carlo Germi, Werner Egger, Stefano Falcone, Antonio Roberti, Francesco Scarlino e Dunja Tassello. Fino al 31 luglio 2013, Carlo Germi rimarrà presidente per assolvere a tutte le incombenze connesse all’imminente dichiarazione dei redditi e alla destinazione alla Onlus del cinque per mille, mentre a decorrere dal successivo mese di agosto, assumeranno gli incarichi: di presidente Dunja Tassello, di vicepresidente Werner Egger e di tesoriere Stefano Falcone.
Il Direttivo nazionale di Ficiesse ha preso in esame numerose e delicate problematiche. In primo luogo si è deciso che il segretario generale presenti, in occasione del convegno nazionale che si terrà a Roma nella seconda metà del mese di maggio sulla legalità fiscale, un DOCUMENTO CON L’INDICAZIONE DELLE PRINCIPALI RIFORME DI CUI L’ASSOCIAZIONE RITIENE CHE LA GDF ABBIA IMMEDIATO BISOGNO per rispondere alla ormai drammatica domanda di modernità che sale con una forza mai vista dai cittadini e dal paese, riforme – si è osservato - che sembrano lontane dall’essere anche soltanto prospettate nonostante siano ormai tre anni che il comandante generale proviene dalle fila del Corpo e in assenza delle quali Ficiesse, in attuazione del mandato ricevuto dal Congresso nazionale, dovrà adoperarsi in ogni modo e in ogni sede per rappresentare al paese, ai media, alla società civile e alle forze politiche l’ormai evidente e ineludibile esigenza di togliere le stellette alla Guardia di finanza.
In tal senso, è stata anche ribadita l’esigenza che la segreteria nazionale si impegni sempre di più per sviluppare nella Guardia di finanza e nel suo personale la cultura del servizio al cittadino, della correttezza formale e sostanziale e della trasparenza totale e, nel contempo, informi la società civile su quanto di interesse avviene all’interno dell’istituzione e sull’esigenza di preservarne e accrescerne ulteriormente la trasparenza, l’efficienza e la professionalità .
Si quindi passati ad esaminare le novità contenute nella legge delega 244 del 31 dicembre 2012 riguardante la cosiddetta “REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE”, novità di rilevanza storica per il nostro paese che però contiene passaggi sui quali è necessario stimolare un ampio e approfondito dibattito pubblico e politico sui fondamentali temi:
1) del sistema di tutele, con riferimento al principio indicato dall’articolo 52 della Costituzione, garantendo ai cittadini militari quanto meno l’ASSOCIAZIONISMO PROFESSIONALE ESTERNO E AUTONOMO DALLE GERARCHIE;
2) della garanzia di indipendenza e terzietà del personale delle forze armate e di polizia rispetto alle AZIENDE PRODUTTRICI DI ARMI, SISTEMI D'ARMA E FORNITURE MILITARI;
3) dello SBOCCO LAVORATIVO DEI VOLONTARI IN FERMA PREFISSATA che, da una parte, deve essere garantito ai cittadini che dedicano una parte importante degli anni giovanili alla funzione essenziale della difesa della sovranità dello Stato, ma, dall’altra, deve anche assicurare il BUON LIVELLO CULTURALE DEI RUOLI DI BASE DELLE FORZE DI POLIZIA e garantire i cittadini che in istituzioni altrettanto delicate, in quanto deputate alla sicurezza interna e non più alla difesa, non attecchisca il NICHILISMO MORALE, cultura che talvolta si sviluppa, in assenza di adeguati correttivi da apportare fin dalla fase della formazione, tra i militari direttamente impegnati in azioni di guerra e del tutto inadeguata, per non dire pericolosa, in una forza di polizia.
Il direttivo ha poi incaricato la segreteria nazionale di impegnarsi per evidenziare e contrastare le tendenze alla SEPARATEZZA CORPORATIVA che, di tanto in tanto, sembra emergere tra i sindacati di polizia, come rilevato in una audizione del novembre dello scorso anno alla Commissione Affari Costituzionali della Camera nel corso della discussione sulla proposta di apporre codici identificativi sui caschi degli agenti in servizio di ordine pubblico, come anche in una recente manifestazione in favore degli agenti condannati conn sentenza definitiva per la morte del giovane Federico Aldovrandi.
In merito, si è discusso anche del caso, diffuso da Il Fatto Quotidiano, del presunto finanziere che ha parcheggiato l’auto di servizio in un posto per disabili. Nel condividere la posizione assunta dalla segreteria nazionale, è stato ribadito sul punto che è necessario sensibilizzare sia gli appartenenti alle forze di polizia a rispettare, loro per primi, tutte le leggi, sia le amministrazioni di appartenenza a dare prova di una trasparenza entrando in interlocuzione, quando accadono fatti del genere, con la cittadinanza e i media.
Infine, è stata esaminata una lettera della Sezione di Genova con la quale: si critica la scelta della segreteria nazionale di avviare la raccolta di fondi sul cosiddetto “Caso degli encomi facili”; si afferma che nell’Associazione non vi sarebbe sufficiente democraticità "quando si tratta di prendere decisioni che coinvolgono l’associazione nella sua interezza”; si ritiene che l’intervento di Giuseppe Fortuna pubblicato il 14 febbraio 2013 sul sito internet dell’Associazione con il titolo “Ma al generale Pollari l’Italia deve essere grata” sarebbe imprudente perchà© toccherebbe "la sensibilità dei soci" e potrebbe “trascinare l’intera associazione in sterili diatribe”.
In merito a tali osservazioni, il Direttivo: 1) quanto all’iniziativa “encomi facili” ha espresso solidarietà ai finanzieri indagati per aver manifestato il loro pensiero nel forum dell’Associazione ed ha anzi incoraggiato la segreteria e il sito a chiedere l’adesione alla sottoscrizione specialmente da parte degli iscritti e delle sezioni territoriali; 2) non ha condiviso le critiche sulla presunta scarsa democraticità osservando che l’Associazione, come dimostrano i numerosi documenti pubblicati continuativamente sul sito, appare viceversa un esempio da indicare e da seguire; 3) ha osservato che l’intervento di Giuseppe Fortuna del 14 febbraio scorso è una opinione personale che, infatti, non è stata firmata come segretario generale e che, peraltro, ha ricevuto diverse comunicazioni di condivisione e nessuna critica, eccettuata la lettera della Sezione di Genova.